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(Ho aggiornato oggi, prendetelo come una specie di mio regalo di San Valentino per tutti voi miei amori! ...E perchè oggi è il mio onomastico! Lol -Val xx )

Buona lettura...

"So don't stress and don't cry, oh we don't need, no wings to fly, just take my hand..."
-Cit. Justin Bieber

GENNY'S POV:

Dopo essere tornata dal McDonald's, mio padre andò a lavoro dato che aveva il turno di notte ed io restai a casa da sola.

Appena lui se ne andò la mia mente fu invasa da idee su come avrei potuto liberare il mio stomaco e su come avrei potuto sentirmi meno in colpa.

Sapevo che tutto questo era sbagliato, ma non potevo fare a meno di pensarci e per questo i miei sensi di colpa si spostarono su Justin.
Gli avevo promesso che non mi sarei più procurata il vomito da sola e che non avrei fatto altre cazzate del genere.
Non potevo farlo, non dopo tutto quello che mi aveva raccontato, non era giusto nei suoi confronti.

Cercai di non pensarci e di resistere alla tentazione... ma il mio corpo aveva un tremendo difetto: l'ansia.

L'ansia si impossessò di ogni cellula del mio corpo e tutto questo mi diede un forte senso di nausea.
Se non mi fossi distratta avrei dato di stomaco anche contro la mia volontà.

Pensai di chiamare Justin per distrarmi.

Cercai il cellulare e quando lo trovai feci scorrere il mio dito sulla rubrica fino a trovare il suo numero.

Mi soffermai un attimo prima di chiamarlo, non volevo deluderlo.
Se lo avessi chiamato per dirgli ciò che mi passava per la testa probabilmente si sarebbe arrabbiato con me, avrebbe pensato che fossi un'egoista, lui si era aperto con me ed io non facevo altro che pensare a come deluderlo.
Però se non lo chiamavo magari si sarebbe arrabbiato e avrebbe pensato che non ho fiducia in lui.

Tutti questi pensieri mi stavano intasando la mente e stavo perdendo la ragione.
La sensazione di nausea prese piede nel mio stomaco e sentii come se il mio stomaco si fosse annodato in una presa stretta.

Senza pensarci ancora due volte lo chiamai.
Dopo qualche squillo rispose con il suo solito tono calmo.

Provai a parlare ma la mia gola si rifiutava di emettere suoni e non mi accorsi di  aver iniziato a piangere finchè la mia voce non si ruppe nel bel mezzo della frase, sentii l'agitazione nella voce di Justin e poi non resistetti più.

Sentii il mio stomaco contrarsi e tutto quello che avevo ingerito salire su.

Lasciai cadere il cellulare e corsi al bagno.

JUSTIN'S POV:

Scott mi guardò confuso, lui non sapeva nulla dei problemi con l'alimentazione di Genny e non glielo avrei di certo spiegato ora.

Iniziai a camminare avanti e indietro, davanti al divano, aspettando che Genny tornasse al telefono, ma dopo due minuti persi subito la pazienza e attaccai.

Presi in fretta il mio giacchetto di pelle e le chiavi della macchina. 《Scott aspettami qui ora torno》gli rivolsi la mia attenzione prima di uscire.

《Aspetta Just-》sicuramente voleva chiedermi cosa stesse succedendo, ma io chiusi la porta.

Glielo avrei spiegato un'altra volta.

Sfrecciai superando tutti i limiti di velocità fra le strade che percorrevano il tragitto da casa mia alla sua.

In meno di cinque minuti ero nel suo vialetto.

IMPERFECT (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora