Sapphire sentiva l'acqua calda scorrerle sul viso e sulla pelle, lungo il corpo nudo; i vapori avevano velato la stanza da bagno, e con essi un profumo di oli ed essenze, misti ai sali da bagno, aromatizzavano l'aria umida. Ad ogni getto d'acqua la donna sentiva i nervi sciogliersi, il tepore rilassava i suoi muscoli tesi. Aveva gli occhi chiusi e respirava lentamente. Ancora udiva le grida di Philippe. Chiuse l'acqua, le manopole stridettero; la luce si diffondeva attraverso il vapore nella stanza.
Quando uscì dal bagno, rivide il viso agitato di Annabelle Miller, turbata dall'averla veduta in quello stato.
«Tutto bene?» domandò l'amica avvicinandosi.
«Sì, adesso va molto meglio» rispose Sapphire, asciugandosi i capelli con un asciugamano: era avvolta nell'accappatoio, a mo' di toga romana, e mezza infreddolita. Sul letto, nella sua camera, c'era una Sansonite aperta con i suoi abiti.
«Te ne vai?» domandò Annabelle alla vista della valigia.
«Sì, ritorno a casa. Forse non è stata una buona idea venire qua» rispose seccata Sapphire, mentre sistemava l'asciugamano come un turbante.
«Aspetta, Sapphire, cosa c'è che non va?».
«Tutto, Annabelle. Non c'è niente che vada nella mia vita» le rispose Sapphire sedendosi di peso sul letto.
In quel momento Annabelle Miller guardò l'amica con sufficienza: avrebbe dato un occhio per trovarsi al suo posto, per rivestire la stessa posizione sociale, per conquistare un titolo nobiliare, per essere beneaccetta nella buona società, invitata nei salotti che contano. Sapphire aveva tutto questo, eppure la cosa non le faceva alcun effetto. Come poteva quella donna essere tanto insoddisfatta della sua vita? Era straordinariamente bella, intelligente, suo marito era un Conte e suo figlio era uno studente modello in una prestigiosa università americana.
Annabelle Miller aveva speso la sua vita alla ricerca del principe azzurro che la facesse ascendere nel regno dei cieli di Londra. Aveva rifiutato ottime proposte di matrimonio, tra cui docenti universitari, magistrati e politici: non voleva essere la donna infelice di un uomo colto, o la consorte trascurata di un uomo dedito alla giustizia e neanche la first lady, taciturna e bella, da esibire come un trofeo. Non le interessava sposarsi per denaro, ne aveva a sufficienza, tanto, forse troppo, ed era proprio per la provenienza di quel denaro che agli occhi della gente era considerata "un'arricchita", una contadina incolta che fa la signora nel giorno di festa. Un giorno lungo una vita. Comprendeva che la sorte dell'amica era stata particolarmente favorevole: sposare un banchiere e per giunta nobile non capitava certo tutti i giorni, ma quello che adesso lei cercava era una persona che fosse non solo colta, ma raffinata, che non conoscesse solo la legge, ma che avesse charme, fascino, che fosse sì in vista, ma non per avvenimenti legati a votazioni e finanziarie. Il suo ideale di uomo era una via di mezzo tra Carlo d'Inghilterra e Jude Law: voleva che fosse ricco, potente, ma al tempo stesso bello, fascinoso e che fosse benaccetto in quella fossa di leoni in smoking e pellicce. Nessuno conosce i docenti universitari, per quanto eminenti siano, né i magistrati, a meno che non siano morti nell'adempimento del loro dovere, né tanto meno il politico di turno, salvo si tratti del capo dello stato. Annabelle Miller adesso ricercava un imprenditore, magari un capitalista, o, come l'amica, proprietario di una banca e conte. Forse in realtà avrebbe voluto semplicemente essere la Contessa Valois. "Se fossi io al tuo posto ..." pensava, mentre l'amica parlava dei suoi problemi. Era per questo motivo che cercava di averla a tutte le sue feste: era il suo modo di sentirsi aristocratica e sperava che per riflesso potesse acquisire un po' di nobiltà e godere dei privilegi dell'amica, cambiando l'opinione pubblica sul suo conto. Aveva quasi quarant'anni e non si era sposata, cominciava a sentirsi sola in quella grande casa a Notting Hill e il suo indefinito, e un po' confuso, ideale di principe azzurro si era probabilmente perso nella foresta di spine delle sue aspettative.
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Travolti dal destino
General FictionSapphire e Edward si erano amati, ma il loro era un amore interrotto. Una sera qualsiasi si incontrano per caso ad un party di beneficenza, sconosciuti ormai nella notte, ritrovando però quell'antica fiamma e passione che li aveva sorpresi vent'anni...