CAPITOLO 5

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SOPHIA

*can we try one more time,to make it all better*
Gotta be you-one direction

Quel pomeriggio avrei dovuto incontrare Andrea,il mio cervello non pensava ad altro,avevo un ansia addosso e guardavo costantemente l'orologio.
-*come mai guardi sempre l'orario?cos'è,hai un appuntamento?-* mi chiese mio padre mentre leggeva il giornale seduto sul divano.
-*ehm...no-*mentii. Non volevo che i miei genitori sapessero che Andrea mi aveva scritto e che nel pomeriggio l'avrei incontrato.
Non ricevevo un suo messaggio da ieri,chissà come mai.
Andai in camera mia a prepararmi i vestiti che mi sarei dovuta mettere. Mancavano tre ore alle 4:00 e l'ansia si stava facendo sentire sempre di piu. Non feci caso a Benjamin che stava sul letto a messaggiare,così mi avventai all'armadio per scegliere i vestiti.
-*che fai? Esci?-* mi chiese ad un tratto.
-*si-*
-*dove vai?-*
-*non ti riguarda-*
-*ok,allora con chi vai?-*
-*non ti interessa-*
-*senti,sono tuo fratello ho il diritto di sapere dove vai e con chi vai-*
-*tu non sei mio fratello,e non hai nessun diritto su di me-*
-*sei proprio sicura?-*
In quel preciso istante caló il silenzio. Mi voltai a guardarlo e i suoi occhi incrociarono i miei.
-*senti,ho abbastanza pensieri per la testa,quindi non ti ci mettere anche tu-* risposi prendendo dall'armadio un pantaloncino di jeans e una maglietta bianca con le strisce nere.
-*mamma e papà lo sanno?-* da quando aveva cominciato a chiamarli mamma e papà?
-*sanno di cosa?-*
-*che hai un appuntamento?-*
Come faceva a saperlo?
-*tu...tu come fai a saperlo?-*gli puntai un dito addosso,incredula di ciò che aveva detto.
-*ho ascoltato la conversazione che è avvenuta tra te e la Nicole.-*disse con aria del tutto normale.
-*l'hai ascoltata tutta?-*
-*si-*
Okei,stava cominciando a darmi sui nervi quel ragazzo.
-*ma come ti sei permesso di ascoltare la conversazione?-*urlai spazientita.
-*ehi,rilassati,non diró nulla a mamma e papà-*rispose alzandosi e avvicinandosi a me.
-*ad una condizione-* esordì accarezzandomi una guancia.
-*tu e le tue cazzo di condizioni-* incrociai le braccia al petto e mi spostai.
-*okei,allora diró tutto-*
-*no ti prego-*
-*e allora accetta la mia condizione-*
-*prima dimmi qual'è-*
-*quando comincerà la scuola,tu dovrai cagarmi,dovrai parlare di me alle tue amiche in modo buono e dovrai aiutarmi nei compiti. Prendere o lasciare-* fece un sorriso malizioso.
-*tu sai vero che mi risulterà difficile parlare bene di te alle mie amiche-*
-*si lo so-* che faccia da culo che aveva.
-*sei uno stronzo-*
-*so anche questo. Allora dovrò dire tutto-*
-*e va bene,accetto-* Ce ne sarebbero stati degli altri?
Ci stringemmo la mano e gli raccontai a che ora dovevo incontrarmi con Andrea e dove.
Scesi al piano inferiore seguita da Benji che disse:
-*io oggi esco con Sophia-*
-*e dove andate?-* ci chiese mia madre.
-*a fare un giro-* sorridemmo dopo quella frase,sperando che quel sorriso risultasse il più credibile.
Il fatto di aver raccontato tutto a Benji mi dava fastidio,insomma,io non sapevo nulla su di lui,perchè lui doveva sapere tutto su di me?
Le ore passarono velocemente,troppo forse,quando l'orologio segnava le quattro meno un quarto il mio cuore fece un sobbalzo. Non poteva mancare così poco all'incontro.
-*andiamo?-* mi chiese Benjamin con un sorriso.
-*di gia?-* dissi nervosamente.
Mio padre ci stava guardando in modo interrogativo.
-*se non vuoi far capire che stai nascondendo qualcosa ci conviene andare adesso-*
-*prendo il telefono e andiamo-*.
Dopo due secondi eravamo fuori casa.
-*preoccupata?-*
-*un po-* mentre camminavo torturavo un filo nei miei pantaloncini.
-*dov'è che vi dovete incontrare?-*
-*alla scout-*
-*cos'è?-*
-*è un negozio d'abbigliamento-*
-*ah,ho capito-*. Sembrava diverso rispetto ad alcune ore prima,sembrava più dolce,strano ma  in quel momento mi piaceva parlare con lui,e mi piaceva il fatto che avesse scelto di accompagnarmi. Se lo aveva fatto solo per non rimanere in casa non lo so,fatto sta che mi andava bene la sua compagnia. Certo,avrei voluto che ci fosse stata la Nicole,però lei non era d'accordo con la decisione che avevo preso e di andare da sola non mi andava.
Arrivammo davanti alla scout alle 4:00 precise,e di Andrea non si vedeva l'ombra.
-*quando arriva vado-* disse guardando il telefono.
-*che ore sono?-*
-*le quattro e uno. Ma stai tranquilla che fra un po arriva-*
-*mh-*. Stavano passando molti ragazzi e molte ragazze,ma Andrea non era fra questi.
-*eccolo-* dissi dopo un po.
-*oh-* rispose Benji guardandomi.
-*beh,io vado. Chiamami quando hai finito-* esclamó allontanandosi da me.
-*si ok-* non avevo tempo per pensare alla bontà di Benji,la mia testa aveva in mente solo Andrea.
-*ciao Sophia-* mi salutó con la sua voce calda accompagnando quella frase con un dolce sorriso che mi mandó in confusione.
-*ciao Andrea-* ricambiai il sorriso.
Non era cambiato per niente,era rimasto sempre magro,sempre alto,sempre con quei capelli tirati all'insù e aveva sempre quelle labbra carnose.
-*come stai?-* mi chiese.
-*bene,tu?-*
-*bene. Sei venuta da sola?-*
-*no,con mio fratello-* accompagnai l'ultima parola con due virgolette fatte con le mani. Fece un espressione dubbiosa,che mi fece intendere che lui non ne sapeva niente.
-*storia lunga-*
-*okei. Andiamo?-*
-*dove?-*
-*al parco. Ti devo dire tante cose-*
Tra di noi c'era distacco ed era comprensibile,dopo che mi aveva lasciato non ci eravamo più sentiti.
Andammo al parco,dove non c'era nessuno,a parte un gruppetto di quattro o cinque ragazzi.
-*allora Sofi-* esordì.
Io lo guardavo con un espressione sognante,sapevo benissimo che mi aveva fatto soffrire,e anche molto,ma non riuscivo a non guardarlo con tenerezza. Dopo tutto,mi ha dato tanto in quell'anno.
-*mi sei mancata molto,sappi che da quella sera non ho fatto altro che pensare a te,non ho fatto altro che pensare alle tue lacrime e al male che ti avevo fatto. Non so cosa mi sia preso,forse è stata colpa dell'alcool,ma ti giuro che non l'avrei mai fatto,se potessi tornare indietro non lo farei mai. Quest'anno è stato difficile,troppo,non sai quante volte avrei voluto parlarti,mandarti un messaggio o fermarti davanti a scuola chiedendoti di ascoltarmi. Ma non ho avuto il coraggio,quello che d'altronde mi è sempre mancato. Non sai le notti passate in bianco a piangere ripensando alla cazzata che avevo fatto,non sai gli sfoghi fatti con Elia e Giacomo,ormai erano arrivati ad un punto che non mi sopportavano più. Mi faceva male vederti a scuola e non poterti abbracciare,parlare o baciare. Non so nemmeno con quale faccia andavo a scuola-* diceva quelle parole,quelle frasi,come se se li fosse tenuto troppo tempo dentro di se,ed era arrivato ad un punto che doveva per forza tirarle fuori. Diceva quelle cose con pentimento,con risentimento,e delle lacrime rigarono il suo bellissimo viso. Quel viso che avevo amato,che avevo sognato; quel viso,di cui mi ero fidata.
-*Andrea-*lo fermai.
-*si?-*
-*fermati-*
-*non credi a ciò che che ho detto?-*
-*si,certo che ci credo ma c'è poco da fare-*
-*possiamo rimediare;posso rimediare-*
-*ne sono sicura,ma ho paura di soffrire di nuovo-*
-*no,tu non soffrirai di nuovo,non farò un'altro sbaglio-*
-*e chi me lo assicura?-* nei miei occhi si stavano facendo spazio le lacrime.
-*te lo assicuro io-*
-*avevi detto questa frase anche quando ci siamo messi insieme,infatti si vede la fine che ha fatto-*
-*dammi un altra chance. Io ti amo-*
-*come cazzo fai a dire ciò?-* urlai,meno male che non c'era nessuno.
-*ho sbagliato lo so,e me ne pento-*
-*Andrea,solo io so quanto ho pianto,solo io so il dolore che ho provato nel momento che ho visto le tue labbra toccare quelle di quella ragazza. Io sono stata male piu di te,perchè la cornuta della situazione sono io,non tu. Non sai il male che provavo la mattina vedendoti a scuola,non so da dove mi sia uscito il coraggio di andare avanti.-* urlavo,le lacrime bagnavano il mio viso facendomi colare il mascara e la matita,la voce mi si spezzava ma poco mi importava,ce l'avevo davanti e dovevo dirgli tutto quello che non ero riuscita a dirgli. Forse la Nicole aveva ragione.
Mi asciugai le lacrime e mi alzai,decisa ad andarmene.
-*ti ho chiesto scusa,ti ho aperto il mio cuore,mi sono pentito,ho pianto davanti a te,cazzo vuoi di piu?-* aveva alzato il tono della voce,mi prese per un braccio e mi costrinse a guardarlo. In quel momento volevo solo andare a casa.

BENJI

-*tu non alzi il tono della voce contro di lei,hai capito?-* dissi contro il ragazzo che teneva per un braccio la Sophia.
-*e tu chi sei?-*
-*sono suo fratello. E ora lasciala andare-*
-*o se no?-* disse in tono di sfida.
-*o se no saranno guai-* risposi togliendomi la camicia da dosso restando solo in maglietta.
-*ma vattene,è una discussione tra me e lei-*
-*io non me ne vado finché non la lasci-* risposi guardando la ragazza piangere.
-*allora sei testardo-* esordì il moro lasciando la ragazza che venne incontro a me.
-*Sophia,di al tuo fratellino che non si deve intromettere-*
-*andiamo Benji,lascialo stare-* mi disse Sophia singhiozzando invitandomi a seguirla.
-*prima gli faccio capire che non deve parlarti in quel modo-*
Mi fiondai su di lui mollandogli un pugno in pieno viso,facendogli sanguinare il labbro inferiore,lui di conseguenza me ne sferrò un altro e così cominciarono a volare calci,pugni e altre cose. Non volevo fargliela passare liscia,gliela volevo far pagare per tutto ciò che aveva fatto alla Sophia. Potevo sentire mia *sorella* gridare di fermarci,ma non l'avrei fatto. Ci menammo per un tempo infinito,fino a che non venne la Sophia a separarci. Guardai soddisfatto ciò che avevo fatto sul volto di quel coglione.
-*così impari a trattarla male e a farla piangere-*
Presi per mano Sophia,e ci allontanammo,alla ricerca di un posto indiscreto agli occhi degli altri.
-*ma tu stai sanguinando-* disse la ragazza mora con tono decisamente più calmo rispetto a prima e toccandomi il labbro. Il suo tocco mi fece venire i brividi,le sue mani erano così calde.
-*oh,non è niente,non preoccuparti,ci sono abituato-* dissi prendendole la mano per stringerla nella mia.
-*grazie-* notai che i suoi occhi erano lucidi,sul suo volto delle righe di mascara erano rimaste impresse,la matita era scomparsa dai suoi bellissimi occhioni.
-*non mi piaceva il modo in cui ti teneva stretta e il modo in cui ti stava parlando-*.
Rimanemmo in silenzio,ma non uno di quelli imbarazzanti,uno di quelli piacevoli. Era bella anche senza trucco. Istintivamente l'abbracciai,strofinandole una mano dietro la schiena per rassicurarla.
Quel contatto era strano,ma bellissimo. Avrei voluto che quel momento non finisse mai.

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora