05. Sola contro tutti

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Da due giorni a Puente Viejo non si parlava d'altro; Raimundo Ulloa era rimasto vittima degli scontri tra i rivoluzionari e le forze dell'ordine. Era ben voluto da tutti e perfino Dolores Mirañar decise di non spettegolare sull'accaduto.
Emilia passava le giornate al telefono dell'emporio per cercare di riportare il corpo di suo padre a Puente Viejo, ma nemmeno questo fu possibile: a causa del gran numero di morti, i corpi venivano seppelliti in fretta e furia nelle campagne che circondavano la città.
Hipolito decise comunque di organizzare una commemorazione in suo onore, don Anselmo insistette per dire una messa per lui, e Emilia glielo concesse, anche se Raimundo, era risaputo, fosse ateo da moltissimi anni.
Si erano radunati tutti nella piazza del paese e, a turno, ciascuno diceva qualche parola per ricordare Raimundo Ulloa.
Era il turno di Matias; il ragazzo era rimasto molto scosso dalla morte di chi considerava essere suo nonno
-andavamo insieme al cinema, mi ha insegnato a leggere e scrivere e mi aveva promesso che avremmo viaggiato insiem..- si fermó prima di terminare la frase, perchè vide in lontananza due persone avvicinarsi.
Mauricio aveva cercato di convincere Francisca con tutte le sue forze di non andare alla commemorazione, che non avrebbe sopportato la situazione, ma non c'era stato verso di trattenerla alla Villa.
Era irriconoscibile: sciupata, stanca, segnata dal dolore.
Si stava avvicinando a Matias per prendere la parola, ma Emilia la fermó
-mio padre è morto per colpa vostra- le gridó addosso
-se non fosse stato per la vostra crudeltà, lui non sarebbe mai partito- don Anselmo riuscì a portarla via, ma le sue parole avevano pesato come macigni nel cuore di Francisca. Sì, era lei, solo lei la colpevole della morte dell'amore della sua vita, esattamente come lo era della morte di suo nipote.
Anche se era appena arrivata, se ne andó più velocemente che potè; aveva ragione Mauricio, non era la benvenuta lì e non era in grado di sopportare tutto il loro odio.
Camminó per ore nel bosco, senza meta, finchè non cadde a terra, esausta.

Erano passate due settimane da quando Mauricio l'aveva trovata priva di sensi nel bosco ai piedi di un albero e da allora non aveva mai lasciato la sua stanza. Beveva pochissimo, mangiava ancora meno e ormai non sapeva più cosa volesse dire dormire; ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva lui che la rimproverava per essere la causante della sua scomparsa.
Don Anselmo aveva tentato più volte di farle visita, ma lei non gli aveva permesso di passare; non aveva le forze per parlare con nessuno. Voleva solo piangere fino allo stremo e pregava ogni giorno che quello fosse l'ultimo.
Quel pomeriggio si sentì opprimere dentro i muri della Villa, così decise di uscire senza essere vista.
Si diresse nel bosco, in quei giorni aveva nevicato forte e Puente Viejo era completamente innevato.
Stava camminando, quando sentì delle grida provenire dalla sua destra.
Si avvicinó sempre di più, fino a quando non vide un bambino con una gamba intrappolata da un tronco di un albero caduto.
-aiutatemi per favore- le chiese il bambino, ormai sfinito.
Francisca non sapeva cosa fare; provó a spostare il tronco ma era troppo pesante. Decise allora di andare a chiamare Mauricio. Corse più velocemente che potè; sapeva che se ci avesse impiegato troppo, probabilmente il bambino non ce l'avrebbe fatta.
Per sua fortuna, Mauricio era alla Villa. Lo mise al corrente della situazione e insieme corsero nel bosco per cercare di salvare il bambino.

Non dimenticarmi - Francisca&RaimundoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora