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L'appartamento di Annabelle Miller era un lussuoso superattico con veduta su Notting Hill. Con i suoi stucchi, lampadari di cristallo, parati in tessuto, tende di seta rosa e specchi molati, ricordava a tratti un bordello di fine ottocento nella sua accezione più sobria, perfetto ritratto dell'eccentrico gusto della sua padrona di casa.

Annabelle Miller aveva ereditato l'esuberanza da sua madre, una ex cantante di scarso successo anni sessanta; di suo padre, texano, aveva ereditato i miliardi dei pozzi di petrolio e l'astuzia e il tempismo dell'uomo d'affari. Pur essendo nata e cresciuta a Londra, agli occhi di tutti appariva come una mezza texana volgarotta che voleva insinuarsi ad ogni costo nei ranghi dell'alta società londinese. Organizzare una raccolta fondi per le vittime del Sud-Est Asiatico, e schierarsi in prima linea per fornire loro aiuto, era la giusta occasione per riscattarsi agli occhi di quei ricchi snob che per tanto tempo l'avevano denigrata, e dimostrare a tutti di essere degna di appartenere al loro club.

«Come ti sembro? Non sono uno schianto?» sussurrò languida Annabelle, come la protagonista di un noir anni trenta, mentre faceva la sua comparsa dal separet di velluto rosso.

Indossava un lungo abito a colonna blu, e dei sandali Manolo Blahnik. I lunghi capelli rossi cotonati ricordavano una diva della vecchia Hollywood.

«Cosa hai fatto al colore?» domandò Sapphire sorpresa.

«Non ti ricordo Rita Hayworth?» disse l'amica, accarezzando la lunga chioma, mentre tra le mani sfoggiava un bocchino, con una sigaretta accesa.

«Fumi?»

«Mi serve per completare la posa: così fa più Hollywood. È un bocchino in ambra baltica, viene direttamente dalla Russia, e poi una donna è più interessante con una di questi cosi in bocca: sarà uno dei tanti feticismi freudiani!».

«Sarà!» esclamò indifferente Sapphire.

«Svegliati, Sapphire! Per l'amor del cielo. Ma la televisione non ti ha insegnato proprio nulla?! Se vuoi avere successo devi emanare un'immagine di successo.».

«E questo chi lo dice?»

«L'ho sentito in nel film American Beauty».

«Quello in cui cercano tutti disperatamente di fare sesso?»

«No quello con cui Kevin Spacey ha avuto l'Oscar per essersi fatto una sega sotto la doccia!»

Avanzando con passo falcato disse: «Ti piace?» alludendo al vestito «L'ho acquistato da Christie. È italiano.» con arie da manchene «È haute couture, lo indosserò per la serata di beneficenza.».

«Ma è solo beneficenza, non ti sembra esagerare un po'?»

«Beneficenza?» replicò indignata Annabelle.

«Sapphire ma dove diavolo vivi?». Sbuffò. «Questo sarà uno degli eventi più importanti di Londra. Resterà negli annali della storia di questa città. Ci sarà la creme della creme. Oltre duecento invitati. I nomi più illustri di Londra. Ci sarà anche la BBC.».

«La BBC? Scusa per farci cosa?».

«Serve a poco un grande evento, se sponsorizzato male. La pubblicità è l'anima del commercio. Siamo "cittadini del mondo"! E se qualcuno lontano volesse contribuire alla nostra causa?». Annabelle illustrava con entusiasmo l' "evento" che aveva messo in piedi in così poco tempo. Gesticolava con nonchalance con il bocchino d'ambra in una mano ed una coppa di champagne nell'altra, sperando che, tra una boccata e un sorso, anche l'amica potesse prendere seriamente l'ambizioso progetto.

Sapphire si sentiva come tramortita, quasi le girava la testa a sentire tutti quegli enti, e tutti quei nomi che ruotavano intorno alla serata. Quella che credeva sarebbe stata una semplice raccolta fondi, con qualche flash in un notiziario locale, si era invece trasformata in una sorta di premiazione dei Golden Globe, con tanto di giornalisti e red carpet ed un collegamento in diretta sul notiziario della sera.

«Annabelle io non sapevo, non ero preparata a tutto questo...».

«Non preoccuparti, Sapphire. La nostra serata sarà indimenticabile».

«Come sarebbe a dire "nostra"?».

Travolti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora