CAPITOLO 34

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*I'd love to hold you close tonight and always,I'd love to wake up next to you*
Pillow Talk-Zayn Malik

SOPHIA
Mi preparai con cura,quel pomeriggio doveva essere perfetto. Andai verso lo specchio di camera mia e mi specchiai.
"Secondo te vado bene così?"chiesi a mia madre.
"Si perchè?"disse lei ripiegando la roba che avevo buttato sul letto.
"Non so".
"Sophia sei bellissima e così stai benissimo". Le madri,sempre a mettere una buona parola su tutto e sempre pronte a rassicurarti.
Avevo optato per un leggins nero,una maglietta bordó a maniche trequarti con il dietro di raso e le vans grigie;i capelli ondulati grazie alla piastra,un velo di cipria e mascara ed ero pronta.
"Non ti ho mai vista così raggiante"esclamó mia madre.
Sorrisi e mi avvicinai al comò per spruzzarmi un po di profumo.
"Pronta"dissi sorridendo.
Io e mia madre scendemmo le scale e andammo in sala.
"Dove ti accompagno?"
"Mi viene a prendere lui".
Mio padre alzó un sopracciglio ma non disse nulla,feci finta di non vederlo.
"A che ora ti passa a prendere?"chiese poi.
"Alle quattro"
"Dove andrete?"
"In centro"
"Chi ci sarà?".
"Oh ma cos'è un interrogatorio?"dissi abbastanza scocciata. Mi tappai la bocca per la risposta inopportuna e acida.
"Scusa"replicai abbassando la testa.
"Non scusarti Sophia,non è un interrogatorio. È che..."
"È che?"feci segno con la mano di continuare.
Mio padre guardó mia madre,un attimo di silenzio e...
"È che mi ci devo ancora abituare"
"Ma non eri stato tu a dire che potevamo tornare insieme?"
"Si beh..."la frase venne interrotta dal suono del campanello.
"Ben"esclamai felice di vederlo.
"Sofi"disse lui di rimando con il suo solito sorriso.
"Signori Crawford"continuó poi portandosi una mano dietro la nuca sfoggiando un sorrisetto imbarazzato.
"Ciao Benjamin"esordì mia madre ricambiando il sorriso.
"Cos'è? Ti sei dimenticato dei nostri nomi?"disse mio padre.
"Oh no no".
"Va bene,noi andiamo. Ciao mamma,ciao papà"esclamai.
"Ciao ragazzi,mi raccomando".
Uscimmo di casa e ci dirigemmo verso il centro. La città era particolarmente affollata,forse perchè il cielo lo permetteva e le temperature erano gradevoli.
"Allora principessa,dove vuoi che ti porto?"disse prendendomi la mano.
"Non so,a me va bene qualsiasi posto,basta che sto con te"sorrisi.
Il ragazzo si avvicinó a me e mi bació intensamente. I suoi baci mi erano mancati davvero tanto.
Camminammo in silenzio,mano nella mano,era strano camminare in quel
modo con lui,insomma,prima non potevamo fare cose del genere,ora invece si.
"Sofi guarda"esclamó avvicinandosi ad una vetrina.
"Un negozio di vestiti matrimoniali?"
"Gia. Voglio avere il più bel vestito al giorno del nostro matrimonio e tu ovviamente dovrai essere perfetta,dovrai essere perfino più bella di me". Lo guardavo con occhi innamorati,sapeva essere così dolce quel ragazzo. Nella mia mente si fecero spazio le immagini di un possibile matrimonio con lui.
"Non voglio nient'altro che renderti felice"continuó il moro avvicinandosi a me.
"Sarà un giorno perfetto"dissi.
"Di sicuro"mi diede un bacio sulla fronte.
[...]
"Hai freddo?"mi chiese.
"No perchè?"
"Così"fece spallucce.
"Hai freddo?"
"Ancora! No Benji,ma perchè continui a chiedermelo?"chiesi sorridendo.
"Perchè così ti posso fare da coperta"rispose passandosi una mano fra i capelli. Mi scappó da ridere,non potei davvero farne a meno.
Benjamin mi abbracció e devo ammettere che quel abbraccio ci azzeccava proprio in quel momento.
"Sei raro Mascolo"dissi.
"I know,I know"rispose.
"La modestia ragazzi"dissi sarcastica. Benjamin scoppió in una risata contagiosa che lo seguii nel ridere. Agli occhi dei passanti apparivamo ridicoli,ci guardavano,ci fissavano,parlavano di noi con i loro conoscenti con cui camminavano,ma noi ce ne fregavamo,eravamo adolescenti,eravamo innamorati.
BENJI
Passare con lei un pomeriggio di settembre era un dono magnifico. Mi era mancata tanto negli ultimi mesi,mi erano mancate un sacco di cose di noi due. Eravamo di nuovo una coppia. Nessun ostacolo,nessun intoppo,solo io e lei.
"Scappiamo"affermai seduto sull'erba calda.
"E dove?"chiese lei strappando un filo d'erba.
"Non so,magari a New York o a Santo Domingo o in California,o in una qualche isola sperduta"risposi sdraiandomi sotto la luce del sole.
"Magari Benji"sospiró lei.
"Lasciamo qui tutto,buttiamoci alle spalle il passato e incominciamo a vivere il nostro futuro"
"Benji e i soldi? E i passaporti?"
"I passaporti li abbiamo no? E i soldi...beh,comincieró a lavorare"
"Sarebbe troppo rischioso"
"Sofi se non lo facciamo adesso non lo faremo mai più"dissi tirandomi su da terra per mettermi seduto di fronte a lei. La mora continuava a torturare il filo d'erba e dalla sua bocca non usciva suono.
"Amore vieni con me,scappiamo a New York,se stiamo insieme,di paura non ne avró,non pensi che,sia inutile,rimanere a piangere nascondere le lacrime"cominciai a canticchiare quelle parole accumulate nella mia mente.
La ragazza si voltó e mi fissó con i suoi enormi occhi marroni.
"E questa canzone?"chiese sorridendo.
"Non lo so,mi è venuta adesso spontaneamente"feci spallucce.
"È bella"ammise.
"È un messaggio forse"alzai il sopracciglio destro.
"No Benjamin,diventerebbe rischioso"
"Ma perché?"
"Siamo troppo piccoli per viaggiare da soli e poi non pensi alle conseguenze che ci potrebbero essere?"
"Quali conseguenze?"chiesi alzandomi.
"Mamma e papà potrebbero spaventarsi e potrebbero pensare il peggio e si potrebbero arrabbiare e addio noi due"
"Ah Sofi però"dissi scocciato.
"E che cazzo eh?"continuai.
"Pensa per un attimo a noi due,scordati del mondo circostante"le dissi.
"Non voglio perderti"esclamó lei.
"Nemmeno io,però voglio avere un futuro con te,e lo sappiamo entrambi che finché restiamo qui saremo limitati"
"Ma ai miei sta bene il fatto che io e te stiamo di nuovo insieme"
"Ne sei sicura?"
"Benji? Che cazzo dici? Ovvio che sono sicura".
"Non ti sembra una frase un po troppo azzardata?"
"N-no"non ero del tutto convinto della sua risposta e nemmeno lei lo era.
"Sofi"dissi in tono appena rimproveratorio.
"Okei,okei,ora che mi ci fai pensare prima che tu mi venissi a prendere mio padre mi ha chiesto se uscivamo solo noi due,a che ora mi venivi a prendere,dove andavamo e robe varie,allora io gli ho chiesto se mi stava facendo un interrogatorio e gli ho detto anche che era stato lui a dire che gli andava bene se tornavamo insieme e quando gli ho detto ciò ha fatto una pausa e ha guardato mia madre".
La mora non parló,si limitó a guardarmi. L'abbracciai.
"Mi hanno mentito,mi hanno solo mentito,perchè l'hanno fatto?"
"Non lo so,ma l'importante è che adesso stiamo insieme vero?"
"S-si"disse lei. L'abbracciai più forte.
"Benji?"disse poi tra l'incavo del mio collo.
"Dimmi".
"Scappiamo?"
"E dove?"chiesi sorridendo.
"Non so,magari a New York o in California o a Santo Domingo o in una qualche isola sperduta". Non risposi subito,mi limitai a sorridere.
"A che ora stanotte?"affermai poi.
"11:00?"
"Okei".
Ci guardammo negli occhi,i suoi cercavano conforto nei miei,ed io ero pronto a darglielo.

Note:
Nel prossimo capitolo ci saranno delle sorprese😏spero che vi piaccia e scusate se ci ho messo tanto,ma con la scuola sono davvero incasinata😓.
Baci Mary

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora