Fisso il telefono, mi assale l'ansia, ricontrollo e ricontrollo il nome del contatto, non credendo che me l'abbia scritto lui.
< Signorina Cokel > mi chiama il professore vedendo che non ero attenta, ma tanto non capirei comunque anche se lo fossi.
< Mi scusi professore > dico con tono di scuse.
Il professore si gira e riprende a spiegare, io metto via furtivamente il telefono, alzo gli occhi verso la lavagna, non guardandola davvero, il mio cervello è da tutt'altra parte.
...
Finita la lezione di biologia finalmente esco velocemente dalla classe.
< Dove stai andando? > mi domanda Dylan in tono preoccupato seguendomi a ruota fuori dall'aula.
< Da Derek in palestra, dice che vuole parlare > rispondo frettolosa.
< Ti accompagno io > si offre Dylan facendo un passo verso di me ma fermandosi subito.
< No, non c'è bisogno, vado da sola > gli dico con un accenno di un sorriso.
Dylan se ne va e io cammino velocemente verso la palestra. Quando arrivo mi guardo intorno, è esattamente come la ricordavo, grande e pulitissima, talmente pulita che il parquet rispecchia la luce che entra dalle alte finestre.
Con attenzione cerco Derek e lo noto grazie ai suoi capelli biondi, che diventano molto più chiari d'estate. È sugli spalti a guardare gli allenamenti di pallavolo. Lo raggiungo un po' intimorita.
< Ei.. > gli dico con un fil di voce
< Ciao > sembra preoccupato.
< Hai detto che volevi parlarmi, cosa c'è?>
< Mi dispiace per la litigata che abbiamo avuto > annuncia
< Ammetto che ho esagerato, ma pensavo che tu mi dicessi tutto, sei la mia migliore amica.. >
< Non ero sicura di aver visto bene, non volevo farti preoccupare. >
< Summer mi tradiva, anche se avevi visto male facevi bene a dirmelo> si gira improvvisamente e a me prende un po' paura, mi guarda negli occhi mettendomi ancora più soggezione.
< Non lo so> rispondo.
< Non lo sai? Ma come! Sapevi che avevo dei sospetti da tempo e tu non mi dici nulla? Credevo che almeno di te mi potessi fidare, ma in questo periodo non ci si può fidare di nessuno a quanto vedo> .
Dopo questa affermazione il mio cervello torna nitido e cerco di mettere insieme un discorso per dargli una spiegazione valida.
< Ascoltami. È stata una cosa inaspettata, che sarebbe stato meglio che io non avessi visto, non ero sicura fosse Summer e non volevo intromettermi, eri felice con lei e non volevo che tu ci restassi male >
Non mi crede. Lo vedo dal suo sguardo, non mi aveva mai guardato così, uno sguardo corrucciato e pensieroso, uno sguardo netto che penetra dentro di me.
Ma perché non gliel'ho detto? Che ho in testa? Ha ragione lui, sarebbe stato meglio, molto meglio se glielo dicevo. Se ne sta zitto e questo mi preoccupa.
< Mi dispiace > gli dico con tutta la sincerità possibile.
< Ormai ci siamo lasciati > aggiunge in tono freddo.
< Sapevo che ci saresti restato malissimo per questa storia, per questo non te l'ho detto, non ti volevo vedere soffrire>
A sentir le mie parole si calma e finalmente vedo che gli spunta un sorriso.
< Sinceramente la nostra amicizia non finirà per una troia del genere > aggiunge
Comincio a ridere per quell'affermazione e pure lui con me. È bello ridere insieme.
< Come va con Dylan? > cambia discorso.
< Tutto bene, a volte litighiamo, ma nulla di serio, poi mi fa troppo ridere > gli dico imbambolata pensandolo.
< Ma ammettilo, sappiamo tutti che sono meglio io! > dice in tono ironico e io scoppio in una risata.
< Poco egocentrico il ragazzo eh (?) >
< Mi sembra ovvio, ma mi hai visto? >
Mi erano mancate le battute ironiche di Derek, mi era mancato lui a dir la verità.
< Ma sta zitto > gli rispondo e gli stampo un bacio sulla guancia.
Sento suonare la campanella che mi ricorda la verifica che ho tra pochi minuti.
< Derek! Devo andare, ho una verifica adesso, sono felice che abbiamo risolto! >
Gli dico avviandomi verso l'uscita della palestra.
< Va bene Asam, ci ritroviamo al Plus Bar dopo? Così per chiacchierare anche con Dylan! >
< Certo > dico io quasi correndo.
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Choose me
Teen Fiction|| completata Benvenuto nella vita di Asam! ( I personaggi presenti nel libro sono puramente inventati, se i nomi sono uguali a persone famose, i comportamenti e i caratteri presenti nel racconto non sono conformi alla persona reale ma frutto della...