34)

8 1 0
                                    

Erano le sei del mattino e Lis era già in piedi per l'ansia. Alexia dormiva ancora. Lis scese dal letto e tirò per un braccio Fede che ancora dormiva dicendo <Menomale che sei tu quello in pericolo!>
<Oh, mamma...pericolo?>
<Apri gli occhi! Non sono tua madre scemo!>
<Oh, Lis! Devo andare!>
Per alzarsi andò a sbattere con la testa vicino al letto ed emise un piccolo 'ahii'.
Uscì da sotto il letto e si avviò verso la porta.
Lis, si mise le scarpe da ginnastica ed appena vide Fede disse <Ancora senza maglietta?>
<Ti da fastidio? >
<No, anzi...hai delle addominali pazzesche!>
<Grazie ora vieni.>
Uscirono dalla camera senza fare rumore.
A quell'ora non c'era nessuno. <Andiamo all'uscita di sicurezza.>
<Dove va signorina? >
Era un poliziotto.
<Ehm...A prendere dell'aria. Ho caldo.>
<L'uscita principale è di la.>
<Grazie. Io in realtà vorrei l'uscita di sicurezza per non disturbare. >
<Vada nella stanza 219.>
Lis strinse la mano a Fede e corsero fino a quella stanza. Non sapeva perché un' uscita di sicurezza fosse lì ma comunque aprì.
C'erano un paio di letti poi un'altra porta. Aprirono e si ritrovarono in un campo di grano.
<È una stanza anche questa?>
<Non so Fede...>
<Tocca qualcosa. >
<Okay...>
Toccò una spiga di grano e si ritrovarono in una biblioteca.
<Fede mi sto spaventando!>
<Sembra di stare in quei film di avventura! >
<Già. Proviamo a muovere qualche libro...>
Provarono a toccare tutti ma niente.
<Siamo intrappolati! >
Lis iniziò a saltare per tutta la stanza per i capricci fino a quando sotto ai suoi piedi non si sentì un "boom boom".
Levarono il tappeto che ricopriva quella parte e trovarono una botola.
C'era uno scivolo.
Loro saltarono dentro e si ritrovarono in una stanza.
Una comune stanza d'albergo.
Lis scoppiò a piangere mettendosi in un angolo della stanza. Fede le si avvicinò parlando sottovoce. <Hey, non preoccuparti...>
<Come non preoccuparti?!
Vedi cosa è successo? Mi staranno cercando di sicuro! Non sappiamo che ore sono! E poi io oggi dovevo tornare a casa...>
<Lis ascoltami. Non importa se siamo intrappolati qui dentro, okay? Ci sono io.>
<E tu chi saresti?
Superman? >
<No, però...>
<Sta zitto per favore!>
Fede allora urlò <Sono quella persona che ti ama, ecco chi sono!>
Lis smise di piangere e si alzò. Si stiracchió un po' e sentì qualcuno abbassargli la maglia. <Si stava alzando...>
<Oh, grazie. Scusa per prima. E che...Non Sono mai stata in queste cose. Tranne quando immaginavo i luoghi di Geronimo Stilton>
Fede rise e le si avvicinò sempre di più.
<Mi hai ascoltata prima,vero?>
<Certo.>
<Bene. Volevo solo sapere. Che facciamo?>
Lis si staccò da lui dato che stavano a due centimetri di distanza. Gli tirò in cuscino e da lì iniziarono una vera e propria lotta ai cuscini.

Il Mio DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora