46. Addio

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È tutto troppo veloce e infernale. Entriamo nella macchina, andiamo alla velocità della luce e arriviamo alla festa. Qui le luci, la musica e la puzza dell'alcool, nonché le centinaia di ragazzi ubriachi, mi devasta.

Gli eventi si susseguono con una velocità che mi disorienta e mi fa impazzire. Per primo: L'arrivo

Arriviamo, io e Michele, mano nella mano, come due veri fidanzatini innamorati.

Entriamo nel locale e subito una marea di gente, fumo e odori di corpi sudati ci vengono incontro. Molte persone salutano Michele e lui mi presenta ad ognuna di loro come 'la mia ragazza'.
Ogni volta che ripete quelle semplici tre parole, il mio cuore fa i salti di gioia e nello stomaco tutto lo zoo prende a fare una gara di velocità a chi salta e corre più veloce.

I miei occhi si illuminano, quando, a metà serata, mi proprone di andare a bere e mi bacia dolcemente, anche questi piccoli gesti, mi fanno andare fuori di testa se compiuti da lui.
Cerco di riprendere il controllo della mia mente, ma così vicina a lui sono inebriata dal suo profumo e non mi è facile calmarmi.

Cerco di respirare a pieni polmoni, ma il risultato è un conato di vomito, a causa della puzza che si respira qui dentro, nonostante siano solo le sette di sera e il cielo sia ancora debolmente illuminato.
In un istante qualcosa cattura la mia attenzione, qualcosa disturba la mia attenzione, entra nella mia visuale e mi colpisce. Giro su me stessa e realizzo che è Sofia.

"Quanto ho bevuto?" mi chiedo mentalmente e mi do la risposta che non me lo ricordo, ma non più di un bicchiere, sono sicura.
Quindi, mi sto ubriacando di Michele? Si.

Scuoto leggermente la testa e vengo inghiottita in un vortice che dura pochi secondi, circondata da un odore dolciastro e stranamente avvolgente che mi circonda il corpo, impregnandomi i vestiti e i capelli.
Mi ritrovo seduta in un cerchio con ragazzi e ragazze sconosciute, tutti tranne Michele, Sofia e un ragazzo di IIID che conosco di vista dal primo anno che frequento la scuola.

Mi osservo intorno e mi si chiude lo stomaco notando che quasi tutti fissano Michele che mi cinge la vita con un braccio. Una ragazza dai capelli rossi, lunghissimi, ricci e mossi, con gli occhi verdi e molte sfumature che tendono fino al marrone chiaro, lo guarda molto intensamente e sembra mangiarlo con gli occhi.

"amore-" lo dico abbastanza forte, perché che tutte le ragazze in cerchio mi sentano, anche sopra la musica.
Gli sfioro piano le labbra, per poi baciarle con lentezza. Sorride sotto il mio bacio e questa sensazione unica  mi travolge, con la voglia di andare più a fondo, baciarlo ancora per ore ed ore.

" e questa voglia di baci da dive viene?" mi domanda Michele, una volta che il gioco di obbligo o verità comincia.
Ridacchio e lui mi lascia un leggerissimo pizzicotto sulla spalla, che fa sorridere tutti e due.
So che ha perfettamente capito che tutte le ragazze nel cerchio sono rapite, a dir poco, da lui e penso che la cosa non gli dispiaccia affatto.

"obbligo o verità?" la voce di un ragazzo mi distrae, ma non lo ascolto. quando mi accorgo di essere osservata da tutti in silenzio, capisco che si rivolge a me.
"ah...obbligo" accetto, senza pensarci due volte. Fino ad ora non è stato altro che un 'bevi due' o 'togli questo'.

Il cerchio dapprima quasi perfetto, è infatti diventato più un ellisse ed è composto da ragazzi e ragazze ubriachi e mezzi nudi. Il tutto mi spinge ad accettare l'obbligo, considerato che più che farmi togliere la giacca non possono fare con un solo turno, e che bere uno shot non mi farà poi così male.

"bevili" il ragazzo, si avvicina a me con tre bicchieri in mano. Contengono tutti  lo stesso liquido verdognolo, che mi ricorda molto l'erba del prato della scuola e questo mi fa quasi salire la nausea. Bevo senza pensarci due volte e una volta finito, tante persone mi battono le mani, mentre passo la lingua sulle labbra per togliermi i residui di quella bevanda alla menta.

Mi rimetto composta al mio posto, e Michele scuote la testa in segno di disapprovo.So che è stata un'idea di qualcun altro venire qui, sicuramente non del bel moro, che sembra volersi suicidare ogni secondo che passa un po' di più.

Dopo altri lunghi minuti, forse ore, di totale noia e di baci costretti, tra perfetti sconosciuti, tocca alla ragazza dai capelli rossi, che subito punta gli occhi nei miei, in chiaro segno di sfida.
"obbligo o verità?" gracchia con la sua vocetta acuta e fastidiosa.
"obbligo!" non mi farò mettere i piedi in testa da lei, voglio tenerle testa!

"bacia Cal" indica il ragazzo che precedentemente mi ha fatto il primo ed unico obbligo.
Posso osservare Michele irrigidirsi accanto a me e serrare la mascella. Cosa diamine faccio?
"ehm...io.." una risatina acuta mi interrompe.
"se non ti piace posso scegliere qualcun altro" gracchia la rossa.

"ma smettila, non è quello, è che sono fidanzata" borbotto e tutti scoppiano a ridere e lanciano prese in giro varie contro di me.
Un po' insicura, ma guidata dalla rabbia mi alzo in piedi e arrivo al centro del cerchio, dove fino a pochi secondi fa, una ragazza bionda e un ragazzo si stavano baciando.

"vieni" il ragazzo moro si alza. Ha i capelli scompigliati in una pettinatura strana, che gli conferisce un'aria stranamente dolce.
Gli occhi sono neri e molto profondi, i lineamenti dai tratti asiatici e la pelle olivastra suggeriscono che non è di qui, quindi probabilmente è in vacanza e dopo questa, si dimenticherà di me.

Sto per agire e fiondarmi sulle sue labbra, guidata dagli insulti ricevuti dalla gente che mi circonda e dal fatto che Michele non abbia fatto nulla per fermarmi, quando un urlo e degli applausi indirizzati non a noi due, mi distrae.

Mi giro di scatto e il bicchiere che tenevo in mano, cade disastrosamente sulla scomoda moquette viola, che ricopre tutta la stanza.
La bella bionda riccia, chiamata Sofia, ha le mani sulle spalle di Michele, lui che le tiene le mani sui fianchi, quasi verso il fondoschiena.
Salgo con lo sguardo e vedo le loro labbra incollate, in un vortice di passione e una lacrima che scende dai 'dolci' occhi verdi del ragazzo accanto a lei.

Mi si blocca il respiro e penso di svenire su questa lurida moquette per il resto della serata, in mezzo ad ubriachi, ma non succede. Rimangono impietrita davanti ai due, con le lacrime sulle guance candide e il cuore che piomba nell'oscurità più assoluta.

Nota autrice:
Aiuto! Odio troppo farli star male, ma questo mi serve per una cosa che scoprirete tra un po' i capitoli, altrimenti sarebbe tutto rovinato!!
Quindi perdonatemi se ultimamente litigano spesso!
Scusate se ci sono errori!
Vi è piaciuto il capitolo? Ditemi che ne pensate in un commento e se vi va lasciate un voto/'stellina'!
Grazie, un bacetto
-C

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora