Dopo aver mangiato il gelato Ricki disse a Lis <Ma cosa ti prende?>
<Nulla, perché? <Sembri impaurita.>
<Chi, io? No! Ti sbagli...>
<Lis....>
<Eh va bene. Ehm...mio fratello è in una casa di cura psicologica...>
<Non lo sapevo...>
<Bene. Allora, lì mi ci accompagnata Luke...un ragazzo che è venuto ad abitare nel mio quartiere. Abbiamo stretto una forte amicizia.
Abbiamo anche litigato spesso. Ma...nella casa psicologica c'era anche suo padre, che non è pazzo! Mi ha raccontato cose molto brutte su di lui! >
<Adesso hai paura?>
<Sì, molta. Anche perché mi segue spesso...>
<Oh, mi dispiace. >
<Già...>
<Però scusa, anche tu sei complicata. >
<Chi? Io? Perché?!>
<Innanzitutto non potevi parlare con lui di questo fatto? E secondo, perché ora ti lamenti con me, se non mi hai mai rivolto la parola?>
<Beh...perché...insomma...>
<Insomma niente! Lamentati con altri! Non rompere più! Ora vado, ciao.>
Lis, rimase da sola in quella gelateria. Era rimasta perplessa. Decide di ritornare a casa.
Arrivata, aprì la porta e andò in camera sua. Non voleva sapere più nulla.
In quel momento il mondo le crollava addosso.
Di Luke non poteva fidarsi.
Ricki era arrabbiato con lei.
Alexia era in giro con la madre.
Elvin non c'era quasi mai a casa.
Il fratello in una casa di cura psicologica.
I genitori al lavoro.
Allora, decise di ascoltare la musica, l'unica medicina più sicura. Beh, a lei non fu così perché appena ascoltava una canzone, anche la più divertente, piangeva.
Allora decise di chiamare Elea.
Prese il telefono, digitó il numero ed appena sentì dire quel "Pronto?" esaltando disse <Elea! Come stai?>
<Bene! Mi manchi però...>
<Anche tu! Tanto!>
<Ho una notizia bellissima! È arrivata qui adesso!>
<Dimmi!>
<Mi trasferisco lì da te! In America! Però questa volta lo faccio ufficialmente.
Lo sanno tutti!>
<Oh mio Dio! Ma è stupendo! Quando vieni?>
<In questa settimana.>
<Fantastico! Anzi, come dico io fantasticosooo! >
<Fantasticoso?! Ma tu non sei normale...>
<Lo so! >
<Oh, menomale che lo sai!>
Scoppiarono a ridere e dopo terminarono la telefonata.
Lis era al settimo cielo.
Anzi, perché dire settimo, meglio decimo!
Finalmente sapeva che su qualche persona poteva appoggiarsi nei momenti in cui vuoi solo scomparire dalla Terra.