Era una domenica mattina, quando Elea, urlò il nome di Lis entrando in camera.
Appena entrò, la richiude.
Lis disse <Ciao!>
<Ciao. Forza,alzati! Devo rifare il letto!>
<Perché così tanta fretta?>
<Abbiamo ospiti tra un po'. Sono i nostri nonni!>
<Wow!Magnifico! >
<Ora indosso un jeans e una maglietta e poi vengo.>
<No! Qui devi metterti altri vestiti. Apri l'armadio...sono tuoi quelli>
<Belli! Scelgo quello azzuro>
<Si, adattissimo! Sai, oggi ti porterò a vedere il nostro vicinato. Siamo circondati da belle persone. >
<Anche in America ci sono belle persone. >
<Sogno da tanto di venire in America. >
<Bene! Allora qualche volta se ti va, vieni a trovarmi!>
Elea, annuì e uscì.
Dopo un'ora arrivarono i nonni. Entrambi alti, un po' troppo magri, ben vestiti. La nonna aveva il nome di Elda e il nonno di Simki. Parlarono molto e si divertirono.
Il pomeriggio, Elea e Lis, uscirono di casa.
Elea disse <Vedi, qui le strade sono sabbiose...poche volte c'è il marciapiede. Qui, abbiamo varie case popolari...a volte vengono persone di nascosto per fare scherzi.>
<Scherzi di che genere?>
<Beh, lanciano uova, farina e cose simili.
Qui invece, abbiamo un chioschetto. Ha il miglior gelato del mondo!
Te lo devo far assaggiare un giorno.>
<Okay. Cosa sono queste buche?>
<Beh, bombe. Segui il telegiornale tu, giusto? >
< Si... bombe dei terroristi? >
<Non solo. Qui c'è anche un campo di calcio e quando litigano sono dolori.>
<Mi dispiace! In America ciò non succede. Beh, a volte ci sono litigi, manate, fumogeni ma non bombe.>
<Beati voi! Ah, sediamoci qui. Devo parlarti.>
<Certo.>
<Allora, riguardo a ieri...già, sono sposata ma è la nostra tradizione. Verso la mia età di trova la cosiddetta "anima gemella " da sposare.>
<Ma tu l'hai voluto?>
<Si, in alcuni casi però il matrimonio è forzato. Nel mio no.>
<Capisco. È vivi bene con lui?>
<Si, è dolce e simpatico. Lavora molto, è un operaio. Tra poco tornerà qui però. >
Da lì, tornarono a casa perché era l'ora di cena.