07. La sua àncora di salvezza

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Era passata più di un'ora e Francisca non si era mossa dal letto. Si era messa anche lei sotto le coperte e Andrès, con la sua testa appoggiata al petto di Francisca, si era addormentato mentre lei lo coccolava dolcemente. Anche Francisca, esausta dopo settimane infernali, sprofondó la testa nel cuscino e si addormentó.
Verso le 13.00, Fe andó a svegliarli per avvisarli che il pranzo era pronto e, con sua grande sorpresa, anche Francisca aveva appetito.
Il bambino chiese il bis di tutto e continuava a dire a Fe che le sue erano "le cose più buonissime" che avesse mai mangiato.
Ovviamente non poteva mancare il dolce; Andrès si sporcó tutta la faccia di crema e zucchero a velo, causando le risate di Fe e Francisca.
Terminato il pranzo, Francisca gli propose di leggere una storia
-io..io..io non so leggere- confessó timidamente il bambino.
-e che problema c'è?- gli disse Francisca
-oggi la storia te la leggeró io e da domani ti insegneró a leggere e a scrivere-
Il piccolo fece una faccia di disgusto talmente buffa che nemmeno lui riuscì a contenere le risate.
Francisca scelse un libro dalla biblioteca, poi si sedette sul divano con Andrès sulle gambe e cominció a leggere
-c'era una volta un principe che..-
Il piccolo la interruppe
-tu ce l'hai un principe?- le chiese
Il volto di Francisca si incupì immediatamente; Per qualche ora era riuscita a non pensare a lui, ma adesso il suo ricordo era tornato nella sua mente più prepotentemente che mai.
-ce l'avevo..- rispose Francisca
-e perchè adesso non ce l'hai più?- insistette innocentemente Andrès
-perchè..se n'è andato- disse, sperando di aver convinto il bambino
-allora posso essere io il tuo principe!-
Francisca lo guardó teneramente e gli diede un bacio sulla guancia, abbracciandolo forte. Andrès era diventato la sua àncora di salvezza, l'unica ragione per vivere e a cui doveva aggrapparsi con tutte le sue forze.

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-buongiorno signore, come posso aiutarvi?- domandó Emilia
-vorrei prenotare una camera, ho intenzione di fermarmi qui per qualche tempo- rispose l'uomo.
-bene, la stanza è la numero 8, è qui al pian terreno, la terza porta a sinistra-
Il nuovo ospite ringrazió Emilia e fece per andarsene
-scusatemi signore, come vi chiamate? Dovrei appuntarlo nel registro..- chiese la più piccola dei figli di Raimundo
-Josè Primo- le rispose amabilmente l'uomo.

Non dimenticarmi - Francisca&RaimundoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora