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Era le 6:30 di un lunedì mattina. Lis, si era appena svegliata. Andò a fare colazione, poi si preparò per la scuola. Uscì di casa e salutò Luke che anch'esso, usciva da casa. Appena vide la ragazza, le si avvicinò dandole un bacio sulla guancia. Lis, indifferente continuò a camminare. Lui riprese <Che hai?>
<Niente, perché? >
<Sei indifferente! >
<Sono solo nervosa.>
<Perché? >
<Ho litigato con mio fratello solo perché lui dice di non vedermi studiare! Ma se non c'è mai a casa, come faccio a farmi notare? Mi faccio un selfie?!>
<Non sarebbe male come idea.>
<Luke...Non fare lo scemo!>
<Oh...come hai osato chiamarmi???!!!> lo disse con un tono arrabbiato.
<Scemo. Si, hai capito bene. Scemo!>
Luke, di tutta risposta disse mantenendo il tono precedente <Ah, bene. Allora, sparisci di qui o ti pizzico.>
Lis, non rispose e continuò a camminare. Allora, il ragazzo, iniziò a pizzicare i fianchi. Lei, scoppiò a ridere cercando di farlo smettere. Dovettero per forza smettere, perché arrivati a scuola, altrimenti sarebbe stati chiamati come "fidanzati".
Entrarono tutti in classe.
Entrò il prof di italiano dicendo <Salve! Iniziamo con un test di grammatica. Lo correggeró non appena lo consegnerete. Venite a prenderlo!>
Il risultato del test della protagonista fu cinque. Ne rimase delusa ma non si fece rattristire da quel voto. Passarono tranquillamente le ore successive. Nessuna interrogazione fortunatamente. Quando Luke e Lis tornarono a casa non si rivolsero alcuna parola, come quasi sempre. La ragazza entrò in casa e vide il fratello con Elea. Ansel disse <Spiegami tutto adesso!>
<Ans, cosa vuoi?!>
<Perché lei è qui?>
<Mi è venuta a fare visita, problemi? >
<Sai che la danno per dispersa?>
<Si. Ora vado a studiare.>
Salì le scale, senza ascoltare le altre parole del fratello. Elea, andò al lavoro con Ansel.
Lis, studiò e poi si buttò sul letto, per pensare una cura a quella schifosa giornata.
Prese il cellulare e scrisse ad Alexia.
"Hey Ale!
Che fai?"
"Ciao! Studio. Ti dispiace se ti scrivo dopo? Devo essere interrogata domani!"
"Ma ovvio! Fai con comodo. Buono studio!"
Dato che l'amica era impegnata, ascoltò la musica ma smise subito perché ad ogni canzone, nonostante fosse divertente, piangeva.
Allora, indossò un pantalone comodo, una maglietta a mezze maniche ed una felpa per coprire la scollatura.
Uscì di casa chiudendo la porta e andò a bussare a casa di Elvin. Aprì la madre e la ragazza disse <Signora, c'è suo figlio?>
<No, è uscito con il padre. Mi dispiace!>
<Okay, non importa. Arrivederci. >
Si allontanò dalla casa. Voleva solo qualcuno con cui sfogarsi, ma qualcuno di importante.
Pensò di andare al campetto per fare qualche canestro. Iniziò a giocare solo lei fino a quando....

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