Presto arrivó la sera.
Matthew mi ospitó nel suo letto,per dormire insieme.
Ma quella sera non riuscivo a chiuder occhio.
Così mi alzai in silenzio e,indossando un giacchetto,andai sulla veranda di casa sedendomi sul grazioso donolo verde acqua che si trovava lì.
Accesi una sigarette e in quel preciso istante esplosi..cominciai a piangere cercando di fare meno rumore possibile,ma i miei singhiozzi erano incontrollabili.
"Che succede?" chiese una voce.
Mi asciugai in fretta gli occhi e mi volta nella direzione da cui era provenuta la voce.
Vidi Dylan,sdraiato sul muretto con le braccia incrociate dietro la testa mentre guardava il cielo stellato.
"Niente" mi affrettai a dire.
Lui si alzó e si avvió verso di me con passo lento,si sedette accanto a me e chiese "Non riesci a dormire?"
"Già.." sussurrai aspirando un altro tiro.
Dylan mi prese la sigaretta dalle mani e fece un tiro anche lui.
Osservavo le nuvolette di fumo che uscivano dalla sua dolce bocca.
Mi ridiede la sigaretta accennando un sorriso.
"Ti va di parlarne?"
Annuii in silenzio.
"Sono tutt'orecchie" sorrise lui.
"Sono stata adottata e mia madre" Feci le virgolette con le dita alla parola madre "Non vuole più che io sia sua figlia..ha firmato le carte per non avermi più sotto la sua tutela quindi ora dovrei tornare in quello schifo di orfanotrofio"
"Cazzo.." sussurró lui guardando un punto fisso per terra.
"Mi dispiace Aria,vorrei poter fare qualcosa per te..ma non so cosa!" disse spostando lo sguardo sui miei occhi nuovamente colmi di lacrime amare.
"É tutto okay.." dissi con voce strozzata dai singhiozzi
"No non é tutto okay stai piangendo.."
"Lo so..mi sento una ragazzina" risi nervosamente facendo fuoriuscire dagl'occhi le lacrime.
"Vorrei vedere sempre quel sorriso,quel bellissimo sorriso,che solo tu hai"
Improvvisamene arrossii
"Grazie" balbettai.
Portó la sua mano sulle mie guancie e le asciugó.
"Si é fatto tardi" sospirai allontanandomi dal suo tocco.
"Domani devo alzarmi presto per prendere il treno e tornare a quella che un tempo chiamavo casa per prendere tutte le mie cose e poi successivamente tornare in orfanotrofio" continuai io.
"Se vuoi..posso accompagnarti io.Prenderó la macchina delle emrgenze,così la chiama papà,per accompagnarti."
"Ohw.." sorrisi "Davvero lo faresti?"
"Certo che sì" disse abbracciandomi.
Non ero abituata a tutto quell'affetto,anche se successivamente ricambiai il suo caloroso abbraccio.
Quel piccolo viaggio mi sarebbe servito a mettere le idee in chiaro.
Amavo ancora Matthew o stava nascendo qualcosa con Dylan?

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150 KM.
RomanceUn amore scoperto kilometro dopo kilometro, stazione dopo stazione che porterà questi due ragazzi a rotrovarsi difronte a molti ostacoli. L'unica cosa che concede loro il privilegio di "andare avanti" é il fatto che dopo tutte le loro peripezie, sia...