CAPITOLO 13

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SOPHIA

*driin,driin*
il suono metallico della mia sveglia mi fece svegliare,quel giorno sarebbe cominciato un nuovo anno di superiori,terza superiore. Mi alzai cautamente dal letto,andando verso la finestra e assaporando l'inizio di quel nuovo giorno. Lo zaino era pronto,i vestiti appoggiati dolcemente sulla sedia e il telefono che si accendeva ad ogni messaggio mandato sul gruppo della classe.
Scesi le scale,dirigendomi in cucina,dove trovai mamma,papà e Benjamin.
*buongiorno famiglia* dissi sorridendo.
*sei di buonumore o sbaglio?* chiese mio padre sorseggiando la sua solita tazza di caffè.
*no,non sbagli*.
Mi sedetti sulla sedia aspettando la mia tazza fumante di latte e caffè.
*siete pronti a ricominciare la scuola?* esclamó mia madre porgendomi la tazza.
*si* risposi.
*no,sono già stanco*
*Benjamin,ma non è nemmeno cominciata la scuola*
*appunto*. Ridemmo a quell'esclamazione. Volevo che quel giorno fosse perfetto,niente bastoni fra le ruote,niente pessimo umore,niente di niente.
Benji mi sorrise e io ricambiai. Da quando stavo con lui la mia vita era stupenda.
Non appena finii di fare colazione mi precipitai in bagno,pronta per prepararmi.
*Sofi muoviti,che devo andare in bagno* strilló Ben dall'altro capo della porta.
*tesoro un attimo*urlai di conseguenza.
Dieci minuti dopo era fuori dal bagno.
*era ora* disse il moro dandomi un veloce bacio sulle labbra.
**
Ed eccola li la mia scuola,quel l'imponente edificio che conteneva trecento studenti. All'entrata principale una marea di studenti in fermentazione,nuovi alunni di prima che si guardavano spaesati,i soliti montati di turno e loro,i miei compagni di classe.
*vedi qualcuno che conosci tesoro?* chiese mia madre.
*si,ci sono quelli della mia classe,io vado. Ciao mamma*
*ciao Sophia,mi raccomando*
*Sofi aspetta* gridó Benjamin uscendo dalla macchina dopo aver salutato mia madre.
*stammi vicina,io non conosco nessuno* sembrava un cucciolo indifeso,eppure a guardarlo non si direbbe.
*vieni,li c'è la mia classe*.
Avrei voluto stringerlo a me,stringergli la mano e dirgli che quel giorno che sarebbe andato tutto bene. Ma non potevo,eravamo "fratelli" agli occhi altrui.
Ci dirigemmo verso i miei amici,e non appena li vidi feci un urlo di gioia.
*ragazzi,lui è Benjamin,il mio ragaz...cioè,mio fratello*mi morsi il labbro,brutta mossa Sophia. Un altro errore e avrebbero capito tutto.
*ciao,piacere di conoscervi* disse il ragazzo cordialmente.
*mi ispiri simpatia*rispose Filippo,Il "figo" della classe.
*sei in classe con noi?* chiese Chiara con un espressione da ebete.
*no purtroppo. Faccio lo scientifico e sono in 3bpni* dopo quella frase mi guardó,con gli occhi che sembravano dire scusa.
