01. Addii

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"Il detto dice: meglio soli che mal accompagnati" pensó Francisca, e quel giorno si sentiva particolarmente d'accordo con il vecchio proverbio.
Scese in salone, dove sua zia Eulalia stava già facendo colazione, ovviamente senza averla aspettata.
-avete dormito bene?- le chiese distrattamente Francisca.
-malissimo. Gli animali del bosco non smettono di fare rumore, il materasso è troppo duro, con queste coperte mi sento soffocare e il cuscino mi fa venire il mal di collo- rispose l'anziana.
Francisca non la sopportava più; passava le sue giornate a lamentarsi e la obbliagava a pregare con lei a tutte le ore del giorno.
-se qui vi trovate così male non vi resta che andarvene- le disse Francisca, cercando di mantenere la calma.
-mi stai cacciando?-
-vedo che vi siete svegliata particolarmente perspicace questa mattina zia. Sì, voglio che ve ne andiate, non sopporto la vostra presenza e non c'è motivo per cui io non vi possa mandare via dalla mia casa- concluse Francisca, la quale, alzandosi, diede ordine a Fe di preparare i bagagli di Eulalia, che, attonita, non aveva saputo replicare alla nipote.

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Nella piazza di Puente Viejo, fuori dalla locanda, tutti i paesani stavano salutando Raimundo Ulloa.
L'uomo era in partenza per Lisbona, dove sperava di incontrare la pace che sognava e, soprattutto, dove sperava di poterla dimenticare.
-ricordati di scrivere al tuo vecchio amico di tanto in tanto- gli disse don Anselmo prima di abbracciarlo commosso.
Emilia era in lacrime, inconsolabile; sapeva che non avrebbe più rivisto suo padre, ma era consapevole che era la sua ultima occasione per voltare definitivamente pagina.
Il capomastro della Montenegro si avvicinó al gruppo di persone che stavano osservando la scena da lontano
-che cosa succede?- chiese curioso
-è Ulloa, se ne sta andando. Parte per Lisbona-
Mauricio aveva avuto diverse discussioni con lui, soprattutto nell'ultimo periodo, quando aveva dovuto difendere la signora dalle sue parole velenose, ma sapeva perfettamente che, se fosse partito, per Francisca sarebbe stata la fine.
Senza dire altro, se ne andó di corsa in direzione della Villa.

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-fate buon viaggio zia e mi raccomando, chiamate non appena vi sarete sistemata- disse Francisca, sollevata dalla partenza di Eulalia.
-addio nipote, fortunatamente, penso che non ci rivedremo più- rispose la donna, chiudendosi la porta dietro di lei.
Francisca venne sopraffatta da un senso di angoscia oppressante, come se avesse la sensazione che qualcosa non andasse. Si sentiva sola, come sempre nell'ultimo periodo, ma si fece coraggio e cercó di convincersi che avrebbe potuto trovare un po' di pace.
La porta si era chiusa solo da qualche minuto, quando Mauricio entró in tutta fretta, respirando ancora affannosamente
-che succede capomastro?- gli chiese Francisca, che nel frattempo si era riempita un bicchiere di vino
-parte..signora..don Raimundo..- Mauricio cercó di recuperare lucidità e riformuló la frase
-don Raimundo, signora, sta partendo, per Lisbona-
Francisca restó di sasso
-quando?- gli chiese
-ora- rispose il capomastro
Francisca, incredula, lasció cadere il bicchiere a terra, che si ruppe in mille pezzi.
-fai preparare l'automobile, presto!- disse a Mauricio
-dove volete andare signora?- gli chiese l'uomo
-alla stazione di Munia- disse Francisca

Non dimenticarmi - Francisca&RaimundoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora