CAPITOLO 6

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*in un attimo,ho capito che eri tu,il mio angelo*
New York-Benji e Fede

BENJI

Eravamo li,seduti per terra,abbracciati l'uno all'altra,i nostri corpi si stavano toccando,trasmettendo calore. La mia mano che accarezzava i suoi capelli per calmarla e le sue,strette al mio bacino,come se non volesse farmi andare via.
In quel momento mi faceva tenerezza,forse non avevo mai visto una ragazza così bella e così dolce.
Pensai a ciò che era successo prima,ed ero sempre più soddisfatto di ciò che avevo fatto a quel cretino di Andrea;guardai l'orologio e mi resi conto che erano già le 6:00.
-*ehi,dobbiamo andare,sono le sei,ci staranno aspettando-* dissi in modo pacato.
-*si va bene-* tiró su la testolina e vidi delle labbra così carnose che mi venne voglia di baciarle,scacciai quel pensiero dalla testa e mi alzai,porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
-*ma tu hai il labbro rotto,cosa dirai a mamma e papà?-*
-*dirò che ho sbattuto contro qualcosa-* dissi alzando le spalle.
-*e ci crederanno?-*
-*spero. Piuttosto tu hai tutto il trucco sbavato-* continuai indicandole il viso.
-*oh. Hai un fazzoletto?-*
-*direi di si-* controllai la tasca destra dei pantaloni accertandomi che il pacco di fazzoletti ci fosse veramente.
-*tieni-* dissi porgendole un fazzoletto.
-*grazie-*rispose lei prendendolo per poi pulirsi il trucco inciso sul viso.
Cominciai a camminare,quando ad un tratto mi chiamó.
-*benji?-*
-*dimmi-* risposi voltandomi verso di lei.
-*grazie-* disse accennando un sorriso.
-*per il fazzoletto?-*
-*no,per prima-*
-*oh,l'ho fatto solo perchè non volevo che ti trattasse in quel modo,tu non lo meriti-* risposi voltandomi per proseguire il mio percorso.
-*sei stato protettivo-*.
Quella frase mi fece rabbrividire,non mi sarei mai aspettato che una ragazza mi dicesse quell'aggettivo,non era da me essere così,che a forza di stare con lei stavo cambiando?
-*forza andiamo,che ho fame-*.
Camminammo silenziosamente,l'uno accanto all'altra,nei miei occhi mi si presentava la scena di noi due venti minuti prima,io che la tenevo stretta a me e la tranquillizzavo e lei che mi teneva stretto a se.
-*che bella-* esclamó la ragazza avvicinandosi ad una vetrina.
-*cosa?-* le chiesi avvicinandomi a mia volta.
-*quella collana-*indicó una collanina con un cuore,molto probabilmente in oro bianco.
-*si è carina-*dissi.
-*ma ora andiamo-*continuai prendendola per una mano e tirandola verso di me.
Verso le 6:30 eravamo a casa.
-*che hai fatto Benji al labbro?-* mi chiese la donna che ormai chiamavo mamma.
-*eh,ho sbattuto contro una porta di un negozio-*sperai che quella scusa fosse credibile,mi passai una mano fra i capelli imbarazzato.
-*dai che tra poco si mangia-* esclamó mio padre.
Andai in camera mi tolsi la maglia e mi buttai sul letto,mi era venuto spontaneo proteggerla da quello che si definiva il suo ragazzo,mi era venuto spontaneo portarla in un posto isolato e tranquillizzarla,mi era venuto spontaneo essere dolce nei suoi confronti.

SOPHIA

quel pomeriggio era stato orrendo,non mi sarei mai aspettata che quell'incontro andasse a finire così,chissà cosa avrebbe raccontato Andrea ai suoi quando avrebbero visto come era conciato. Mi rifugiai in bagno,dato che in camera c'era Benjamin. Mi guardai allo specchio e notai un aspetto orribile,il trucco era scomparso,ma poco me ne fregava,dopo tutto quello che era successo non avevo testa per il mio aspetto. Mi sedetti sul bordo della vasca e pensai al comportamento di Benjamin alquanto strano. Che forse stava cambiando? Pensai anche a quando eravamo seduti per terra in quel vicolo cieco,ignari agli occhi altrui,solo noi,come se fossimo soli nell'infinito. Io stretta a lui,con la sua mano che mi accarezzava i capelli e l'altra che mi teneva stretta a se,forse quel momento era stato il più bello di tutta quella estate messa insieme.
-*Sophia è pronto-* la voce di mia madre mi riportó alla realtà,uscii dal bagno e mi diressi al piano inferiore.
-*Benjamin?-*chiesi non vedendolo seduto attorno al tavolo.
-*non ha fame-*rispose mio padre.
-*come non ha fame?-*dissi mentre mi sedevo.
-*eh non lo so il perché-*rispose mia madre servendo la cena.
Appena finito di mangiare mia madre mi ordinó di portare ciò che aveva messo da parte a Benji.
-*avanti-*sentii dire dall'altra parte della porta dopo che ebbi bussato.
-*mamma ti ha tenuto da parte questo-*dissi porgendogli il piatto con il cibo.
-*non ho fame-*esordì il ragazzo steso sul letto.
-*si ma devi mangiare-*
-*vuoi fare la maestrina adesso?-*
-*ma che ti prende?prima eri così dolce,premuroso e sensibile e ora fai lo stronzo?-*esclamai.
-*problemi se lo faccio? Ma davvero pensi che se io faccio il dolce per un po rimanga dolce per sempre? Tu non hai capito niente di me-* disse il ragazzo moro alzandosi dal letto.
-*già,hai ragione,io non ho capito niente di te,e scusa se pensavo che potessimo avere un buon rapporto-* conclusi quella frase per poi uscire da quella stanza. Che cretina che ero stata a pensare che la sua dolcezza potesse durare.
-*non ha fame-*dissi tornando in sala con il piatto ancora intatto.
-*ma deve mangiare,non può campare ad aria-* mia madre era troppo buona con lui,come d'altronde lo ero io.
-*meglio,così risparmiamo-*dissi sarcastica.
-*ah,questi giovani-*sospiró mio padre.
Non riuscivo davvero a capire come era fatto Benjamin.

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora