39.

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Uscimmo dall'ospedale dopo gli ultimi controlli.
Dylan stava bene, o meglio..si stava riprendendo.
Camminavamo l'uno accanto all'altra, le nostre mani si sfioravano ad ogni passo fin quando lui non prese la mia e la strinse nella sua.
A quel gesto sentii una stretta allo stomaco, mi faceva uno strano effetto, ma mi piaceva da morire.
L'aria fresca ci avvolse e senza esitare ci avviammo verso la macchina.
Dylan l'accese e dopo qualche minuto partimmo per una meta a me sconusciuta.
"Sta tranquilla" si voltò verso di me "Andremo in un posto sicuro" aggiunse sorridendo.
Annuii in silenzio e accarezzai il suo braccio.
"Non ti preoccupare, mi fido di te" ammisi ricambiando il sorriso.
Mi fidavo davvero di quel ragazzo, sapevo che con lui sarei stata sempre al sicuro.
Guardavo dritta difronte a me, la strada era deserta, c'ervamo solo noi che sfrcciavamo lontani da lui, Matthew.
Accesi la radio e cercai il pacchetto di sigarette nella borsa, dopo averlo preso ne misi una tra le mie labbra e una in quelle di Dylan che subito dopo mi ringraziò.
Il fumo invase i miei polmoni, ormai nostalgici di quella sostanza.
Procedemmo per il lungo viaggio tra musica, sigarette, baci e risate.
Sembrava come se la brutta esperienza da poco passata, non fosse mai esistita, come se ci fossimo ripresi solo stando vicini.
Poco dopo ci fermammo in una stazione di servizio che si trovava nel bel mezzo del nulla. "Hai bisogno di qualcosa?" chiese lui gentilmente.
"No grazie, sto bene cosí...ah no, sono quasi finite le sigarette, dobbiamo ricomprarle" risposi mentre chiudevo lo sportello dell'auto.
"Perfetto. Allora: sigarette, delle coperte da campeggio..sempre che le abbiano" rise mentre arricciava il naso "Ed infine qualcosa da mangiare" disse concludendo la lista.
Feci il giro della macchina e lo raggiunsi.
Gli presi la mano ed entrammo nel piccolo locale.
Prendemmo tutto l'occorrente (stranamente trovammo perfino le coperte) e poi uscimmo con i nostri acquisti in mano.
Mettemmo le coperte nel portabagagli e ripartimmo.
"A cosa ci servono le coperte?" chiesi mentre scartavo il panino appena comprato.
"Il nostro viaggio sarà abbastanza lungo..dovremmo fermarci per la notte, andremo in un posto ..spero ti piaccia" rispose lui addentando il suo pranzo.
Lo guardai confusa "Ovvero? Di che si tratta?" feci l'ennesima domanda.
"Se te lo dicessi non sarebbe una sorpresa" disse lui alzando ripetutamente le sopracciglia come per canzonarmi.
"Cretino" dissi mentre ridevo.
"Il tuo cretino" rise lui.
"Sì il mio.." mi morsi un labbro e riportai lo sguardo al finestrino.

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