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Proprio là dove il tempo sembrava essersi fermato, e la vita solo un fotogramma di un film ormai finito, il sole ad oriente sorse ancora. Il nuovo anno iniziava sotto il segno della rinascita. Da ogni dove giungevano aiuti e solidarietà. Il mondo sembrava si fosse finalmente stretto in un abbraccio comune in aiuto delle vittime del violento sisma.

Ad Aceh, nella Sumatra settentrionale, le epidemie avanzavano facendo le prime vittime.

«Sono migliaia le vittime colpite dal sisma dello scorso 26 dicembre. Tra qualche istante la nostra corrispondente in diretta dall'Indonesia» diceva un cronista della BBC: «Un minuto di pausa e poi gli aggiornamenti in diretta. A tra poco».

Dal suo baldacchino beige, Annabelle Miller aspettava la notizia del suo galà di beneficenza. In una sola serata aveva raccolto una cifra a nove zeri. Era stata una buona idea coinvolgere i media, pensava la donna in attesa delle lodi che le sarebbero piovute addosso.

Aveva fatto acquistare alla sua cameriera i più importanti quotidiani britannici, e così il Sun, il Times, il Daily Mirror avrebbero fatto della sua semplice colazione un piatto da consumare freddo.

«E per questa edizione è tutto - proseguì l'anchorman della BBC - la prossima sarà alle...».

Annabelle Miller spense di colpo il televisore. Non riusciva a credere di essere stata ignorata in quel modo. Eppure aveva invitato solo "gente che conta" e coloro che le avevano dato forfait si sarebbero dovuti ricredere. Ma qualcosa non aveva funzionato.

Si avvolse in fretta nella sua vestaglia di chiffon azzurro e si diresse verso la sala da pranzo: croissant, caffè, aranciata, un'abbondante colazione l'attendeva al tavolo. Disposti su un lato vi erano i quotidiani che le avrebbero finalmente reso giustizia.

Ne aprì uno: in bella mostra vi era l'immagine di Sapphire Johnson durante il suo discorso. "Bene" pensò la donna, credendo che dopotutto non avevano poi denigrato il suo party. Più in basso una sua foto: il quotidiano aveva stilato una classifica delle donne meglio vestite della serata. "Quanto sono superficiali questi quotidiani" pensò Annabelle Miller. In altre circostanze avrebbe voluto essere quantomeno nella top five, ma quel giorno la donna era interessata maggiormente alle critiche. Tuttavia la curiosità l'attanagliò, e così Annabelle lanciò uno sguardo alla classifica: "La signora del kitsch" diceva la didascalia sotto la sua foto. "Poco male: una cattiva pubblicità è pur sempre pubblicità" pensò Annabelle facendosi coraggio. Ma le critiche della serata non furono diverse. Gettò il giornale nel caminetto. Aprì il secondo quotidiano. "Una serata da a nove zeri" diceva il titolo. «...al Gran Galà tutta Londra.... molto toccante il discorso della Contessa Valois...il Dorchester...la serata...» Annabelle non trovava nulla che parlasse di lei. "Oh! Ecco": tra le righe aveva intravisto il suo nome: «...a fare gli onori di casa l'ereditiera texana Annabelle Miller...».

"Texana" quell'epiteto era più offensivo di un insulto razziale. Infuriata, gettò il secondo giornale nel caminetto.

Senza leggerlo, gettò anche il terzo giornale, poi premette un pulsante ed accese il fuoco: «Idioti!» gridò.

Annabelle Miller era infuriata, si avvicinò al camino e guardava le pagine dilaniarsi tra le fiamme.

Ancora una volta i suoi soldi e la sua origine avevano avuto la meglio.Che cosa avrebbe cambiato l'opinione pubblica sul suo conto? Cosa ne avrebbefatto una vera Lady? Guardò la foto di Sapphire Johnson inghiottita dal fuocoed improvvisamente un'altra idea veleggiò all'orizzonte.

Travolti dal destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora