30 || Due birre

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Sono seduta con Michele sul divano di casa sua ed entrambi stiamo ripassando le materie che ci serviranno per le verifiche nelle prossime settimane. Dopo più di un'ora di studio, la calma viene spezzata dalla porta che si apre, facendomi sobbalzare.
"Ciao" la voce di Giulio ci raggiunge prima che lui entri nella stanza.
"Ciao Giulio" Michele lo saluta con un cenno e torna a leggere il suo quaderno di fisica.
"Come va Ariana? Riesci a sopportare questo peso?" Annuisco e ridacchio, anche e sospetto la sua battuta non sia del tutto spiritosa.
"Tutto bene e te? Con il lavoro?" Non so bene che lavoro faccia, mi pare che Michele abbia accennato a qualcosa come regista.

"Tutto liscio, vuoi qualcosa da bere? Stavo per scendere al bar qui sotto e prendere una birra visto che nessuno qui ha fatto la spesa" Michele coglie chiaramente la frecciatina come tutti nella stanza, compresa la Signora che dorme tranquilla nella sua cuccia, ma continua a rileggere filosofia senza prestarvi attenzione.
"No grazie mille, allora ci vediamo tra poco" lo saluto con un gesto del capo e appena chiude la porta alle sue spalle mi volto verso il moro "qualche tensione tra coinquilini o è qualcosa di grave?" Lui finge di non aver capito e mi chiede di ripetere. "Sai benissimo quello che ti ho chiesto, cosa succede con Giulio?"

"Nulla, è solo un po' permaloso e io non ho fatto quello che mi aveva chiesto..." lascia la frase in sospeso, come se volesse dire di più ma ci fosse qualcosa che lo blocca.
"La spesa?" Chiedo confusa, si può litigare solo per un paio di birre e un pacco di pasta?
"Certo, la spesa. Ora scusami ma devo proprio finire questo capitolo" dice, probabilmente perché non ne vuole parlare. Nonostante io sia fin troppo curiosa, cerco di lasciar perder e non impicciarmi ulteriormente. Dopo un'altra mezz'ora di studio ci interroghiamo a vicenda e poi mettiamo via i libri, finalmente.

"Che ne dici di un giro in centro?" Propongo mentre coccolo la Signora che ormai si è svegliata e ci ha raggiunti sul divano.
"Okay dai, vado a cambiarmi" indica il suo pigiama e io sorrido. Mentre lui è nella sua stanza, io rimetto le mie cose nella borsa e allaccio le scarpe. Prima che lui torni però, Giulio rientra dalla porta e si siede accanto a me.
"Trovate le birre?" Ne tira fuori una dal sacchetto e la apre.
"Vuoi una?" Scuoto il capo, non ho mai amato bere alcol.

"No grazie" aspetto un attimo, poi non riesco a non chiederglielo "come vanno le cose tra te e Michele?" Nei suoi occhi c'è un lampo, ma non saprei dire se di rabbia o...affetto?
"Una lite tra coinquilini niente di più tranquilla" mentre lo sta dicendo Michele entra nella stanza e si avvicina in zero secondi.
"Che cosa ti ha detto? Saranno solo cazzate fidati" mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi e io la prendo.
"Non penso fossero cazzate, in ogni caso dobbiamo andare, ciao Giulio" sorrido e lo saluto con un gesto della mano. Lui ricambia e prima che possa rispondere siamo fuori dalla porta e Michele praticamente corre giù dalle scale.

"Ehi ma che ti prende?" lo fermo perché ho il fiato corto dopo aver corso per metà strada vero la metro.
"Niente" taglia corto. Possibile che quei due litighino così tanto per una spesa?

Feelings||Michele Bravi (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora