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Dylan è da una settimana che non viene a scuola, Derek non ha sue notizie e io mi sto veramente preoccupando.
Dylan è un ragazzo che ha sofferto molto in passato, quando suo fratello John è morto il mondo gli è crollato addosso e lui ha iniziato a bere e a fumare, erano molto legati.
Le ore di lezione scorrono velocemente perché non presto attenzione, suona la campanella, saluto Hirys e Derek ed esco di scuola, voglio andare a vedere cosa sta combinando Dylan, non voglio che ritorni su i vecchi passi e inizi di nuovo le vecchie abitudini.
Sto per uscire dal cancello della scuola quando qualcuno mi appoggia la sua mano sulla mia spalla facendo prendere un arresto cardiaco dalla paura.
< dove stai andando? > mi chiede Layton con un sorrisetto in faccia.
< da Dylan... Manca da una settimana a scuola e mi sto preoccupando, è pur sempre il mio migliore amico> gli dico guardandolo nei suoi intensi occhi celesti.
< ti accompagno >
< non credo che sia una buona idea> gli dico con franchezza.
< ti accompagno uguale, non voglio lasciarti sola> mi confessa con un sorriso.
Annuisco e ci avviamo verso casa di Dylan.
Questo è il momento giusto per parlare, per chiedergli cosa prova veramente, per schiarirmi un po' le idee e sapere cosa gli gira in quella testa.
< Layton senti... Cosa vogliono dire quei baci?> gli chiedo con la voce tremante, è veramente molto imbarazzante fare questa conversazione, però devo sapere.
< non lo so... Non riesco a non guardarti e questo è strano, non mi è mai capitato con nessuna> mi confessa.
< non so cosa pensare, seriamente>
Che cosa siamo? Ma soprattutto siamo qualcosa?
< io... Non so cosa provo per te... Mi è difficile decifrare le mie emozioni, proprio perché non le ho mai provate, cioè... Mi sono piaciute delle ragazze in vita mia, ma nessuna mi attraeva come mi attrai te, quando ti abbraccio mi sento così bene e non me lo so spiegare>
Lo guardo mentre lui guarda per terra e ammiro tutta la sua bellezza, i suoi capelli biondi chiari e il suo profilo che è semplicemente perfetto, le sue labbra carnose e le nostre mani intrecciate mentre camminiamo nel viale.
< è tutto così confuso, non so cosa siamo... Cioè.. Non so nemmeno se siamo qualcosa oppure è tutto frutto della mia immaginazione... Io non ti conosco bene Layton, di te ho sempre visto il lato stronzo che mi ha fatto tutte quelle cose alle medie... Tu.. Tu mi mandi fuori di testa, quando ci sono con te non ragiono più... > guardo per terra ma con la coda dell'occhio lo vedo ammirarmi con un sorrisetto stampato in faccia, come se le mie parole lo rendessero fiero di se stesso.
< lo so e mi scuso per quello che ti ho fatto, te lo giuro, eri così fragile e innocente e mi divertivo a prenderti in giro, che coglione, beh... Detto questo allora ti va di venire a cena da me stasera? Mio padre è tornato da New York e tu potresti conoscere anche ' il lato gentile di Layton ' > dice facendomi l'occhiolino.
< non so se accettare le tue scuse > gli dico scherzando.
< ma comee> mi guarda facendo il labbruccio e io non posso fare a meno di ammirare il suo viso dolce con quella espressione.
Quanto vorrei baciare quelle labbra cavolo... È così bello..
< okay... Adesso mi stai mandando fuori di testa, smettila> gli dico in modo ironico e spingendolo via scherzosamente mentre lui sghignazza.
< siamo arrivati > gli dico guardando la casa di Dylan, Layton alza gli occhi per vedere la casa e a me sale la preoccupazione.
Layton è accanto a me e mi stringe la mano, continuo a pensare che non sia una buona idea che lui stia qua, ma ha insistito ancora una volta per venire.
La porta si apre e appare Sandy, la mamma di Dylan, mi guarda sorpresa.
Sandy è sempre stata come una seconda mamma per me, faceva l'università insieme a mia madre, quando Dylan le ha detto che stavamo insieme è scoppiata a piangere dalla gioia.
Mi guarda e poi guarda Layton, guarda di nuovo me e poi il suo sguardo si abbassa notando le nostre mani intrecciate, quando vedo il suo sguardo perplesso la mia reazione è di staccare la mano, mi sento un po' a disagio difronte a lei mano per la mano con un altro ragazzo che non sia suo figlio, ma quando vedo Layton che mi guarda un po' deluso la riprendo decisa e la stringo forte.
< Asam.. Che ci fai qua? > dice lei
< sono venuta a vedere Dylan... Non viene a scuola da una settimana e mi sto preoccupando, non gli è successo nulla vero? > le chiedo preoccupata e non posso fare a meno di accorgermi che lei, mentre le parlo, guarda Layton con sguardo duro, lui invece guarda in basso facendosi altamente gli affari propri, come se la mamma del mio ex ragazzo non fosse davanti a lui e che adesso non lo stesse guardando con sguardo omicida.
< non ti preoccupare, Dylan sta bene, adesso non è in casa però > ritorna a guardarmi e sfodera un sorriso, ma da i suoi occhi azzurri riesco a capire che non è affatto vero, che Dylan è lì, dentro casa, ma semplicemente non vuole incontrarmi.
< Sandy per favore, voglio parlargli, voglio sapere come sta, voglio chiarire con lui, non voglio perdere il mio migliore amico..> le dico con voce tremolante, i miei occhi stanno diventando lucidi, Layton mi sta guardando e stringe la sua mano per farmi capire che lui c'è, qui con me e che devo stare tranquilla.
Dylan appare sulla porta con sguardo duro, poi il suo sguardo ricade su Layton e le nostre mani intrecciate, sospira e porta gli occhi al cielo disgustato e infastidito.
< perché non sei venuto a scuola? >  gli chiedo guardandolo dritto negli occhi, ma lui distoglie lo sguardo.
< non ti riguarda> mi dice freddo.
< invece si! Sei il mio migliore amico, mi importa di te! So che ti ho spezzato il cuore, ma non posso farcela senza te Dylan > gli dico e una lacrima mi riga il volto.
< mi dispiace, non sono il tuo migliore amico e te la dovrai cavare senza di me, ma non credo che ci saranno molti problemi visto che hai già trovato un sostituto > rivolge uno sguardo arrabbiato a Layton che per la prima volta alza lo sguardo verso una persona che non sia io, se ne sta zitto e serra la mascella, ma capisco che si sta trattenendo.
< ascoltami.. > faccio per continuare la frase ma Dylan mi interrompe.
< Non ho nessuna voglia di restare qua a sentirti parlare e a sentire le tue insulse scuse! > dice alzando la voce e un'altra lama mi trafigge il cuore.
< non le parlare in questo modo! > sbotta Layton
< non provare a dirmi cosa devo fare Klein, non so nemmeno con quale coraggio l'hai portato qui > si rivolge a me.
< ho insistito io, Smettila di prendertela con lei! > dice Layton.
< ma guardatevi, che bella coppia che siete... Lei che gli stringe la mano forte per farsi forza e lui che la protegge da qualsiasi cosa... Davvero una coppia perfetta > dice Dylan sarcasticamente e facendo un piccolo applauso.
Senza rendermene nemmeno conto Dylan ha sferrato un pugno a Layton e adesso sono per terra a fare a botte.
Non so cosa fare, sono nel panico, l'unica cosa che riesco a fare è tapparmi la bocca e piangere.
< ma che sta succedendo? > grida Sandy e avventandosi su Dylan che sferra un'altro colpo sul viso di Layton.
Sandy lo tira su e lo porta in casa, prima di chiudere la porta mi rivolge una occhiata delusa, ma non mi importa, le mie attenzioni sono già su Layton, il labbro è spaccato e gli esce il sangue dal naso, l'occhio gli sta già diventando nero e io sto ancora piangendo per quello che è successo.
< cucciola non piangere > mi fa lui alzandosi a sedere e accarezzandomi il viso per togliermi la lacrima.
< sc-scusami... Non sono ri-riuscita a fare nulla... E-era come se.. Se fossi bloccata, mi dispiace così tanto > gli dico fra un singhiozzo e un altro prendendo un fazzoletto dalla borsa e con l'acqua bagno il fazzoletto e lo pulisco dal sangue.
Si avvicina dolcemente al mio viso e mi dà un piccolo bacio.
< sto bene, non ti preoccupare > si alza da terra e io gli do una mano, usciamo dal cancello di casa di Dylan e io avvolgo le mie braccia alla sua vita stringendomi a lui che mette il suo braccio sulle mie spalle.
Arrivati a casa mia mi soffermo per salutarlo con un bacio sulla guancia, ma lui mi ferma, mi prende delicatamente il mento e mi stampa un bacio sulle labbra facendomi venire un brivido sulla schiena.
< allora a stasera, ti passo a prendere alle 7 > mi fa l'occhiolino.
< a stasera > gli dico e lo guardo andare via.
Entro in casa e sprofondo sul letto quando poi sento qualcuno salire le scale.
< chi era quel ragazzo? > mi chiede mia madre con un sorriso malizioso in faccia.
Alzo gli occhi al cielo ma non posso fare a meno di ridacchiare e di iniziare a raccontare chi è, essendo consapevole che quando gli dirò che è lui il ragazzo che mi ha tormentato alle medie non sarà d'accordo per la cena di stasera, ma sono convinta che mi appoggerà comunque e mi lascerà andare.

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