26. "Mi vuoi sposare?"

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Avevano ritrovato il cadavere di don Josè Primo nella sua stanza alla locanda, qualcuno lo aveva pugnalato alle spalle.
Raimundo e Francisca erano stati scagionati: entrambi infatti si trovavano alla Villa.
Gli avvocati di Primo si presentarono alla Villa; don Josè aveva infatti avvertito i suoi legali che, se gli fosse successo qualcosa, la colpa sarebbe stata di Francisca Montenegro.
La donna peró riuscì a convincere gli avvocati, anche perchè, nella stanza del signor Primo, venne ritrovato un fazzoletto con le iniziali incise.
-S. C.- fece sapere loro Francisca.
La guardia civile decise di chiudere il caso: secondo quello che erano riusciti a scoprire, si era trattato di una rapina finita male.

Raimundo e Francisca avevano deciso di non perdere altro tempo e di ufficializzare la loro ritrovata relazione, cominciando a pensare ai preparativi delle nozze.
-io odio il rosa- disse Francisca mentre, seduta accanto a lui, appoggiava la testa sulla sua spalla.
-lo so, ma le rose non sono rosa, sono rosse e possono essere anche bianche- rispose Raimundo, stringendola a sè e baciandola dolcemente.
-non vedo l'ora di diventare tua moglie- gli disse, guardandolo negli occhi.
-e io tuo marito- rispose lui -ma, che io sappia, prima bisogna fare la proposta- aggiunse.
Francisca lo guardó confusa, mentre si alzava dal divano e si inginocchiava di fronte a lei.
-sono successe tante cose nella nostra vita e, nonostante il destino si sia impegnato a separarci, noi siamo sempre riusciti a dimostrare a tutti che il nostro amore puó superare qualsiasi ostacolo e credo sia ora di smetterla di lottare-.
Non si aspettava una simile dichiarazione, non credeva ce ne fosse bisogno, ma non potè evitare che una lacrima le scorresse sulla guancia.
Raimundo tiró fuori dalla tasca della giacca l'anello che aveva preso per lei quando aveva deciso di fare un ultimo tentativo per convincerla a tornare con lui e a non sposarsi con Salvador.
-Francisca Montenegro, mi vuoi sposare?-
-certo che sì, Raimundo Ulloa- non riuscirono a contenere la gioia, Raimundo le mise l'anello al dito e, dopo essere uno di fronte all'altro, la bació appassionatamente.
Francisca mise le braccia intorno al collo di Raimundo, che la strinse ancora di più a sè. Non sembravano avere nessuna intenzione di separarsi, ma furono costretti a smettere di baciarsi, quando sentirono qualcuno scendere le scale.
-ciao!- li salutó Andrès
-ciao piccoletto, come stai?- gli chiese Raimundo, mentre il bambino correva verso di lui per abbracciarlo.
-bene, oggi Francisca mi ha promesso di portarmi a cavalcare, come quella volta quando faceva freddo- spiegó pieno di felicità.
-se vuoi, posso venire anch'io- propose Raimundo. Il bambino lo guardó poco convinto, così, Ulloa lo rassicuró: -guarda che so andare a cavallo-. Francisca non potè evitare di ridere di fronte alla scena, sentendosi la donna più fortunata della terra.
-potremmo andare subito, così riusciamo a tornare alla Villa per l'ora di cena- propose Francisca.
Andrès si precipitó in camera sua a prepararsi, e Raimundo ne approfittó per dare un altro bacio alla sua futura moglie.
-ti amo- le disse; lei rispose con un altro bacio.

Fe era sola alla Villa, così, mentre preparava la cena, decise di canticchiare per passare il tempo.
Quando suonarono alla porta, andó ad aprire, convinta che fossero Francisca, Raimundo e Andrès di ritorno dai campi, ma di fronte a lei trovó un uomo alto, con i capelli bianchi e gli occhi azzurri, che entró nel salone senza neanche chiedere permesso.
-scusate signore, ma i signori non ci sono- disse Fe.
-i signori?- chiese l'uomo.
-sì, donna Francisca e don Raimundo- rispose la domestica. Lui non rispose, si limitó a sogghignare, cosa che fece rabbrividire Fe.

Non dimenticarmi - Francisca&RaimundoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora