Ho già organizzato tutta la giornata, non dovrei rimanere lì con quel ragazzo a lungo, il tempo di restituirgli la felpa, poi dovrei andare in spiaggia, dove mi aspettano Hirys e Derek.
L'autobus è talmente affollato che non trovo posto a sedere per due fermate, quando si è liberato sono scesa perché sono arrivata alla mia fermata.
Costeggio la spiaggia per due minuti quando poi riconosco Starbucks dall'altra parte della strada.
Sono stranamente agitata, anche se non ce n'è motivo.
Appena sto per entrare nel bar mi sento chiamare con quel ridicolo soprannome.
< non pensavo saresti venuta bambolina>
Mi giro e mi vedo i suoi occhi che mi fissano, sono verde acqua con delle ramificazioni e un po' di marrone vicino alla pupilla.
Accenna un sorriso e il suo piercing esce leggermente in fuori.
I suoi capelli, non più coperti dal coppellino sono di un color biondo cenere, non tanto lunghi ma abbastanza per legarli e formare un codino, rasati da entrambe le parti.
Rimango a fissarlo, non è un tipo robusto, ma si vede che ha i muscoli. Porta una maglietta nera a maniche corte che delinea perfettamente il suo corpo e fa mostrare i suoi tatuaggi sul braccio destro, pantaloni della tuta grigi chiari.
Mi chiedo come faccia a non avere freddo, insomma, siamo a fine settembre!
< sono venuta solo per renderti la felpa> annuncio fredda.
Entriamo insieme alla Starbucks e ci mettiamo in fila per prendere qualcosa, io lo guardo, il suo viso è illuminato dalla luce del giorno che fa vedere perfettamente i suoi zigomi, sta fissando il tabellone dove ci sono scritti tutti i prezzi.
< perché mi fissi bambolina? > mi dice ancora fissando il tabellone, vedo un sorriso malizioso formarsi sul suo volto.
< io non ti sto fissando > gli dico.. Ma non è assolutamente vero.
< non si dicono le bugie sai? > mi fa lui mentre si gira verso di me.
Arriviamo alla cassa e io ordino una spremuta di arancia, lui non prende nulla.
< come hai fatto ad entrare in camera mia? > gli chiedo appena mi torna in mente il biglietto che mi ha lasciato.
< è un segreto bambolina> mi dice.
Ne ho abbastanza, perché sto qui a parlare con un ragazzo che nemmeno conosco?
Mi alzo di scatto e tiro fuori la sua felpa dalla borsa, gliela tiro addosso con l'intenzione che gli arrivi in faccia, ma lui la prende al volo facendo formare un sorriso divertito.
Me ne esco fuori dal bar e mi incammino veloce verso la spiaggia.
< ti arrabbi per nulla eh? > mi ha raggiunto.
< non sono affatto arrabbiata... E ora, se non ti dispiace, dovrei andare da dei miei amici, quindi lasciami stare. > gli dico camminando sempre più veloce.
< sei divertente quando ti infastidisci... e succede spesso! > mi dice sghignazzando.
< io non mi infastidisco spesso, sei tu che sei irritante, mi chiami con quel soprannome, entri in casa mia, con quel tuo fare sfacciato> dico esasperata sbuffando, lo guardo, per quanto sia fastidioso, non posso fare a meno di ammettere che è bellissimo e che starei ore a contemplare la sua bellezza.
< me lo dicono spesso che sono irritante!> mi dice ridendo.
< ti ho restituito la felpa, lasciami in pace> gli dico sbuffando.
< ciao Hyram > continuo acida.
< come vuoi, ci vediamo bambolina > mi dice sfiorandomi il fianco... In questo momento, il mio cuore ha preso a battere come una mitragliatrice, era la seconda volta che sentivo il suo tocco sulla mia pelle, così delicato anche se non l'ha fatto di proposito come la prima volta, è così diverso dal suo carattere sfacciato...
Poi mi sorpassa, gira l'angolo e sparisce tra la folla.
Per quanto sia fastidioso, irritante e insopportabile, non posso fare a meno di accennare un sorriso quando pronuncia le parole " ci vediamo ".
Ero ormai in conflitto con me stessa. Volevo rivederlo e non sapevo perché, c'era qualcosa che mi attirava, che mi stupiva di lui, il suo fare sfacciato e sicuro di se.
Arrivo in spiaggia e con mia grandissima sorpresa oltre a Derek e Hirys c'è anche Dylan.
Appena sono abbastanza vicina lui mi vede e si alza per andare via, mi fa male sapere che non vuole avere nulla a che fare con me.
< non andare via! > gli dico.
< non possiamo essere amici? Come una volta? Mi manchi Dylan. > continuo e la voce mi trema.
Si gira verso di me di scatto.
< anche tu, ma per ora non me la sento di essere tuo amico come prima, ho perso la fiducia in te e io dei miei amici devo averne. > mi dice con aria malinconica, poi si incammina di nuovo.
Il fatto che io gli manchi significa che ci tiene ancora a me... Spero che ritrovi in me fiducia. Sono consapevole che lui non si fida delle persone... E io con quel bacio ho tradito la sua fiducia, non potrò mai perdonarmelo.
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Choose me
Teen Fiction|| completata Benvenuto nella vita di Asam! ( I personaggi presenti nel libro sono puramente inventati, se i nomi sono uguali a persone famose, i comportamenti e i caratteri presenti nel racconto non sono conformi alla persona reale ma frutto della...