49.Oreo

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Sono passate due ore da quando è arrivato Cam e nonostante tutte le proposte, oggi non voglio proprio uscire. Sono due giorni che non mi muovo, dopo quello che è successo con Michele. sono una pessima amica.

Non parlo con nessuno, se non mia mamma e la poca gente che incontro per strada.

Ormai mancando pochi giorni al ritorno a Milano, Gaia e Marta sono già tornate a casa a Città di Castello, con la loro famiglia.
Mi affido alla riproduzione casuale del mio cellulare. Clicco su quella piccola striscia bianca che compare sopra gli ultimi album e aspetto con ansia.

Le canzoni determinano il mio umore, oggi sono nelle mani del mio cellulare, vecchio e insopportabile.

'airplanes' segna il piccolo aggeggio che tengo tra le mani. Ascolto le note, cullata da quella canzone che adoro.
Quanto vorrei poter essere un aeroplano, volare via, lontano da tutto e da tutti. Girare libera fra le nuvole.

Senza nessun pensiero, nessuna pressione, solo io e la musica del vento, io, spirito libero e l'aria fresca che mi circonda.

Le mie vaghe speranze troppo fantasiose vengono subito infrante da Cam, e Sofia, che mi trascinano su un treno sovraffollato, in partenza da Roma Termini, diretto a Milano Centrale.

Quell'aria che sognavo....scompare!

Viene sostituita da un tripudio di profumi e puzze di cibi, persone e sudore. Non so come mai, ma da quella sera sono molto più sensibile agli odori.

Infilo il cellulare nelle tasche e sistemo meglio le cuffie nelle orecchie, lasciando che le voci di Bruno Mars, le note di You & I e le voci delle mie cantanti preferite mi sfreccino nelle orecchie, senza sosta.

"andiamo a prendere da mangiare" annuncia Sofia, avviandosi lungo i corridoi dei vari vagoni e scomparendo alla mia vista.

Scruto velocemente i passeggeri sul treno e mi sembra di essere una pazza psicotica.

Un ragazzo che legge tranquillo, sulla ventina, ha gli stessi capelli neri di lui.

Una donna invece, che accompagna due bambine piccole, con capelli biondissimi, ha gli occhi smeraldo come quell'angelo che mi perseguita.

Un'altro ragazzo invece, ha un maglione verde scuro, che mi fa stringere il cuore, proprio come il suo, quel giorno speciale in cui...

Ad interrompere i miei pensieri arriva Sofi, che mi porge un pacchetto blu e azzurro contenente sei biscotti.

"Oreo!!" esclama "sono la medicina per qualunque malattia!" ride, ed io accenno un sorrisetto, mangiucchiando la superficie nera decorata, contenete una crema alla...vaniglia, credo.

"grazie" bisbiglio e torno al mio stato di precedente, con le cuffie, la mia musica e il mondo da cui mi esterno, osservandolo dal mio piccolo pianeta.

Arriviamo a Milano Centrale dopo poche ore, ma comunque più di quelle previste e abbiamo tutto il tempo di prendere le valigie, di camminare per la stazione e arrivare con calma al tram, dove ci dividiamo.

Io e Cam andiamo a casa mia e Sofia da qualche altra parte. L'ho perdonata per l'altra sera, mi è difficile restare arrabbiata, specialmente con lei.

Per di più conosco Lorenzo e la loro storia e so che non lo tradirebbe mai, men che meno con il mio, ormai ex, ragazzo.

Percorriamo il tragitto sul mezzo, a fissare il panorama che scorre veloce accanto a noi, come se tutto fosse un misterioso vortice da cui non puoi sfuggire, una volta che sei dentro, ci sei per sempre.

Arriviamo a casa mia e ci sistemiamo nella mia stanza, io sul mio letto e Cam sul divano che ha posizionato accanto a me.

Ci guardiamo per un attimo, poi lui prende parola.
"ne parleremo quando sarai pronta. Intanto buonanotte piccolina" sussurra e mi accarezza la testa velocemente, per poi coprirsi fino al naso con la coperta.

Okay che è finito da poco l'inverno, ma...

Osservo Cam per un po' e alla fine gli sussurro "grazie, ti voglio bene" e un sorriso illumina il suo volto, dapprima imbronciato.

Osservo distrattamente la sua sagoma muoversi nervosa sotto le coperte, come se fosse stato punto da non so quale ape velenosissima, mentre io chiudo gli occhi e mi lascio sprofondare in un sonno profondo, nell'oscurità confortevole della mia camera.

Michele

"L'amore che fa sorridere" gracchia la radio dell'auto, che trasmette una fastidiosa canzone italiana, che ho odiato dal primo momento.

Ma vai a quel paese, fa sorridere, piangere, soffrire, distruggere, spezzare, morire dentro.

Non fa solo sorridere, stupido cantante.

Lo insulto a bassa voce e sento la vocetta di Muriel e della sua amica ridacchiare dai sedili posteriori.

Cos'hanno da ridere? Sono davvero un poveraccio così sfigato?

"vi faccio così pena?" forzo un tono scherzoso, e loro iniziano a conversare con me, tanto per farmi ridere.

Ascolto distrattamente le loro parole, mentre nella mia mente vorticano immagini confuse.

Cominciano dalla piccola ragazza dai capelli scuri, gli occhi scuri e continua con noi due sul banco della mia classe, io che la bacio, noi a salvare Daniel... fino ad arrivare a pochi giorni fa, alla rottura di due anime, di due cuori che erano inseparabili, ma costantemente separati.

Il mio cervello mi vuole giocare brutti scherzi, da qualche giorno vedo solo ragazze che hanno qualcosa che le somiglia, che sia un atteggiamento, un colore di capelli, di occhi, un gesto, un capo d'abbigliamento.

Ogni ragazza di questo mondo sembra essersi messa d'accordo per complottare contro di me e farmi impazzire.

In testa ho mille pensieri e mille domande che mi fanno esplodere la testa, esasperare pin piano, ogni minuto un po' di più.

Presto avrò bisogno di uno psicologo, se non psichiatra!

Anche lei pensa le stesse cose? Anche lei impazzisce senza di me? Si sarà fatta abbracciare, baciare, anche solo sfiorare da qualcun altro?

Le domande mi vorticano nella testa senza mai trovare una risposta, finché non saluto Muriel e la sua amica dopo averle accompagnate a casa.

Quindi faccio esplodere la musica nella macchina, senza curarmi della gente che potrebbe sentirla. Le dolci note di 'Surprise Yourself' di Jack Garrat invadono le mie orecchie, rimpiendo il vuoto che ho nel petto e facendomi comparire un leggero sorriso sul viso.

"Questa è una canzone che mi fa impazzire, perché è bellissima" dico ad alta voce, come se fosse qualcuno al mio fianco, ad ascoltarmi.

Nota autrice:
6.000? Okay solo GRAZIE💙
Scusate ma mi serviva ancora un capitolo per poter realizzare il finale che ho pensato. Vi dico solo che ci ho pensato molto e che ci tengo parecchio, spero non vi deluda! Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un voto ed un commento!
Alla prossima, un bacetto :-*
-C

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora