DYLAN'S POV
Sono sempre stato un ragazzo chiuso in se stesso, nel suo piccolo mondo.
Lei è l'unica che sia mai entrata veramente nel mio piccolo mondo chiuso, mi ero fidato di lei come di nessun altro confidandole le mie più segrete paure, lei mi ha fatto superare parti della mia vita che credevo che non avrei mai superato, tipo la morte di mio fratello John.
Non mi sono mai fidato delle persone, ma di lei si, ci ho creduto a quelle promesse, a quelle parole. Ho creduto ai suoi sorrisi e a i suoi baci, ai suoi occhi che mi guardavono intensamente e alle sui mani tra le mie, ci ho creduto e mi ha ferito.
Dovevo aspettarmelo, perché ho pensato che lei fosse diversa dalle altre persone? Alla fine ti feriscano, è inevitabile e lei mi ha ferito dicendo quelle parole che anche adesso mi risuonano nella mente mentre una lacrima mi scorre sul viso e i miei polmoni si riempiano di fumo.
Quel sapore familiare in bocca che non sentivo da tempo, da quando lei mi ha fatto smettere.
Perché ha rovinato tutto quello che stavamo costruendo insieme? A cosa pensava mentre lo baciava?
Dove sono finite le parole dolci che mi diceva? Quel sei speciale e quei ti amo?
Probabilmente niente era vero da parte sua e mi chiedo come ho fatto a non accorgermi che lei era come tutte le altre.
Ero così poco importante per lei da essere spazzato via da un fottuto bacio?
Io credevo in noi, ma lei ha voluto distruggere tutto quello che avevamo costruito in questo anno.
È stato tutto tempo perso quello che c'è stato fra di noi?
Mille domande mi affiorano alla mente e ho l'impressione che mi stia per scoppiare la testa.
Faccio un ultimo tiro di sigaretta e la butto dal balcone.
È possibile che per lei sia stato tutto un fottuto gioco?
Al solo pensiero mi assale la rabbia e sferro un pugno sulla scrivania, poi un'altro e un'altro ancora finché le mie nocche non sanguinano.
Apro la porta e mi dirigo verso il bagno per pulire la mano e mi guardo sullo specchio sopra il lavandino.
Sono in delle condizioni pessime, le labbra secche e le guance bagnate dalle mille lacrime, gli occhi rossi e lucidi che rendono la mia iride azzurra ancora più brillante.
Mi fidavo di lei e ho sbagliato, mi odio perché mi sono aperto completamente a lei e lei mi ha tradito e non ha avuto nessuno ritegno nel farlo.
Mi odio perché l'ho lasciata entrare nel mio mondo.
Sferro un pugno allo specchio proprio dove c'era la mia faccia procurandomi ulteriori tagli alle mani.
Vado in camera e mi chiudo dentro a chiave. Mi accendo un'altra sigaretta, mi distendo sul letto e fisso il muro, nella speranza che qualcuno o qualcosa venga da me e mi tolga questo dolore.
< Dylan tutto bene? Perché hai rotto lo specchio? > bussa mia madre alla porta preoccupata.
Spengo la sigaretta e vado ad aprire alla porta.
La abbraccio forte e comincio nuovamente a piangere come un bambino.
< Dylan ma hai fumato? Oh tesoro, ma che è successo? > mi dice con voce amorevole.
< io e Asam ci siamo lasciati > le dico con un fil di voce tra una lacrima e l'altra.
< Oh tesoro non ti preoccupare, ci sono qua io, adesso però fatti medicare quella mano e mangiamo qualcosa > mi dice afferrandomi per il polso.
Ci dirigiamo in bagno, mia mamma passa il disinfettante sulla ferita alle nocche procurandomi un leggero bruciore.
In cucina la vedo intenta a prepararmi un panino, sinceramente non ho fame, ma farò come dice.
Le voglio un bene che è indescrivibile, da quando è morto John e ha divorziato con mio padre siamo rimasti solo noi due e lei è la mia roccia, veramente, non saprei che fare senza di lei.
A pensare a domani già mi entra l'ansia, ma sto zitto e mangio il panino che mia madre mi ha preparato.
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Choose me
Teen Fiction|| completata Benvenuto nella vita di Asam! ( I personaggi presenti nel libro sono puramente inventati, se i nomi sono uguali a persone famose, i comportamenti e i caratteri presenti nel racconto non sono conformi alla persona reale ma frutto della...