Ma io non prestai molta attenzione a ciò che stava succedendo,perchè con lo sguardo stavo cercando Andrea. Avevo paura di un eventuale incontro con lui,e avevo paura di ciò che Benjamin potesse fare.
*ragazzi dobbiamo entrare* esclamó Igor.
*Ben?*gli tirai una manica,attirando la sua attenzione su di me.
*si?* i suoi occhi cazzo.
*non fare sciocchezze quando ti ritroverai in classe con lui. Ti prego*
*stai tranquilla,non ne faró. Almeno fino a quando non mi farà incazzare* sorrise mettendo la lingua fra i denti.
*io vado,mi raccomando,in ricreazione vieni da me,semmai ti mando un messaggio con scritto a che piano sono e in che aula sono* gli diedi un bacio sulla guancia e andai. Lasciandolo li,da solo.
Ripercorrere di nuovo quei corridoi faceva effetto,salire di nuovo quelle scale era strano. Ormai il Formiggini era la casa dei ragazzi,li passavi cinque ore del tuo tempo,tra i banchi di scuola nascevano storie d'amore,oppure finivano. Tra quelle mura c'era parte della tua vita.
*guardate,la stessa aula dell'anno scorso*esclamó un ragazzo,ma non capii chi fosse,però di certo era della mia classe. Eravamo tutti cresciuti,chi in altezza,chi di fisico. Ma eravamo sempre quei cretini di due anni fa.
Entrai in aula,le pareti erano state dipinte,metà di grigio-celeste,metà di bianco,i soliti banchi verdi e le solite sedie di legno,le solite cartine geografiche e il vecchio orologio. Tutto era uguale. Mi sedetti all'ultimo banco,in attesa che la Nicole si facesse viva.
*ma quanto è bello tuo fratello?*esordì Michelle girandosi verso di me.
*gia* non sapevo che dire,avrei voluto dirle di stargli alla larga,perchè era il mio ragazzo,ma non potevo,non potevo farlo. Io e Benjamin avevamo giurato che non l'avremmo detto a nessuno. Solo la Nicole lo sapeva e di lei potevo fidarmi.
*SOPHIA*gridó non appena entró in classe la mora.
*Nichi* l'abbracciai forte,mi era davvero mancata.
In quei giorni che era stata in Sardegna era diventata nera.
*ti devo raccontare un sacco di cose* disse quasi urlando.
*eh anch'io*. Ma non riuscimmo a dirci niente,perchè entró la nostra prof. di latino.
*buongiorno ragazzi,bentornati*
*buongiorno prof.! Grazie* rispondemmo in coro.
A dire la verità non mi andava molto di seguire quello che stava dicendo e notai che nemmeno la Nichi ne aveva voglia,così cominciammo a parlare a bassissima voce.
*che ore sono?*ci interruppe Samuele d'un tratto.
*le 8:45* risposi guardando il telefono.
*Le 8:45?*urló poi la mora.
*c'è qualcosa che non va Nicole?*chiese la professoressa.
*ehm...no no*. Rispose imbarazzata.
*sono già le 8:45?*disse poi con voce soffusa.
*a quanto pare*.
A fine dell'ora suonó la campanella,segno che c'era il cambio prof.
Sinceramente non seguii nulla di ció che dicevano i prof. Ero pensierosa per Benjamin. Chissà che faccia aveva fatto Andrea quando se l'era visto in classe.

BENJI

Un nuovo anno scolastico era cominciato. Da quel giorno avrei avuto nuovi amici e la cosa mi rallegrava. Entrai in classe e mi sedetti in terza fila,aspettando che qualcuno si sedette di fianco a me. Eravamo una classe mista,maschi e femmine. Mi guardai attorno,scrutando ogni centimetro dell'aula. C'erano cartine geografiche,cartoni di raccolta indifferenziata,un orologio che secondo me era appeso a quel muro da almeno vent'anni e un calendario appeso ad un chiodo. Tutto sommato era carina la classe,grande abbastanza da contenere ventidue studenti.
*ciao*disse una voce maschile.
*ciao,sono Benjamin*risposi voltandomi verso il mio nuovo compagno di banco.
*Federico,sei quello nuovo giusto?*
*si,esatto*
*primo anno in questa scuola?*
*si*risposi sorridendo. Notai che il ragazzo era un tipo solare,e,a parer mio,simpatico. Poi si sa,le persone le conosci veramente quando intraprendi con loro un "viaggio".
*cazzo* imprecai voltandomi verso la porta notando Andrea.
*che c'è?*mi chiese il moro.
*niente*mentii. Non volevo fargli sapere che Andrea mi stava antipatico e che avevo avuto a che fare con lui.
Di fronte a me si sedettero due ragazzi,uno biondo e l'altro moro.
*ciao,devi essere quello nuovo* disse il biondo gentilmente voltandosi verso di me.
*si sono io*risposi; ringraziando mentalmente Dio che aveva fatto sedere quella testa di cazzo lontano da me.
*mi chiamo Elia*
*Benjamin*
*io sono Giacomo,Jacky per gli amici*
*allora,lo so che è presto,ma che te ne pare della scuola?*mi chiese Elia.
*beh,ecco...*
*Giorno ragazzi*esclamó un professore entrando in classe con una valigietta.
*buongiorno prof.* a quell'espressione ci alzammo in piedi,segno di rispetto.
*lui è il prof.Civati,è simpatico,fidati* disse Federico.
*facciamo l'appello*.
Non ascoltai l'appello,mi limitai a guardare fuori e ad immaginare cosa potesse fare la Sophia in quel momento.
*Elia Portenti*
*presente* disse il ragazzo biondo posto dinanzi a me.
*Federico Rossi*
*presente prof.*esclamó il ragazzo affianco a me.
*Andrea Osito*
*ci sono*
E così quello era il cognome di Andrea? Sfigato.
*ehi,non fai altro che guardare Andrea,lo conosci?*mi chiese il mio compagno di banco.
*è stato il fidanzato di mia sorella*risposi con gli occhi pieni d'ira.
*vuoi dire che Sophia Crawford è tua sorella?*
*beh,sorella,è complicato da spiegare cosa siamo noi due* mi passai una mano fra i capelli.
*Benjamin Crawford?* disse a gran voce il professore.
*si?*scattai sull'attenti.
*vieni qui a presentarti alla classe*.
O merda.
Mi alzai dalla sedia e andai di fianco al professore posto dinanzi alla cattedra.
*raccontaci un po di te*
Mi sentii gli occhi di tutti puntati su di me,specialmente quelli di Andrea.
*beh,mi chiamo Benjamin Crawford,ho sedici anni,ho una sorella,vivo a Modena e questo è il mio primo anno di liceo scientifico*
Andrea mi guardava in modo strano,come se da un momento all'altro volesse saltare su e dire: tu sei quello stronzo che mi ha riempito di botte. Ma grazie a Dio non lo fece.
*grazie Benjamin,spero che ti troverai bene in questa classe e in questa scuola*
*speriamo* sospirai e andai al posto.
*stronzo* sussurró Andrea non appena gli passai accanto.
*come scusa?*
*niente* faccia da culo.
Il prof.cominció la lezione e non seguii manco un terzo delle parole che diceva.
Il mio pensiero era fisso su una cosa o meglio,su una persona,Sophia.
Notai che Andrea ogni tanto mi guardava,volevo tanto urlargli contro che la Sophia aveva trovato un ragazzo migliore di lui e che ero io.
*mi dispiace per tua sorella* annunció Federico aprendo un quaderno rosso.
*per?*lo guardai stranito.
*per Andrea*
"Ohh,beh ma almeno ha trovato un ragazzo migliore" questa frase mi passó per la mente,ma non la dissi.
*si,ci è rimasta molto male,ma ora sta meglio* sorrisi.
Federico era un bravo ragazzo,aveva occhi azzurri,cappelli mori con un ciuffo all'insù e un sorriso largo ventiquattro metri. Affermai la mia ipotesi di partenza,cioè che era simpatico e solare. Guardai attentamente ogni mio nuovo compagno di classe,sembravano simpatici.
**
*allora ragazzi,come è andata a scuola?*chiese Isabella.
*bene*rispondemmo in coro io e Sophia.
*come sono i tuoi nuovi compagni di classe Ben?*
*simpatici dai. C'è un ragazzo che si chiama Federico Rossi ed è molto simpatico,è seduto affianco a me*
*bene*.
Guardai il telefono e notai tre nuovi messaggi su whatsapp da...Laura?
Tachicardia in corso.
Aprii l'app,leggendo i messaggi.
"buongiorno Benjamin,stai bene?"
"mi manchi tanto"
"Quando possiamo vederci?".
Ed ecco che ritorna all'attacco. Ma chi la voleva a quella? Mi sembrava strano il fatto che ieri ero riuscito a farla smettere di scrivermi,infatti ecco il risultato. Tre nuovi messaggi,grandioso.
Spensi il telefono dando un occhiata a Sophia,aveva lo sguardo perso nel vuoto. Chissà a cosa stava pensando. Chissà se un giorno avremmo potuto trascorrere la nostra relazione in santa pace.

Soli nell'infinito B.M//#WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora