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L'eco del dolore del Sud-est Asiatico viaggiava veloce per le strade parigine; come un omerico uccello del presagio, il nipponico nome svelava alla città il terribile arcano, e intanto in Rue du Pré-aux-Clercs, nel cuore di Parigi, trillò il telefono nel silenzio dell'Istituto della croce rossa francese.

«Croix-Rouge, mi dica» la delicata voce di Clémentine accoglieva con candore l'interlocutore.

«Oh, è lei, Madame!» esclamò sorpresa la giovane novizia. «Certo, arrivo subito».

Riagganciò il telefono e s'affrettò a raccogliere i libri di testo sul tavolo della grande biblioteca.

Percorse velocemente i corridoi austeri del grande edificio gotico. I suoi passi riecheggiavano nell'aria, battendo il duro parquet in rovere.

Giunse dinanzi alla porta di Madame Eloïse. Era nervosa.

Ex preside della facoltà di Medicina, Madame Eloïse non era solita chiamarla durante l'orario di studio. "Forse qualche comunicazione della Sorbona" si disse Clémentine, sperando le fosse stato assegnato l'incarico di assistente per una cattedra.

Clémentine era una delle menti più brillanti dell'Istituto, si era diplomata col massimo dei voti, distinguendosi per il suo carisma e la sua eloquenza, aveva una grande passione per lo studio della storia, affascinata dall'influenza che il cristianesimo aveva avuto su i suoi sviluppi ed evoluzioni decise di iscriversi alla Facoltà di Storia Antica. Lavorava presso la croce rossa francese come volontaria solo da qualche anno; in uno dei suoi soggiorni all'estero aveva appreso della difficile situazione dei paesi in via di sviluppo, decidendo così di mettere il suo tempo a disposizione degli altri.

Sospirò, per ritrovare uno stato di benessere ed equilibrio, poi, dopo tre colpi secchi alla porta, entrò con passo deciso: «Buongiorno, Madre». Il cuore le batteva forte.

«Buongiorno a te, Clémentine.» rispose Madame Eloïse con tono severo.

«Madame, notizie dalla Sorbona?»

«No Clémentine, niente di tutto ciò». L'ombra di quelle parole oscurò la luce della speranza della novizia.

«E allora di cosa si tratta?» domandò delusa la ragazza.

«Abbiamo ricevuto un invito dalla Contessa Valois: vorrei che tu spedissi questa lettera, per confermarle la nostra adesione alla sua nobile causa». Porse alla giovane novizia la lettera.

«Della posta se ne occupa Battistine, se vuole, posso consegnagliela personalmente...»

«Battistine ha già inviato stamane il carico di posta» la interruppe la donna.

«Non possiamo permetterci di deludere la Contessa, appartiene ad uno dei più nobili casati di Francia, è un onore per noi essere state invitate a questo evento. Ho bisogno che questa missiva in risposta al suo gentile invito le pervenga quanto prima».

«Sì, Madre».

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