24

75 3 0
                                    

«Guarda che vista!» gridò Annabelle Miller dalla camera all'ottavo piano dell'albergo, aprendo la porta finestra che dava sul terrazzino panoramico. «Abbiamo tutta Medan ai nostri piedi!». Il terrazzo dava sul retro dell'Hotel, dal quale si vedeva la grande piscina, la piscina termale coperta e i campi da tennis. Lo spavento del ventiquattro dicembre non aveva scoraggiato i sopravvissuti che indifferenti continuarono a godersi la vacanza; non tutti, ma molti, spaventati, avevano disdetto le prenotazioni e avevano fatto ritorno a casa fin quando fosse stato possibile.

«Non siamo qui per turismo» l'ammonì Sapphire, sistemando i bagagli. Le due donne erano giunte a destinazione in perfetto orario, con l'equipe di soccorso inviata da Madre Eloïse. Erano giunte la mattina presto, in tempo per la conferenza stampa che avrebbe presentato la missione di soccorso della Croce Rossa Francese.

«Non sapevo ci fosse una conferenza stampa» disse Sapphire rivolgendosi ad Annabelle Mille che intanto si godeva il sole del terrazzino.

«Annabelle, smettila!» tuonò l'austera Sapphire. «Non siamo qui per la tintarella!».

«Eh va bene, uffa!» rispose Annabelle, rientrando in camera. Annabelle Miller si era fatta rifare il guardaroba apposta per la missione, voleva che i suoi abiti fossero ispirati a quelli dei suoi safari in Africa, senza dimenticare mai l'eleganza neanche in momenti di estremo disagio. "Datemi un "Dolce" e solleverò il Mondo" diceva sempre ironica. Voleva a tutti i costi che media e nobili cambiassero la loro opinione e quello era il momento per mettersi in gioco. Era affascinata dalle classifiche anglo-americane sulle più belle, più buone, più alte e voleva assolutamente che il suo nome fosse in una di quelle classifiche quanto più vicino ai vertici, sebbene la sua ultima apparizione pubblica, al suo Galà, non era stata proprio un successo. "Cambieranno idea!" si diceva attendendo la mossa giusta.

Si sedette su di una poltrona e poi disse all'amica: «Non è che l'istituto abbia organizzato una conferenza, sono stata io a chiamare un po' di gente».

«Annabelle!»

«Cosa?» disse Annabelle fingendo di non capire il tono: «Ho solo invitato qualche giornalista. Il Paese deve sapere...».

«Madame Eloïse non ...»

«Madame Eloïse non dirà nulla! Fa comodo a tutti un po' di pubblicità e potrebbe servire per le donazioni a distanza».

Sapphire era ancora un po' riluttante. Annabelle Miller stava strumentalizzando quella situazione trasformandola in un macabro reality show.

La conferenza fu indetta nell'elegante sala principale dell'albergo. Una schiera di fotografi invase la sala, tutti intorno al parterre vip, che si accalcavano per carpire lo scatto perfetto.

"Contessa Valois, da questa parte, di qua per favore!" gridavano all'unisono, mentre bombardavano la donna con i loro flash e le loro domande. Sapphire aveva imparato, durante le serate mondane con Philippe, a sorridere senza curarsi di guardare in camera. "Fa come se fossi a teatro, non guardi il singolo spettatore, ma la platea" le diceva suo marito in occasione delle prime uscite pubbliche. "Le star non guardano mai l'obiettivo sui tappeti rossi". Sapphire non l'aveva mai notato, ma era vero. In tutte le foto che aveva poi ricercato in internet nessuna star da Madonna a Julia Roberts guardava in camera, erano tutte come scatti rubati e forse per questo erano anche più affascinanti.

Dopo i flash a intermittenza la conferenza stampa fu anche peggio: tutti sembravano interessati solo ai prossimi impegni economici di Philippe Valois. "Contessa, è vero che suo marito è interessato ad una fusione estera top secret?" diceva una cronista con un gelato tra le mani. Sapphire era imbarazzata, non sapeva cosa rispondere. "Non sono qui per parlare ..." diceva alla cronista "Si parla di una eventuale candidatura politica. Conferma?" aggredì un'altra inviata. "Non ho intenzione di ..." cercava di rispondere timidamente Sapphire, con un filo di voce, attraverso il microfono poggiato sul tavolo. Ma la spia rossa di un altro microfono si accese all'improvviso: Annabelle Miller prese la parola.

Travolti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora