il pomeriggio vola via e quando il sole sta già scivolando dietro i grattacieli più alto, mi rendo conto che non ho ancora visto mia mamma e non le ho detto quando sarei tornata. la chiamo e le spiego che probabilmente cenerò fuori, ma che ho una buona notizia per lei.
quando salutiamo Lorenzo e Sofia promettiamo di rivederci ancora, ci siamo divertiti molto e abbiamo formato un gruppo unito."ti va di restare da me a dormire?" mi volto di scatto e osservo Michele sorridere.
"ma domani abbiamo scuola..." protesto mentre camminiamo verso la fermata della metro più vicina.
"domani è venerdì non conta" scendiamo la scalinata di cemento e dopo aver fatto i biglietti ci sediamo su una panca ad aspettare i tre minuti che restano."non salteremo scuola! in ogni caso mia mamma non sarà mai d'accordo. proprio oggi il
professore mi ha dato una bellissima notizia e vorrei condividerla con lei" non avrei mai pensato di poter dare buca al mio ragazzo per la scuola e mia mama, ma non posso tornare indietro.
"quindi è un si?" ci rifletto e lo guardo sorridere.
"non guardarmi così" sbuffo mentre cerco di non farmi influenzare dai suoi occhi meravigliosi.
"così come?" finge di non aver capito.
"lo sai benissimo, come quando vuoi qualcosa! posso provare a chiedere, ma non voglio davvero perdere scuola e dovrò mentire ai miei, quindi sappi che è la prima e ultima volta" sbuffo ed estraggo il cellulare. con la scusa di Virginia riesco a convincere i miei anche se non sono troppo felici."possiamo andare nel mio posto felice?" propone Michele e io annuisco, mi piace la
pace che si respira in quel luogo.
"solo dopo aver mangiato qualcosa però" ridiamo entrambi quando il mio stomaco produce uno strano brontolio. mentre ci dirigiamo verso il parco in cui ci siamo avvicinati per la prima volta, facciamo una sosta in una pizzeria lungo la strada.
dopo una litigata su chi deve pagare, vinta da me, riusciamo a riprendere la nostra passeggiata e dopo mezz'ora di chicchere raggiungiamo i cancelli del posto felice."Michele dimmi che non sapevi che il parco era chiuso o potrei picchiarti" cerco di mantenere la calma e lui che ride come un idiota non mi aiuta.
"scusa principessa non lo sapevo, sono un disastro" sorrido a quella confessione e mi lascio avvolgere dalle sue braccia.
"abbastanza, prendiamo la metro per tornare vero?" annuisce e mi stringe ancora per pochi secondi, poi mi porge la mano e la intreccia con la mia.un'ora più tardi entriamo in casa sua ansimando come dopo una maratone per pochi piani di scale.
"uhm non so se ti ho parlato di una persona Ari" mi fermo a togliere le scarpe e riporle nel mobile che mi ha indicato Michele, ma a quella frase rabbrividisco. cos'ha un'amante? vive con sua nonna? una coinquilina super attraente?
"chi? io?" una voce maschile ci raggiunge e io mi sento improvvisamente più leggera."per l'appunto, lui è Giulio, il mio coinquilino" sorride e mi indica un ragazzo che avanza verso di noi. indossa un cappellino in tinta con l'outfit completamente nero, che gioia.
mi porge la mano e io la stringo poi mi presento, mentre osservo il mio ragazzo e l'altro che si lanciano occhiate poco amichevoli. sento una certa tensione nell'aria, come se qualcosa che io non so tenesse sulle spine i due, ma scaccio quell'idea appena una papla di pelo mi raggiunge.
"signora" esulto e mi abbasso all'altezza della piccola cagnolina che mi fa le feste. l'ho vista poche volte ma ho sempre adorato il cane di Michele.il moro mi accompagna nella sua stanza e mi mostra dove dormirò, poi mi spiega dove si trova il bagno.
"allora vado a struccarmi e torno" lo lascio con un bacio rapido sulle labbra e raggiungo la piccola stanza. quando apro la porta però, sbatto contro qualcosa, o meglio qualcuno che riconosco appena entro.
"Giulio? oh scusami torno dopo" mi accorgo che è fermo e ha gli occhi segnati da quello che sembra un pianto di ore ed ore. quanto ci ho messo a sistemaemi con Michele? ha pianto per tutto il tempo? perché?
STAI LEGGENDO
Feelings||Michele Bravi (in revisione)
FanfictionHo sempre amato il caos, mi sono sempre presa ciò che mi spettava e ho sempre vissuto il momento. Come diceva Orazio? Carpe diem no? Quella frase ormai mainstream in cui tutti fingono di vedere qualcosa, ecco, io credo di vederci me stessa. Tutto m...