28 || Sofia

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"Ciao bellissima" la voce squillante e sempre allegra di Sofia mi fa subito sentire più energica.
"Ciao cara" sorrido e mi lascio baciare sulle guance. "Scusami se ti ho fatta correre, ma avevo bisogno di vederti per conto del tuo ragazzo" sorrisi appena e lei si illuminò.
"Allora lasciamo a dopo questo momento, prima andiamo a prenderci un caffè che ne dici? Arnold?" Annuisco e ci avviamo verso la fermata del tram più vicina, trovata grazie all'applicazione dei mezzi.

Arrivate al locale ordiniamo da bere e troviamo un tavolo un accanto alla vetrata e ci sediamo proprio lì, per osservare la frenesia di Milano e dei suoi abitanti.
"Mi piace questo posto" dico dopo un po' per avviare la conversazione.
"Ci vengo sempre, è un po' diverso da tutti gli altri bar della città, fin dall'apertura l'ho sempre amato" sorride e appoggia la mano sulla mia "so che è difficile stare con Michele" non me l'aspettavo, quindi apro leggermente di più gli occhi e mi ammutolisco per qualche istante.
"In realtà noi abbiamo litigato e ora che sta male non so cosa fare" ammetto, sentendo il bisogno di sfogarmi con qualcuno di esterno, che non sia Virginia. Lei è forse la persona a cui tengo di più, ma non è oggettiva e vede attraverso un filtro di affetto verso di me che le impedisce di vedere le cose come stanno realmente.
"Capisco, sei per caso andata a trovarlo? Io non lo vedo da due o tre giorni...come sta?" Rimango un po' delusa da quella domanda, ma poi penso che il mondo non ruota intorno a me.

"Quando sono andata stava dormendo, ma non sembrava malissimo...i suoi genitori erano lì con lui" sorride e aspetta che il cameriere ci abbia servite prima di riprendere il discorso.
"Vedi, capisco che è difficile quando qualcuno che ami sta male, ma non puoi stargli vicino come vorresti" sospira e beve un sorso del suo caffè nero americano.
"Ho paura di perdonarlo solo perché sta male e non sarebbe giusto nei miei confronti" lo dico ad alta voce per la prima volta e questo lo fa sembrare ancora più reale e sensato.

"Hai pienamente ragione" continua a bere Sofia "io gli voglio bene, ma a volte può essere un cretino, quindi se fossi in te non lo perdonerei, almeno non subito".
"A dire il vero non ci siamo parlati quindi magari non vuole neanche fare pace" ammetto e appoggio la testa sui palmi, piantando i gomiti sul tavolo per sostenerne il peso.
"Questo non lo so, ma. conoscendolo direi di sì, sembrava molto invaghito di te" sorride e io mi ricordo del motivo per il quale siamo lì.

"Okay ora però basta parlare di me, sono qui per darti questo" le porgo il sacchetto il sacchetto con all'interno il piccolo pacchettino e lei sorride ancora di più.
"È da parte di Lorenzo?" Il suo tono di voce è completamente cambiato, sembra felice come se fosse la prima volta che riceve un regalo da parte sua. Dev'essere davvero bello vivere ogni regalo come se fosse il primo.

Lascia cadere la carta colorata sul tavolo in vetro e osserva accuratamente la scatola bianca che conteneva. La apre con una lentezza quasi sofferente e si lascio sfuggire un verso di sorpresa, resta qualche istante immobile con gli occhi lucidi, poi me la porge per rendermi partecipe. Su un velluto nero e appoggiata una collana, probabilmente d'argento, con un ciondolo a forma di S e uno che ritrae un sole. Sorrido e la sprono ad uscire e chiamarlo subito, senza preoccuparsi di lasciarmi sola per un po'. Mentre lei ringrazia Lorenzo e di tanto in tanto mi sorride dalla vetrata, io controllo il calendario del cellulare e noto che è effettivamente domenica, ciò significa che domani mi aspetta la scuola.

Se non per Virginia, non ho nessuna voglia di tornare in quella gabbia di matti, ma non posso saltare la verifica di storia per la quale mi sono preparata molto. Fin dalle medie le uniche due materie che mi sono sempre piaciute sono storia e inglese. Per questo ho deciso di iscrivermi al liceo classico, per il mio amore per la storia e le lingue, sia moderne che più antiche come greco e latino. Poi c'è stata la mia crisi in seconda superiore e ho perso un po' il focus. Ora però sono pronta a continuare sulla strada mostratami da Michele e coltivare le mie passioni.

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora