CAPITOLO 30

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*I love you to the moon and back*
Cit.

BENJI
Quella mattina a scuola c'era l'assemblea d'istituto,quindi implicava stare con Sophia per cinque ore,anche se,non potevo stare con lei come volevo. A scuola fratello,nel tempo libero fidanzato. Wow,bella roba. Mi alzai dal letto e andai a prepararmi.
Ero felice,anche se non era proprio quello che volevo. Volevo stare con Sophia alla luce del giorno e non nel buio,volevo viverla senza bisogno di nasconderci,ma mi andava bene così,stavo con lei e ora dovevamo combattere con le unghie e i denti per rimanere insieme.
Mi infilai i miei jeans neri strappati alle ginocchia con le vans nere e bianche,una maglietta a maniche corte bordó un po larga e una felpa con il cappuccio aperta nera;mi spazzolai all'insù il ciuffo,anche se sapevo che dopo un paio di ore si sarebbe ammosciato.
Ritornai nella stanza e presi un profumo di Fede per spruzzarmelo addosso.
"Ma quanto te ne metti?"chiese Fede brontolando e facendo aria vicino al suo volto con la mano.
"Un po"risposi.
"Alla faccia,ma che ore sono?"disse poi strofinandosi gli occhi.
"Sono le sette"sorrisi.
"Merda. Perche non mi hai chiamato che è tardi?"si alzó frettolosamente dal letto per precipitarsi in bagno con i vestiti da mettersi.
Andai in cucina e feci colazione.
"Federico?"chiese sua madre.
"Oh,direi che si sta lavando"feci spallucce.
"Ma lo sa vero che è tardi?"
"Si si"risposi bevendo la tazza di caffè latte.
"Ciao mamma,andiamo Ben?"chiese Fede venendo in cucina.
"Non fai colazione?"
"Sai mamma,è tardi e una certa persona non mi ha svegliato"disse il ragazzo lanciandomi un occhiataccia.
Mi alzai dalla sedia,salutai la madre di Fede e andai a prendere lo zaino vicino alla porta.
"Noi andiamo"disse Federico.
"Va bene,buona scuola ragazzi"
"Grazie"e uscimmo.
La giornata era bellissima,gli uccellini fischiettavano alti in cielo e le strade pullulavano di persone. I negozi cominciavano la loro attività,ragazzi alla fermata dell'autobus con tanto di musica e noi,due ragazzi che camminavano lungo le vie di Modena per raggiungere le loro principesse a scuola.
"Sai Fede,a volte ti invidio"dissi guardando di fronte a me senza rivolgere lo sguardo al ragazzo.
"Perchè?"chiese lui incuriosito.
"Perchè tu puoi essere te stesso anche al di fuori,non devi fingere di non essere nessuno per la ragazza che ami. Tu puoi baciare la Nichi ogni volta che vuoi,io con la Sofi non posso"abbassai lo sguardo.
"Ah Benji,vedrai che una volta sistemato tutto anche tu potrai smettere di fingerti suo fratello"
"Si e con i suoi genitori come la mettiamo?"
"Eh non so. Tempo al tempo,l'importante è che ora state di nuovo insieme"
"Gia"sorrisi. Aveva ragione Fede. L'importante era quello.
Arrivammo a scuola verso le sette e quaranta,nel cortile c'era più movimento del solito,mi guardai attorno cercando di vedere se Sophia e Nicole fossero arrivate.
"Ci sono?"chiese Rossi.
"No"scossi il capo.
"Beh,mando loro un messaggio"rispose Federico prendendo fuori il telefono.
Aspettammo davanti a scuola come due rincoglioniti fino alle sette e quarantasei.
"Senti,io vado in classe"disse Fede.
"Si,vengo anche io"
"Benji,Fede"urló una voce a me fin troppo famigliare.
Mi girai e notai una ragazza mora correre verso di noi.
"Sofi"gridai.
La mora si fiondó su di me e io la presi in braccio.
"Good morning my hero"disse lei baciandomi.
"Good morning my princess"risposi io ricambiandole il bacio.
"Andiamo?"chiese Fede mano nella mano con Nicole.
"Si dai andiamo"risposi.
Ci avviammo verso l'entrata con le mani intrecciate l'una nelle altre ma non appena varcammo la soglia ci separammo.
"Ci vediamo dopo"dissero le ragazze.
"Si"sorrisi. Entrammo in classe e a darci il benvenuto c'era Andrea.
"Ma che dolci che siete"affermó Andrea applaudendo.
"Ma che cazzo vuoi?"dissi guardandolo dritto negli occhi.
"Lei è mia"
"Oh ti piacerebbe. Se la volevi ancora tutta per te non l'avresti lasciata andare,non ti saresti limonata un'altra quella sera e sai che c'è? C'è che tu non accetti la sua perdita,tu non accetti il fatto che ora lei è felice con un ragazzo che la ama davvero e che morirebbe per lei. Tu sei solo un ragazzino viziato,ecco cosa sei. Si è vero,hai parlato con Sophia per farti perdonare,ma non è bastato. Il tuo comportamento è inspiegabile,la figura di merda l'hai fatta tu,di certo non lei e nemmeno io"lo smerdai davanti a tutta la classe.
Il ragazzo rimase in silenzio,aprì la bocca per dire qualcosa ma non ne uscì suono.
"E ora levati e comincia a farti una vita"dissi scansandolo. Sentii gli occhi di tutti puntati addosso,tra me e lui non scorreva buon sangue e se ne erano accorti tutti,professori compresi.
Poggiai lo zaino e uscii fuori dalla classe,seguito da Fede.
"Pensi che ció che gli hai detto lo terrà a bada?"chiese il moro.
"No,non lo penso. Ma tutte le parole che gli ho detto se le meritava"mi appoggiai al muro e guardai in basso.
"Benji"sentii urlare.
Guardai in direzione della voce e vidi Sophia.
"Sofi,che c'è?"
"Ti devo dare una notiziona"disse sorridendo.
"Dimmi"sul suo volto le si era formato un sorriso che non glielo levavi nemmeno con lo scalpello.
"Stasera i miei hanno una riunione di lavoro e dopo una cena di lavoro"
"Si"risposi non capendo dove volesse andare a parare.
"Beh quindi io mi chiedevo,visto che ci sarà casa libera,non è che tu..."
"Certo"risposi sorridendo.
"Fantastico"le piccole gioie della vita.
"A che ora?"chiesi tenendole le mani.
"Otto"rispose lei.
"Va bene,ci saró"le diedi un bacio sulla guancia e la lasciai andare in classe.
"Ben vieni,che il prof sta cominciando a fare l'appello"mi chiamó Luca.
"Si arrivo"risposi entrando.
"Benjamin Crawford?"
"Presente"affermai.
"Che ti ha detto Sophia?"chiese Federico.
"Che stasera avrà casa libera"feci un sorrisetto malizioso.
"Oh oh oh"disse Fede con tono giocoso.
"Festa grande allora"continuó poi ridendo.
"Quando il gatto non c'è i topi ballano"ci mettemmo a ridere.
"Dai ragazzi andiamo"annunció il professore.
Scendemmo meticolosamente per le scale,fino ad arrivare in palestra.
Io e Fede ci andammo a sedere vicino alla porta in rete da calcio,cercando in giro gli sguardi di Nicole e Sophia.
"Le vedi?"chiese Federico.
"No"risposi. La palestra piano piano si riempiva di studenti di tutte le età e nel frattempo mi chiedevo come ci facessero a stare ottocento studenti in quello spazio di quattro mura.
Da un lato della palestra delle sedie,forse per i rappresentanti d'istituto e fuori dalla porta alcuni professori a sorvegliare il tutto.
"Eccole"annunció Fede sbracciando si per farsi vedere dalle due ragazze.
Notai Nicole e Sophia avvicinarsi verso di noi.
"Ehi Ben"esclamó Sophia.
"Ciao amore mio"dissi dandole un bacio sulla guancia.
Si sedette di fianco a me a gambe incrociate e Nicole giustamente andó a sedersi tra le braccia di Fede.
"Oggi il tuo boy ha detto ad Andrea di farsi una vita"disse scherzando Rossi.
"Massè"rispose Sophia guardandomi con i suoi occhi marroni.
"Si perchè sinceramente mi ha scassato quello li"
"Si meritava ben altro"disse lei storcendo le labbra in segno di disprezzo.
In quello spazio delimitato da mura c'era un gran brusìo,i rappresentanti cercavano di far azzittire tutti ma senza risultato. Si continuava a parlare come se loro non esistessero.
La mia ragazza fece intrecciare la sua mano con la mia.
"Almeno questo"disse lei sorridendo dolcemente.
Ricambiai il sorriso.
<<okei ragazzi,silenzio per favore>>la voce di un rappresentate risuonó per tutta la palestra per via del microfono che teneva in mano.
"Ti amo piccola"dissi nell'orecchio della ragazza.
"Anche io"e appoggió la sua testa sulla mia spalla. Mi chiedevo come potesse stare così comoda e assieme a lei il mio cuore.

SOPHIA
I rappresentati parlavano di cose riguardanti la scuola ma io pensavo ad altro. Pensavo a lui,pensavo al suo profumo,alla sua presenza,ai suoi occhi,alla sua voce,pensavo a tutto di lui.
"Ehi Sofi,senti questa canzone"disse ad un tratto mostrandomi l'auricolare bianco.
Mi infilai il piccolo aggeggio nell'orecchio destro e una musica invase il mio corpo.
"Ma è Stitches"sorrisi.
"Gia. So che ti piace molto questo cantante,così mi sono scaricato alcune sue canzoni"
"Cosa farei senza di te?"mi accoccolai di più a lui,con la testa sempre sulla sua spalla e la mano destra nella sua e la musica nelle orecchie.
Benji sapeva quanto io amassi Shawn.
"Sono felice di vederti spensierata almeno per ora"
"È grazie a te se lo sono"risposi.
Nessuno dei presenti stava ascoltando una singola parola di quello che dicevano i rappresentanti,ognuno si faceva i fatti suoi.
Federico e Nicole scherzavano di continuo e si baciavano sotto gli occhi degli altri. Ecco,quello era un altro tassello che mancava a noi due:baciarci in pubblico.
Sospirai,ma poi pensai ad una cosa,insomma,le cose prima o poi si risolvono,quindi doveva risolversi anche la nostra questione,perchè noi cosa avevamo fatto di male da meritarci una separazione,un odio breve e una società contro?
Controllai l'orologio;le 8:47.
"Ancora?"chiese Benji passandosi una mano fra i capelli.
"Eh gia"sospirai.
"Sai che ho fame?"disse poi il moro.
"Io ho 1€"affermai controllando nella tasca sinistra dei pantaloni.
"Vai a prendere qualcosa?"
"Si"risposi alzandomi.
"Dove vai?"chiese Nicole.
"A magner"risi.
"Prendimi qualcosa anche a me"disse la Nichi dandomi i soldi.
Mi avviai verso le macchinette e prelevai il cibo.
Di certo non potevo tornare in palestra con un pacco di patatine,un bounty e un estathè al limone.
Ma mi venne un colpo di genio.
Infilai il pacco di patatine sotto la maglia,il bounty in tasca e l'estathè in mano.
Fede,Benji e Nicole mi guardarono ridendo.
"Tieni"dissi porgendole le patatine.
Ritornai al mio posto.
Benji aprì l'estathè e io il bounty.
"Buon appetito"disse giocosamente Fede.
Io e Ben ci dividemmo il cibo e il bere,e passammo tre ore all'insegna della noia fino alla ricreazione,dove uscimmo in cortile.
"Guarda chi c'è"disse Nicole.
"Ma lasciatelo stare"risposi.
"Si ma più lo lasci stare più ti rompe il cazzo"sbuffó Benjamin.
Andrea ci tiró un occhiata ma subito levó lo sguardo.
"Avrà finito gli argomenti su cui appoggiarsi"ringhió Federico.
"Ma come fate a stare in classe con quello li?"chiese Nicole.
"Ce lo chiediamo anche noi"esclamò Benji.
"Di Laura niente notizie?"chiesi.
"No,fortunatamente no"rispose il moro.
"Beh meglio"esordì Rossi.
"Di sicuro,ora che ci penso è da un paio di giorni che non la sento,ah meglio"fece spallucce.
Nella mia mente pregavo Dio che si fosse messa da parte e che si fosse creata una vita.
La campanella suonó e rientrammo in palestra.
"Ehi ferma un attimo"gridó Benji.
Mi voltai e lo vidi venire verso di me.
"Non entri finché non mi dai un bacio"disse con voce sensuale.
"Te ne posso dare quanti ne vuoi tu di baci". Mi alzai di poco sulle punte per raggiungere le sue labbra.
I nostri baci schioccavano nell'aria,eravamo abbracciati così tanto che se qualcuno avesse voluto dividerci non ce l'avrebbe fatta.
Il suo piercing sotto al labbro era a contatto con la mia pelle. Avrei voluto non staccarmi più da quel bacio,ogni volta che le nostre labbra  si toccavano sembrava che il tempo si fermasse.
"Andiamo bimba"disse con le labbra gonfie.
"Ma quanti soprannomi mi dai?"chiesi sorridendo.
"Tanti"e mi bació di nuovo.
Rientrammo a scuola e andammo in palestra a sederci al nostro posto.
"Stasera si fa bordello eh?"chiese Ben sorridendo maliziosamente.
"Contaci"risi.
Stasera,troppe ore dividevano la mattina dalla sera.

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora