30. "Volevo stare con te"

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Adorava terrorizzarla, non le aveva mai perdonato di essersi presa gioco di lui e di non averlo mai amato a causa di Raimundo Ulloa. Ora sapeva anche che Tristan non era suo figlio, motivo per cui decise di renderle la vita impossibile.
Francisca si giró di scatto, lo spinse via e corse in camera sua, chiudendo a chiave.
Sapeva che era l'inizio di un incubo, ma avrebbe fatto di tutto per resistere.

Il pomeriggio seguente, Raimundo si sedette di fronte ad Andrès che, seduto a uno dei tavoli della locanda, stava facendo i compiti.
-hai finito?- gli chiese Raimundo. Il bambino annuì con la testa.
-allora se vuoi puoi andare a giocare in piazza con gli altri bambini- disse il locandiere. Andrès scosse il capo.
-che cos'hai?- era triste e Raimundo sapeva perfettamente perchè, ma era convinto che parlarne lo avrebbe aiutato.
-voglio tornare a casa- disse Andrès, mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime. Raimundo si alzó, si avvicinó al bambino e lo fece sedere sulle sue gambe, mentre gli asciugava le lacrime.
-anche a me manca tanto Francisca- confessó.
-possiamo andare a salutarla?- chiese Andrès. Raimundo ci pensó su, poi decise che sarebbe stata una buona scusa per controllare se stava bene.

Arrivarono fino in salone, ma ad accoglierli non si presentó, bensì Salvador.
-mi dispiace, ma mia moglie non puó ricevervi- disse.
-e come mai?- chiese Raimundo.
-non ha voglia di vedervi- rispose sarcastico Salvador.
Raimundo stava per salire le scale che portano alle stanze, ma Salvador lo afferró per un braccio.
-non provare più a tornare in questa casa, perchè la prossima volta non saró così gentile- disse Castro.
-FRANCISCAAAA- Andrès cominció a chiamarla a gran voce, finchè non la vide in cima alla scalinata e si precipitó ad abbracciarla.
-fuori di qui- disse Salvador rivolgendosi a Raimundo.
-altrimenti?- lo sfidó.
-altrimenti te ne pentirai, idiota- gli rispose.
-me la pagherai- Raimundo era fuori di sè, ma doveva mantenere la calma o Francisca ne avrebbe pagato le conseguenze. Salì le scale e arrivó di fronte alla Montenegro, che aveva ancora il bambino abbracciato a lei.
-stai bene?- le chiese Raimundo. Francisca annuì, non troppo convinta, si sforzó di sorridere, ma riuscì solo a farlo preoccupare ancora di più.
-Andrès, dobbiamo andare- gli prese la mano e insieme scesero le scale, fino ad arrivare alla porta. Un attimo prima di uscire, Raimundo rivolse un ultimo sguardo a Francisca, che non aveva smesso di fissarli da quando li aveva visti.
Tornó velocemente nella sua stanza, dove sarebbe rimasta fino a che la cena non fosse stata pronta.

Era tardi, Emilia e Alfonso erano già andati a casa, lui stava chiudendo.
Don Anselmo, vedendolo, entró a chiedere come stesse.
-male, come dovrei stare? Sono lontano da lei e, quel che è peggio, è che è sola con quell'animale- picchió il pugno sul tavolo, per sfogarsi.
-non mi piace questo sguardo- gli disse il prete. -spero che tu non abbia intenzione di commettere qualche sciocchezza- aggiunse. Raimundo non rispose e se ne andó, era troppo stanco per tornare a casa, così decise di dormire nella camera che occupava di solito quando si fermava lì.

Salvador dormiva giá da un pezzo, aprì piano la sua porta e ancora più silenziosamente scese le scale. Per non fare rumore e non essere vista uscì dalla cucina, sperando che suo marito non avesse messo degli uomini a sorvegliare anche quell'uscita. Per una volta, la fortuna era dalla sua parte, nessuno la vide. Camminó più in fretta che potè e finalmente arrivó in paese. Sapeva che Emilia e Alfonso di solito lasciavano la porta dell'hotel aperta per i clienti, così entró e si diresse verso la camera dove sapeva che Raimundo era solito dormire, sperando di trovarlo.
Quando lo vide, un sorriso le si dipinse in volto. Si sedette al bordo del letto e gli accarezzó dolcemente la guancia.
-Raimundo, svegliati- gli disse a bassa voce, mentre gli dava piccoli baci.
Appena si rese conto da chi era stato svegliato si tiró su velocemente.
-che diavolo ci fai qui?- le chiese.
-volevo stare con te- rispose Francisca.
La strinse forte fra le sue braccia, facendola finalmente sentire protetta dopo giorni di paura.

Non dimenticarmi - Francisca&RaimundoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora