35. Una passeggiata al fiume

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Don Anselmo lo conosceva bene; quando stava interi minuti fissando il suo caffè, era perchè qualcosa di grave occupava la sua mente. Decise di sedersi di fronte a lui.
-che succede?- chiese. Raimundo non alzó nemmeno lo sguardo dalla sua tazza.
-è per Francisca, vero? Non sei ancora riuscito a parlarle?- continuó il prete.
-no- si limitó a rispondere Raimundo. Finalmente guardó il suo amico.
-e quel che è peggio, è che non mi permette nemmeno di vedere Andrès-
-prova a parlarle ancora, insisti- disse don Anselmo.
-se mi avvicino un'altra volta alla Villa mi prendono a fucilate. No, don Anselmo, credo di averla delusa troppo profondamente perchè mi possa perdonare- ammise.
Don Anselmo sospiró rassegnato. Forse avrebbe potuto parlare lui con la Montenegro, cercare di farla ragionare, e forse aveva anche trovato le corde giuste da toccare per farla ragionare.
Dopo la messa delle 18.00 si diresse alla Villa, dove trovó degli uomini armati sulla porta a sbarrargli la strada.
-devo vedere la signora- disse il prete. I due uomini si scambiarono un'occhiata veloce e poi decisero di farlo passare.
Una volta entrato, don Anselmo vide Francisca seduta sulla poltrona a leggere un libro (o almeno era quello che cercava di fare) e Andrès sdraiato sul divano a pancia in giù mentre leggeva un libro di storie per bambini.
-buonasera donna Francisca- si avvicinó don Anselmo. Francisca alzó lo sguardo dalle pagine e squadró il parroco da cima a fondo.
-che cosa volete?- chiese.
-sono qui per parlarvi di..una cosa importante- non voleva pronunciare il nome di Raimundo davanti al bambino, sapeva che lo avrebbe intristito.
-andiamo nel mio studio- don Anselmo era sollevato dal fatto che Francisca (sapendo bene che la "cosa" di cui voleva parlarle era Raimundo) avesse comunque accettato di parlargli.
-allora padre, che cosa vi ha mandato a dire quell'imbroglione?- disse Francisca non appena ebbe chiuso la porta.
-lui non sa che sono qui-
-certo, certo..ebbene? Volete parlare o no?-
-vedete signora, io credo che siete stata un po' precipitosa. È vero, vi ha mentito, ma perchè gli è stato chiesto di farlo, non voleva ferirvi- don Anselmo cercó di essere il più convincente possibile, sperando di farla ragionare.
-nessuno si prende gioco di me in questo modo!- Francisca si giró di scatto verso don Anselmo e lo fulminó con lo sguardo.
-vi prego signora, voi gli avete mentito sul vostro matrimonio e lui, per amore, vi ha perdonata, perchè voi non riuscite a fare lo stesso?-
-perchè io l'ho fatto per il suo bene, lui lo ha fatto perchè mi crede un'assassina. Non voglio più parlare di lui, don Anselmo, andatevene per favore- gli indicó la porta con il braccio e al prete non restó altro da fare che obbedire.
Appena la porta si chiuse dietro di sè, Francisca si lasció cadere sul divanetto, in lacrime.

-ciao figliolo, come stai?- don Anselmo si era fermato qualche istante a salutare Andrès.
-bene, ma mi manca Raimundo- ammise.
-purtroppo non possiamo farci niente- rispose il prete. Il bambino diventó pensieroso.
-potete dirgli di venire in riva al fiume domani pomeriggio? Dopo che ho fatto i compiti, lui lo sa a che ora è- disse a don Anselmo.
Il parroco lo guardó confuso, ma gli promise di aiutarlo.

Don Anselmo decise di cenare alla locanda, approfittandone per recapitare il messaggio a Raimundo.
-vi ringrazio per il vostro sforzo, don Anselmo, ma non credo che averle parlato sia servito a qualcosa-
-tu non perdere la speranza. Chissà, magari ci ripensa- Raimundo scosse la testa; la conosceva bene e sapeva che l'aveva ferita profondamente.

Il giorno seguente, dopo aver finito i compiti, Andrès chiese a Francisca di poter andare lungo al fiume con il cavallo e insistette in maniera esagerata perchè Francisca lo accompagnasse.
-e va bene, ma non staremo fuori per molto, ho ancora delle cose da finire- disse la Montenegro.

Erano le 17.00 e lui si trovava giá sulla riva del fiume ad aspettare il bambino, quando finalmente lo vide arrivare in sella a un puledro. Di fianco a lui c'era Mauricio, incaricato di tenere le redini, e dall'altra parte c'era lei, Francisca. Appena la vide sentì l'impulso di andarsene, perchè sapeva che qualsiasi sforzo per farsi perdonare sarebbe stato inutile, ma non poteva non fare un tentativo, anche se probabilmente sarebbe stato l'ultimo.

Non dimenticarmi - Francisca&RaimundoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora