06 || Nuove amicizie

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Il giorno seguente torno a scuola e non mi scomodo nemmeno a cercare Michele, se vuole tornerà lui da me. In cambio appena metto piede nell'edificio, vengo aggredita da Luca che mi corre incontro con un'espressione poco amichevole stampata in volto. Si avvicina e mi prende il braccio con una forza tale da farmi male.
"Che cazzo fai?" Sbotto spingendolo via e continuando a camminare per conto mio, molti professori si sono voltati verso di noi a causa del mio urlo.

"Stai calma!" Sbuffa "che cazzo facevi tu piuttosto ieri con Bravi. Possibile che non me l'hai detto? Che facevate insieme? Perchè non mi hai chiamato? Eri troppo impegnata a..." lo fermo prima che possa continuare a farsi pare mentali.
"Luca piantala" cerco, senza riuscirci, di moderare il tono della voce. "Ero in punizione, tutto qua. Non ho certo pensato a mandarti un messaggio informativo includendo anche il mio battito cardiaco mentre avevo tutta la scuola da pulire."
"Certo mi immagino cos'avete fatto in punizione" il tono che usa contro di me mi dà così fastidio che potrei esplodere da un momento all'altro. Possibile che in questa settimana siano tutti contro di me? Mi chiedo.

"Piantala" cerco di mantenere la calma, ma lui non vuole saperne di zittirsi. "Fammi capire, io finisco in punizione con un ragazzo e per forza ci devo fare sesso mentre tu, che sei finito mille volte in infermeria, sgabuzzino e punizione con migliaia di ragazze diverse non ti becchi mai una singola lamentela?"
"No, ora mi ascolti, non voglio che tu lo veda, insomma è..."
"Cosa?" Lo blocco fermandomi di colpo nel mezzo del cortile "non provare mai più a darmi un ordine o vedrai come la nostra relazione finirà in zero due e non mi toccare più con tanta forza. Comunque quello che ho fatto o meno non ti dovrebbe interessare visto che la fiducia è alla base di tutti i buoni rapporti. E giusto per fartelo sapere ha provato a baciarmi ma io l'ho rifiutato, anche perché pensavo di amare te ma a quanto pare mi sbagliavo" sento il bisogno di andarmene e riflettere in pace su tutti i cretini che mi circondano. "Ora lasciami in pace" mi allontano a grandi passi verso la classe, ignorando tutte le sue parole inutili e le scuse che mi rivolge.

Non appena mi siedo accanto a Virginia, lei capisce che c'è qualcosa che non va e si preoccupa. Penso che lo noti dal modo in cui mi lascio cadere sulla sedia come se sperassi di vederla cadere con me sopra.
"Che ti succede? Problemi con Luca? Michele?" Ormai la lista di ragazzi con cui potrei avere problemi si allunga sempre di più.
"Lasciamo perdere" sospiro e mi lascio abbracciare "meglio" mi stringe più forte, ma viene interrotta dall'entrata del professore di diritto nella classe.

Le lezioni passano lente e l'orologio sembra sempre fermo e intenzionato a non muoversi. quando, però finalmente arriva la pausa, preferirei assistere ad altre mille ore di spiegazioni, piuttosto che affrontare Bravi.
Michele entra dalla porta con un'aria piuttosto infelice e si dirige senza esitazioni verso di me.

"Che succede ancora?" Mi passo le mani tra i capelli facendo ridere Virginia, che si allontana per buttare una cartaccia.
"Mi vuoi spiegare perchè quel pazzo del tuo fidanzato è venuto ad aggredirmi?" Sbotta indicando un livido rosso sulla sua guancia.
"Non ne ho idea" non ho la forza di litigare, ma non sembra intenzionato a smettere di assillarmi.
"non ci crederò mai Ariana e sono disposto a rimanere qui per sempre pur di capire. ora dimmi cosa gli hai detto e poi spiega a quello scimmione che non mi deve toccare" alzo gli occhi al cielo e indico il corridoio, per non farmi ascoltare da tutti i miei compagni.

"Gli ho detto che hai provato a baciarmi" ammetto appena usciamo dalla porta dell'aula e ci incamminiamo.
"Sei forse impazzita?"
"Sei tu ad aver provato a baciare una ragazza fidanzata vorrei ricordartelo, prenditi le tue responsabilità. In ogni caso non so nemmeno se stiamo ancora insieme" non so neanche io perchè lo sto raccontando proprio a lui "quindi non sarò certo io ad andare a giustificare i tuoi errori" sbuffo e mi appoggio al muro.

"Tu gliel'hai detto tu quindi spetta a te trovare una soluzione, comunque non è stata una genialata quella del bacio, avresti anche potuto non dirgli nulla" sembra davvero infastidito dalla mia confessione.
"Ci hai provato tu, ora che fai, ti vergogni? Hai paura di Luca? A me non spetta proprio niente potevi pensarci prima di provare a baciarmi" lo guardo, ma lui è sfuggente e non incrocia i miei sguardi.
"No e no" sospira "e tu proprio non capisci" si allontana lasciandomi sola, stavolta completamente.

Passati pochi minuti, vengo fermata nel corridoio dal professore di chimica, che ormai vedo più di mia madre.
"Mi segua" mi limito a fare ciò che dice, lasciandomi condurre in sala professori. Appena entro la mia attenzione si posa sull'unica persona sotto i quaranta nella stanza: un ragazzo. Non è molto altro e ha il fisico di una statua greca, i capelli esageratamente schiariti da quelle che sembrano meches e un sorriso imbarazzato stampato in viso.
"Bravi si è ritirato dall'incarico di tutor, quindi ne abbiamo trovato un altro. È un ragazzo degli Stati Uniti" indica il biondo che già stavo guardando "sa l'italiano ovviamente ed è abbastanza bravo da darle ripetizioni."

Mi avvicino e lui mi porge la mano "Cameron" sorride e io la stringo. "Ariana" cerco di ricambiare e mi avvio verso l'uscita, con lui alle mie spalle. Possibile che appena perso uno me ne debbano accollare un altro?

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora