Ormai erano passate giorni da quando il fratello di Lis era in una casa di cura. Un sabato mattina, verso le nove, bussarono alla porta. Era Luke. Lis aveva i capelli in disordine, il pigiama e gli occhi mezzi chiusi.
Disse <Ciao, Luke...che fai qui?>
<Pensavo fossi sveglia...>
<Lo sono, altrimenti non sarei in piedi.>
<Giusto...che fai oggi?>
<Mah niente!>
<Ah okay...Volevo uscire con te.>
<Che ne dici se andiamo alla casa di cura di mio fratello?>
<Ehm...okay.>
<Aspettami qui. Io faccio subito.>
Passarono circa venti minuti, poi Lis scese. Chiuse la porta e disse <Bene, possiamo andare per la scorciatoia. >
<No, non ce ne è bisogno.>
<Perché? >
<Ho la moto. Vieni.>
Gliela mostrò, era bellissima. Nera, con sfumature rosse. C'erano due caschi.
Li indossarono e salirono sulla moto. Luke disse <Tieniti a me, se non vuoi cadere.>
<Voglio rischiare.>
<Oh...si parte!>
In meno di un secondo partirono e Lis urlò. Poi scoppiò a ridere.
<Mantieniti, dai. Ho paura che tu possa cadere.>
<Va bene.>
Arrivarono alla casa di cura. Si sentivano urla già da fuori. Entrarono. Lis aveva un po' di paura ma non aspettava l'ora di rivedere il fratello. Scesero in una specie di sotterraneo. C'erano molte stanze. Erano separate dai muri. Poi c'era un vetro per non far toccare i pazienti alle altre persone. Lis arrivò davanti alla stanza del fratello. Disse <Hey!>
<Oh...Lis! Sono così felice di vederti!>
<Anch'io! Ti prometto che uscirai presto!>
<Lo spero...Hey, ciao Luke! >
<Ciao!>
<Penso di andare. Ciao, ci vediamo presto!>
<Ciao, sorellina!>
Lis, si voltò per andarsene. Luke era già sopra.
Un Signore fermó la ragazza dicendo <Quello con te era Luke.>
<Ehm...certo! Voi siete...>
<Suo padre.>
<Ehm...voi? Si, vi riconosco!>
<Bene. Non fidarti di mio figlio, ti prego.>
<Ma perché? >
<Mi ha mandato qui! Lui è stato...mi ha accusato di essere pazzo! Ah, poi non parliamo di quando ha picchiato a sangue i suoi amici e di quando ha violentato una sua amica.
So che non ci crederai perché mi reputano pazzo, ma non lo è. Tu mi conosci.>
<Oh...ecco perché era così possessivo con me! >
<Esatto! Mantieni distanza!>
Lis, annuì e se ne andò. Quando salì vide Luke seduto su un divano che aspettava. Quando la vide disse <Finalmente! Ti aspettavo da tempo...Cosa Hai fatto?>
<Nulla...ho parlato con un tizio.>
<Che ti ha detto?>
<Cose da pazzi.>
<Okay.Vieni, ti acconpagno a casa.>
<No, grazie! Devo aspettare un ragazzo.>
<Chi è? Lo conosco?>
<È... R...no, nessuno. >
<Non fare la misteriosa, dai!>
Si avvicinava sempre di più alla ragazza, la quale fermandolo con la mano disse <Non faccio la misteriosa...Ora vado. Ci vediamo. >
Di incamminó e chiamò a Ricki, uno dei gemelli dall' aria delinquente.
<Pronto?>
<Hey, Ricki! Sono Lis! Ti ricordi di me?>
<Ovvio, bella.>
<Che ne dici di uscire? >
<Ovvio. Dove sei?>
<Davanti la casa di cura psicologica. >
<Arrivo.>
In meno di cinque minuti fu lì con la sua motocicletta.
Disse esaltando <Ciao!>
<Ma ciao!>
Lis, intravede qualcuno che la osservava da un cespuglio. Era Luke. Aveva paura. Paura.
<Hey, che hai?>
<Ti prego andiamocene.>
<Ma...>
Lis, lo tirò e salirono sulla moto. Durante il tragitto la ragazza guardò sempre dietro. Quando arrivarono in una gelateria scesero.
Lui disse <Vuoi un gelato?>
<Si,grazie. Qualsiasi gusto va bene.>
<Perfetto. Aspettami qui.>
<No, ti prego! >
<Okay...calmati! Vieni con me!>
Le prese la mano ed andarono a prendere il gelato.