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Bene, erano le cinque e mezza del mattino, quando Lis, fu svegliata dai rumori delle valigie. Si accorse che doveva sbrigarsi, presto sarebbe dovuta stare all'aeroporto. Andò nel bagno e si preparò. Uscì, cacciò fuori dall'armadio un giubbotto nero, un cappellino ed un foulard.
Scese frettolosamente le scale. Il padre era lì, a vedere il telegiornale.
<Papà James! > urlò Lis.
<Bella! Sei pronta?>
<Si, sono anche emozionata. >
<Sai, i miei fratelli mi aspettano da anni. Resteremo un mese precisamente. Avremmo molte visite. Conoscerai altri cugini. >
<Okay. Ora andiamo.>
Tutti corsero in macchina.
Arrivarono all' aeroporto,
Salirono sull'aereo.
Appena esso decolló, Lis si affacció al finestrino, meravigliata della bellezza del suo Paese.
Arrivati in Iraq, vide molte persone ad accoglierli. Erano tipo persone in pellegrinaggio. Tutti sbaciucchiarono Lis, alquanto già arrabbiata per queste azioni.
In un momento, si ritrovarono tutti in un' auto azzurra molto piccola.
Arrivarono in una casa grandissima, tutta grigia col tetto rosso. Attorno c'era un bel prato fiorito e affianco tante case. Ad accoglierli in casa c'era la sorella del padre di Lis, la signora Ity. Era alta e mora. Aveva una figlia sedicenne di nome Elea. Elea, accompagnó Lis nella loro camera. Era molto piccola, con un letto a castello e qualche armadio.
Elea disse <Ti divertirai qui. Sarai felice.>
<Lo spero.> disse, tirando un sorriso forzato.
<Ora vado da mio marito Chris. Dopo te lo presento.>
<Tu? Marito? Cioè...sposata...?>
<Si. Da un anno. Non preoccuparti, io sto bene così. È la nostra tradizione. >
Lis fece spallucce e riordinó la valigia controllando l'ora sul telefono. Le sette di sera.
Poco dopo, Elea busso alla porta e disse che era l'ora di cena. Andarono in cucina. Tutti seduti. Tanto cibo. Tante chiacchiere.

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