24 || Tempo e parole

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L'ultimo giorno è ormai alle porte e la mia partenza si fa sempre più vicina. Sono sdraiata sul divano di casa di Lorenzo, che alla mia destra non si stacca dal cellulare mentre continua a messaggiare con Sofia. Dall'altro lato Emil mi scruta di tanto in tanto con i suoi occhi scuri per controllare se sto guardando o meno il film, quali sono le mie reazioni e se lo guardo anche io.
"Creepy" rido quando lo fa per l'ennesima volta "piantala dai" la butto sul ridere senza ammettere che mi mette fortemente a disagio avere i suoi occhi che scivolano sulla mia figura.

"Scusami davvero, volevo controllare se ti piace o meno il film...a me annoia francamente, preferirei parlare un po' con te, o anche solo guardarti" ride e io mi sento pervasa da quella positività che solo lui ha saputo darmi in questi giorni. Quella risata magnetica che coinvolge lui e chiunque gli stia accanto mi conquista in pochi istanti.
"Ragazzi io vi lascio, vado a videochiamare Sofi" annuisco e do la buonanotte a Lorenzo con un caldo abbraccio. In questi giorni ho sentito anche il nostro rapporto rinforzarsi, abbiamo potuto parlare molto e conoscerci ulteriormente.

Ora riesco a considerarlo quasi come un fratello e so che per lui è lo stesso. Non so come sia possibile visto che poco più di un mese fa non avevo praticamente nessuno se non Virginia, ma ora mi sento benvoluta da persone che conosco da pochissimo tempo.
"È strano" mi accorgo di averlo detto ad alta voce quando il biondo accanto a me, intendo a spengere la tv e abbassare le luci, mi chiede 'cosa?'.

"Come i rapporti si creino veloci" prendo una pausa per dare forma al pensiero e lui mi lascia spazio e tempo, attende paziente che io continui. "Nell'ultimo mese ho legato molto con persone che conosco appunto da solo trenta giorni, eppure sono diventate per me più importanti di molte altre che conosco da anni!".
"Spero di far parte della lista" ride e io annuisco impercettibilmente. Certo che si, vorrei dirgli, ma resto in silenzio per sentire la sua risposta.

"Non penso che i rapporti si misurino in anni, minuti, ore o secondi, sarebbe stupido pensare che le persone che conosci da più tempo sono le migliori" sospira e si passa una mano nel ciuffo, un gesto naturale che gli ho visto fare più volte. In questo momento però mi sembra diverso, ha acquistato un importanza perfino esso.

"Per farti un esempio concreto, io conosco Lorenzo da molto anni e mi sento legato a lui come se fosse mio fratello, per me ormai è un fratello, un membro della mia famiglia. Tu invece sei entrata improvvisamente nella mia vita poche ore fa, ma non mi sono fatto problemi ad accoglierti e ora ti considero come una sorella. Certo che, non te la prendere, non mi fido di te come di Lorenzo e non ho tanti ricordi con te quanti quelli che ho con lui, ma questo è normale e i nostri ricordi si creeranno con il tempo. Ci sono persone che ci entrano dentro subito e altre che con anni ed anni non ci riusciranno mai" un po' scossa e confusa, ripenso alle sue parole e riordino quello che voglio dire, per poi trasformarlo in parole. Purtroppo trasformare in parole i pensieri li rovina sempre, toglie quella sincerità che ha ciò che nasce nella nostra mente, le cose delle quali non abbiamo bisogno di vergognarci, che non nascondiamo perché le sentiamo solo noi.

Le parole rovinano sempre tutto, ma sono l'unico mezzo che ho per comunicare con Emil in questo momento.

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora