16 || Autostima

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apro gli occhi e quando trovo il viso di Michele davanti a me sorrido felice, sarebbe bello svegliarmi così ogni giorno. controllo per quale rumore mi sono svegliata e noto che il mio iPhone sta suonando impazzito sul comodino: non ricordavo neppure di aver impostato una sveglia.

mi allungo sopra il corpo del moro e rimando la sveglia, controllando l'ora. proprio quando sto per tornare indietro lui si sveglia e mi urta accidentalmente facendomi finire con la testa a pochi centimetri dal suolo, e la pancia sulla sua. scoppio a ridere e lui mi aiuta ad alzarmi anche se un po' intontito. mi rimetto sdraiata, anche se ormai sono più che sveglia e pronta ad alzarmi.
"buongiorno" mi volto e lui sta sorridendo come un ebete.
"giorno" dice con voce impastata per poi ridermi in faccia "non ho mai visto nessuno cadere appena sveglio."
"che divertente" imito la sua voce e lo faccio ridere ancora di più, mentre cerco di oltrepassarlo per chiamare i miei e dire che sono viva.

quando esco dal bagno mi avvio verso la cucina e trovo Michele intento a cercare qualcosa negli armadietti.
"che fai? non abbiamo tempo!" lo prendo per mano e cerco di trascinarlo in camera a vestirsi.
"ma ho fame!" si lamenta mentre di malavoglia prende dei jeans dall'armadio.
"tu hai sempre fame!" rido e finisco di allacciare le scarpe. "ci fermeremo in un bar!".

usciamo cercando di non fare troppo rumore e non svegliare Giulio che oggi non lavora.
prendiamo il bus e raggiungiamo
la scuola in orario per riuscire a mangiare qualcosa al volo nel bar poco distante.
"oggi mi restituiranno la verifica di chimica e quella di latino" sbuffo mentre lui ordina una brioche e due cappuccini. non ho mai fame quando sono in ansia.
"tranquilla hai studiato con quell'idiota vero?"
so che non lo dice con cattiveria, ma lo riprendo comunque.
"si, e non chiamarlo così povero Cameron mi ha aiutata molto."

mangia in fretta e dopo aver pagato anche per me visto che non ho più soldi nello zaino mi accompagna fino alla porta della classe. quando sto per entrare, la campanella suona rovinando il nostro momento.
"allora ci vediamo dopo" sorrido e gli stampo un bacio sulla guancia.
"certo, a dopo bella" ripete il gesto e si allontana, io entro felice nell'aula e raggiungo Virginia che mi accoglie con il suo solito abbraccio profumato alla lavanda.

"come'è andata con Michele e la sua amichetta?"'le racconto tutto per filo e per segno e lei mi informa che è uscita con Matteo e lui le ha chiesto di mettersi insieme. mi dice che è nel panico e non sa cosa fare, per ora gli ha chiesto tempo e lui è stato gentile e comprensivo, ma ora non sa proprio cosa fare.
anche quando il professore di chimica entra e inizia a parlare, io continuo imperterrita a parlare con la mia migliore amica e a darle consigli sulla sua 'relazione'.

"Ariana se non ti dispiace ti aspetterei qui alla cattedra" sbuffa il professore dopo non so quanti minuti di chiacchiere. lo raggiungo sperando che non mi faccia una predica e non mi dia una nota, proprio ora che sto andando bene sarebbe terribile. "anche se oggi ho notato che sei distratta, volevo darti la verifica della scorsa settimana. hai preso otto" sgrano gli occhi e per un secondo considero l'idea di abbracciare l'uomo dai capelli ingrigiti e gli occhi perforanti che ho davanti.

"davvero?" la solita domanda stupida che pogo a tutti, che però mi aiuta a realizzare quello che è successo.
"certo, sono felice che il mio intervento sia servito, continua così mi raccomando signorina" mi rimanda al posto con il foglio e un nove segnato con una Bic rossa sulla carta chiara. la prima cosa che faccio è andare in bagno e mandare un messaggio a Cameron, in fondo è anche merito suo.

-Michele's pov-

"Michele ho una notizia bellissima" esulta la castana saltandomi al collo e stringendomi a se.
"dimmi piccola" sorrido e le accarezzo la schiena, mentre il suo profumo mi invade le narici e mi fa sentire più leggero.
"otto di chimica Michele, cazzo ho preso otto di chimica" ride e io con lei me tre mi complimento e controllo gli errori, pochi, del suo test.
"dobbiamo festeggiare" lei annuisce sempre con un sorriso che parte da un'orecchia e arriva all'altra.

"cosa?" la voce fastidiosa di quel biondino ci interrompe, come sempre.
"non sono fatti tuoi" cerco di ma tenere la calma e di cacciarlo con quella frase, ma ovviamente lui rimane impalato sul posto.
"ho preso otto di chimica e noi ora andremo a festeggiare. vattene Luca" sbuffa la mia fidanzata e mi lancia un'occhiata.
"che ne dici di venire con me?" ma si è bevuto il cervello? faccio un mezzo passo avanti per rispondergli a tono, ma lei mi precede.

"non vale la pena discutere con te" sbuffa "sai benissimo che ci siamo lasciati e ora lasciaci stare!".
"sai benissimo che non ci siamo lasciati ufficialmente e che lui è solo un banale rimpiazzo. insomma piccolina non ti mancano le nostre scorrazzate in moto durante l'orario si lezione?" lei tentenna e io mi sento scoppiare "se vuoi un'altra prova guarda me e poi lui, insomma, vedrai tu chi è meglio" sbuffa una risata "un vecchio ciccione non è la tua migliore conquista dolcezza" le fa l'occhiolino e lei indietreggia per prendermi la mano, ma io mi scosto.

"perché non gli racconti dell'altra sera?" panico, cos'è successo l'altra sera? punto gli occhi su di lei, che prende un profondo reputo e inizia a parlare a vanvera. è veramente successo qualcosa?

mi allontano senza ascoltare i loro richiami, li mando entrambi a quel paese e cammino veloce sperando di liberarmene.

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora