CAPITOLO 33

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SOPHIA
Quella sera ero stata benissimo con Benji,non avevamo fatto nulla di che,avevamo semplicemente parlato,parlato del nostro futuro,avevamo scherzato,riso,ci eravamo scattati delle foto e ci eravamo addormentati l'uno nelle braccia dell'altro. Benjamin mi stringeva forte a se ed io ero accoccolata nel suo forte abbraccio,la mia testa sul suo petto che si alzava e abbassava ogni volta e per me era una ninna nanna quel movimento; era stata una serata magica.
Il mattino seguente eravamo ancora sdraiati sul letto,la luce del sole filtrava dalle finestre,il cinguettio degli uccellini faceva da sottofondo a quella nuova giornata.
Aprii gli occhi e me li strofinai,mi stiracchiai e mi voltai verso quel meraviglioso ragazzo sdraiato affianco a me.
"Benji"dissi dolcemente. Era così dolce quando dormiva,assomigliava ad un piccolo cucciolo indifeso.
"Benji alzati,tra un po c'è scuola"continuai avvicinandomi a lui per lasciargli un bacio sulla guancia.
Lui mugolò qualcosa a me incomprensibile. Mi alzai dal letto e aprii appena le tapparelle.
"Sofi chiudi,ho sonno"disse il ragazzo girandosi dall'altro lato.
"Ben,sono le sei del mattino,se i miei ci scoprono finiamo nei guai e poi c'è scuola tra un po. Dai,alzati dormiglione"
"Ancora cinque minuti". Sorrisi e mi avviai verso l'armadio a scegliere i vestiti.
"Buongiorno principessa"sentii dire al mio orecchio. La sua voce era così roca la mattina ed era così sensuale.
Mi girai e lo abbracciai,dandogli un bacio sulle labbra rosee.
"Sei bellissima anche appena sveglia"esclamó passandomi una mano fra i capelli. Sorrisi e notai i suoi occhi ancora stanchi incastrati nei miei.
"Tu sei bellissimo appena sveglio,non io"gli tirai indietro i capelli e lui gemette.
"Che fai?"dissi tra un sorrisetto.
"È che quando mi tocchi io vado in estasi,altro che cartina ed eroina,il tuo sorriso sballa più della cocaina"sorrise.
"Che poeta"risposi abbracciandolo più forte.
"Rimaniamo qui ti prego"continuó poi.
"Lo sai che non possiamo"
"Lo so,stavo provando a far finta che tutto andasse bene".
Ci staccammo dall'abbraccio e aprii le finestre.
"Chiudi che fa freddo"disse sfregandosi le mani sulle braccia.
"Uscirai di qui"
"Cosa?".
Lo sguardo del moro era fisso su di me.
"Da dove vorresti uscire?dalla porta per caso?"
"Ehm...si"
"Ti scopriranno"dissi.
"No se io farò silenzio"
"Impossibile"incrociai le braccia e sorrisi.
"Dai Sofi,non dirai sul serio"
"Si". Il ragazzo sbuffó ma poi si convinse.
"E va bene,ma se cado e mi faccio male sarà solo colpa tua"
"E ma te le tiri però le sciagure".
Benjamin si mise a ridere e si avvicinò a me.
"Ti amo"
"Ti amo anche io".
"Ci vediamo dopo a scuola"
"Va bene,mi raccomando"
"Si.Ciao mia principessa"
"Ciao mio eroe". Ci baciammo e lui saltó dalla finestra,arrampicandosi su un ramo dell'albero che era cresciuto vicinissimo alla finestra della mia camera.
"Ciao Spiderman"dissi guardandolo.
Lui tiró su lo sguardo e mi salutó sorridendo,dopodiché se ne andó.
Chiusi la finestra e mi andai a preparare.
[...]
"Buongiorno"dissi scendendo in cucina.
"Buongiorno,Sophia,avresti cinque minuti?"mi chiese mio padre.
"Ehm...si,si perchè?"
"Ti dovrei parlare".
Mi sedetti alla sedia e per magia mi si chiuse lo stomaco.
"Benjamin è stato qui ieri sera vero?"
Addio vita sociale,benvenuta punizione.
"Uhm..."
"Si o no?"
"Si"abbassai lo sguardo,pronta a sentire una delle sue lamentele.
"Ho seguito la conversazione che vi siete detti"
Alzai nuovamente lo sguardo.
"Dalle cose che vi siete detti si capisce che ci tenete ad entrambi e lui...lui,beh,ti ama e ci tiene molto a te,forse troppo"
Non risposi,mi limitai ad ascoltare.
"Abbiamo sbagliato,anzi,ho sbagliato a mandarlo via,ma in quel momento non ho capito molto di cosa stesse succedendo. È vero,ci saranno molte chiacchiere su voi due,sopratutto su chi sa che siete fratelli"
"Papà,non siamo fratelli"mi azzardai a dire.
"Giusto. Ascolta Sophia,da ciò che è successo ieri sera ho capito tante cose,ho capito che voi due non potete stare lontani,ho capito che vi amate più di qualsiasi altra cosa e ho capito che dareste l'anima solo per stare insieme e per vedere uno di voi due felice".
Lo guardai,non so quale miracolo era sceso sulla mia vita.
"Quindi...abbiamo deciso che potete rimettervi insieme"
Urlai dalla gioia e mi fiondai su mio padre abbracciandolo.
"Grazie,grazie,grazie"
"A patto di una cosa"
"Cosa?"
"Che lui rimanga a casa da Federico ancora un po"
"Perché?"arricciai il naso,non capendo dove volesse arrivare.
"Non voglio vedere smancerie nella mia casa,almeno per un po"sorrise.
Mio padre era un po freddo,ma gli volevo bene e mi conveniva accettare quel patto.
"E va bene"sbuffai.
"Sempre meglio di niente no?"
"Gia"
"Dai,ora vai a prendere il pullman,non vorrei che tu lo perdessi".
Feci cenno di si con il capo,ero felice di quella scelta,salutai e uscii di casa.
Arrivai alla fermata dell'autobus,salii e mi sedetti nell'unico posto vuoto.
Il mezzo su cui viaggiavo era molto pieno,riconobbi alcuni ragazzi che andavano nel mio stesso istituto,riconobbi Elia e Giacomo che salutai con un sorriso.
Guardai fuori dall'enorme finestrino e notai una giornata splendida,il tempo a volte sa come ti senti.
Il pullman si fermó,facendo scendere gli studenti davanti al Liceo,mi incamminai verso l'entrata e vidi Nicole assieme a Federico e Benjamin;andai verso di loro salutandoli e Benji mi diede un bacio sulle labbra.
"Ma che fate?"chiese Nicole guardandoci stranita.
"Ci siamo salutati"rispose Benji.
"Si ma c'è gente,se mi ricordo bene voi due non volete che si scopra che state insieme"
"Sai,abbiamo deciso che da ora in poi non ne vale la pena nascondersi e che quindi comunicheremo a vivere la nostra storia d'amore alla luce del sole"sorrise Mascolo.
"Benji,ti devo parlare"dissi io tirandolo appena per la maglietta.
"Dimmi tesoro"esclamó lui.
Gli raccontai il tutto e lui fece un sorrisone meraviglioso.
"Ma è fantastico"urló prendendomi in braccio.
"Ok Ben,mettimi giu adesso"dissi nascondendo il volto nella sua maglietta. Il moro mi mise giu sotto gli occhi attenti di tutti i presenti.
"Finalmente una cosa buona nella nostra relazione"esultó.
"Gia"risposi sorridendo. Eravamo felicissimi.

BENJI
Ciò che mi aveva detto Sophia era una cosa meravigliosa,non mi sarei mai aspettato che i suoi avrebbero capito. Andai in classe sorridendo,sentendo però un brusio in classe.
"Che succede?"chiesi avvicinandomi ad Elia.
"Andrea cambia scuola"sentii dirmi come risposta.
"Ah si? E dove va?"
"Ad un professionale"
"Come mai?"
"Non gli piace più stare qui".
Dopo quasi tre anni passati in quella scuola aveva deciso di andarsene,certo,il bello delle scuole superiori è che puoi decidere quando vuoi se andartene o no,ma dopo tre anni.
"Ehi Fede"chiamai il moro che era fuori dalla classe.
"Dimmi"
"Andrea se ne va"
"Cosa?come fai a saperlo?"
"L'ho sentito dire in classe"
"E quando?"
"Non lo so".
Entrammo in classe,sedendoci ai nostri posti. Nell'aria si sentiva ancora parlare della scelta di Osito.
"Bah"disse d'un tratto Rossi.
"Perchè solo ora?"chiesi.
"Ah non lo so amico".
Guardai di fronte a me e notai che il professore aveva cominciato a spiegare la lezione di quel giorno,ma che noi non stavamo ascoltando.
La sedia di Andrea era vuota,non sapevo se sarebbe arrivato quel giorno,ma di sicuro ne dovevo parlare con Sophia.
[...]
"Cosa?"disse lei.
"Hai capito bene"risposi. Gli alunni gironzolavano un po a zonzo nell'ora di ricreazione.
"Ma oggi c'è?"
"No. Ma a te ti aveva detto qualcosa riguardo al cambio scuola?"
"Che io sappia no"rispose lei.
Passarono dei secondi in silenzio,poi aggiunse.
"Meno uno,resta Laura"
"Eh non so che fine ha fatto"risposi.
"Bah,qua la gente è strana"
"Molto strana". La campanella della fine ricreazione suonó.
"Ci vediamo oggi?"chiesi io prendendole la mano e attirandola verso di me.
"Uhm...a che ora?"
"Quattro?"
"Dove?"
"Ti passo a prendere?"
"Va bene. Ci vediamo oggi,ciao amore mio"disse lei dandomi un bacio sulle labbra che ovviamente io ampliai.
"Ciao bellissima". La guardai andare in classe.
Le cose sembravano andare per il meglio per noi.

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora