10 || McDonalds

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Il giorno seguente arrivo a scuola di cattivo umore, senza capire perché la mia migliore amica mi abbia voluto nascondere che si vedeva con qualcuno. Ieri dopo aver visto 'Matteo' nella chiamata le cose si sono fatte imbarazzanti e io mi sono dileguata con una scusa, rimuginando tutta la notte sui fatti.
La prima ora però c'è la verifica di greco, che non mi lascia spazio per parlare con lei e mi costringe a rileggere le ultime versioni con le traduzioni a matita sopra.
Solo pochi secondi prima che la professoressa entri, mi rendo conto che non mi ricordo nemmeno la prima declinazione e che è tutto inutile.

Dopo tre ore di tortura, ho finalmente l'occasione di aprire bocca e parlare con la mia compagna di banco, chiedendole spiegazioni.
"Ultimamente sei così presa dalla tua vita, non te ne faccio una colpa, ma mi sembrava di buttarti addosso un peso superfluo" addento il panino fatto da mia mamma la mattina stessa e annuisco. Forse non ha tutti i torti, non ho prestato abbastanza attenzione agli amici, pochi ma veri, che ho.
"Hai ragione, mi dispiace non averti prestato le giuste attenzioni ma questa storia dei tutor mi ha assorbita. Forse ce la posso davvero a passare l'anno e già solo l'idea mi rallegra!" Esclamo con un filo di d'ironia che la castana coglie subito, facendomelo capire con una risata sommessa.
"Comunque avrei tanto da dire su Matteo, ma penso sia meglio presentartelo di persona. Magari un giorno di questi ci vediamo in città e gli dico di raggiungerci per gli ultimi cinque minuti, giusto per fartelo salutare" annuisco, le sono grata di non avermi chiesto di passarci più tempo perchè credo mi sarei dovuta fingere malata. Non ho mai amato conoscere le persone a scatola chiusa, soprattutto se hanno un forte rapporto con altri presenti, odio sentirmi il terzo incomodo.

-

Quando suona la campanella della pausa, la porta si apre ancora prima che la professoressa di fisica esca, intenta com'è a spiegare le ultime definizioni dopo la fine della sua ora. Mi chiedo spesso dove abbia comprato la laurea, se su Amazon o Ebay. Tutti si volta o verso l'uscio e io penso di sentire un coro di angeli alle mie spalle quando riconosco Cameron: il mio biglietto di uscita.
"Buongiorno prof, mi scusi l'interruzione ma è suonata la ricreazione e dovrei parlare con Ariana" dice senza tradire la minima insicurezza o imbarazzo. È davanti a trenta persone intento a spiegare a una professoressa che dovrebbe smettere di spiegare e parla con una naturalezza disarmante. Queste cose non le insegnano nelle scuole italiane?

La donna annuisce compiaciuta, blaterando qualcosa sulla classe di Cameron e l'ultima verifica che hanno fatto. Lo raggiungo e insieme a Virginia, che ha usato la scusa del bagno, ci disperdiamo nei corridoi trafficati.
"Ehi, so che ci eravamo messi d'accordo ma oggi pomeriggio non posso proprio venire da te" sospira il biondo passandosi una mano nei capelli.
"Domani ho la verifica di matematica! Mi spieghi come dovrei recuperare quel 4+ senza il tuo aiuto?" Mi lagno iniziando a giocare con l'anello argentato che porto sempre al medio.
"Mi ero dimenticata che oggi ho la partita! Non posso mancare altrimenti perdiamo..." ripensandoci sarebbe stato meglio non saperlo, ora che ho capito che è per uno sport mi sento ufficialmente offesa.
"Mi vuoi dire che un pallone è più importante della mia estate?"

"Dai non essere drammatica...senti facciamo così, vieni a vedere la partita e ripassi sugli spalti con Lore che viene con la sua ragazza" lo squadro chiedendomi se stia scherzando meno. "Ultima chance, prendere o lasciare" precisa cogliendo il mio disappunto.
Mi volto verso Virginia nella speranza di trovare supporto "sai che ho anche meno di te in matematica" scrolla le spalle, ho trovato proprio l'unica materia in cui non sfiora la perfezione.
"Andata" sospiro e Cameron sorride felice, mostrandomi il palmo.
"High-five" sembra anche troppo entusiasta, io invece mi limito e sbattere la mano contro la sua, senza nessun tipo di gioia "ci vediamo dopo, ciao ragazze" si allontana alla rincorsa di una professoressa.

Io resto a parlare con la mia migliore amica della nostra uscita e dell'incontro con Lorenzo, quando veniamo interrotte dal passaggio di Bravi. Io mi zittisco improvvisamente e cerco di sembrare impegnata almeno ad ascoltare. Con una gomitata faccio capire a Virginia che è arrivato il suo turno e lei attacca a blaterare qualcosa che non capisco nemmeno. Arriva davanti a noi e prima di passare oltre mi lancia un'occhiata. Penso di doverlo salutare, ma lui non accenna neanche il minimo segno di riconoscimento.
"Che simpatico" commenta la castana accanto a me, seguendolo con lo sguardo fino a che non scompare dietro le porte del bagno.

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora