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Me ne sto seduta sul letto senza muovere un muscolo.
Adesso sembra tutto più chiaro, il perché mia madre e mio padre parlassero con lui e perché girovagava sempre vicino casa mia.
Sento il campanello suonare e ciò disturba i miei pensieri, Layton è arrivato.
Vado velocemente in bagno e mi scruto per mezzo secondo.
Scendo le scale per andare ad aprire la porta al mio ragazzo ma mio padre mi ha preceduta e adesso stanno chiacchierando, come al solito, di macchine.
Appena mi vedono mio padre ci lascia soli, mentre Layton mi viene incontro con un sorriso splendente.
Saliamo le scale e io lo tengo per mano, accanto a noi passa Christian, corre e salta due scalini per volta, saluta Layton e grida chiamando mia madre per fargli sentire come suona bene la batteria.
< Allora? Come stai? > mi guarda con il suo sguardo e come la prima volta cerco di restargli ma non ci riesco.
Lo bacio dolcemente all'angolo della bocca non rispondendo alla sua domanda, in risposta lui mi spinge dolcemente contro la porta di camera mia, che era socchiusa, aprendola completamente e baciandomi sulla mandibola è man mano più giù sul collo, procurandomi dei brividi.
Cammina ancora spingendomi e baciandomi con l'intento di arrivare al letto, ma io sbatto contro qualcosa.
Mi giro di scatto e divampo quando vedo il corpo slanciato e alto di Hyram in camera mia.
< Oh, scusatemi, disturbo?> dice con un sorriso beffardo, la sua solita aria da strafottente egocentrico.
< Che cazzo ci fai tu qui? > sbraita Layton, ha la fronte corrucciata e il suo viso appare meno bello del solito.
< Sono venuto a vedere la camera di mia sorella > sghignazza.
Sono profondamente arrabbiata con lui, avrei dovuto dirglielo io a Layton, non doveva scoprirlo così, come si permette di entrare in camera mia senza permesso?
< Sua sorella? > guarda me incredulo.
< Si, ma adesso me ne vado, se avete bisogno mi trovate nella stanza di fronte> sorride e si dirige verso la porta.
<Ah... Bambolina, ti prego di fare piano con le vostre performance, io dovrei leggere > gesticola alzando un sopracciglio e mostrando i suoi denti appuntiti, poi se ne va chiudendo la porta.
Che stronzo.
Mi giro verso Layton senza dire una parola, lui è seduto sul letto e guarda per terra.
Senza neanche pensarci mi incammino verso la porta di Hyram e sbattendola con forza la richiudo, sto ferma davanti a lui sbattendo un piede contro il pavimento.
Attiro la sua attenzione ma non alza gli occhi dal libro.
< Ti serve qualcosa? > domanda come se nulla fosse.
< La seconda regola per vivere in questa casa è quella di non entrare senza il mio permesso in camera.... >
Senza farmi finire la frase lui si alza di scatto e punta il dito contro il mio petto.
Indietreggio senza sapere cosa fare e finisco con le spalle al muro, mentre lui è ad un centimetro da me con i suoi occhi verdi reticolati puntati.
< Ascoltami, puoi anche evitare di dirmi tutte le tue regole, tanto non le seguirò e il prima possibile me ne andrò da questa casa > confessa, poi mi guarda per un secondo e si gira verso il suo letto rivolgendoli le spalle.
Osservo il suo fisico così proporzionato e muscoloso, quasi non rendendomi conto che dovrei rispondergli.
< Perché te ne vai? > è l'unica cosa che riesco a chiedere.
< Me lo chiedi come se ti interessasse qualcosa di me > mi pugnala con queste parole ancora rivolto verso la finestra.
Poi continua.
< Comunque, mi serviva solo un posto dove stare prima di trovarmi un nuovo appartamento, più vicino al lavoro che faccio e l'unica opzione era quella di venire qui, nella casa dei genitori che non mi hanno voluto > nella sua voce non c'è un filo di tremolio, è sorprendente calma, ed è stata capace di infliggere un'altra spina nel mio cuore.
Mi sento in debito quasi con lui, mi sento anche arrabbiata con i miei genitori, per quello che hanno fatto.
< Scusami, non ... > ferma un'altra volta le mie parole.
< Non importa, non è colpa tua, io non ce l'ho con te e Christian, infondo ho sempre desiderato dei fratelli > si gira di scatto mostrando il suo volto, il suo sorrisetto malizioso si rivela a me.
< Ma non avrei mai pensato di avere una sorella così bella > rivela facendo avvampare, ridacchio accorgendomi di come si sta divertendo a vedermi imbarazzata, alzo gli occhi al cielo.
< Ora esci di qui e tornatene in camera tua dov'è c'è il tuo ragazzo > continua.
Faccio ciò che mi dice ed esco da camera sua, ma appena entro nella mia Layton non c'è.
Provo a chiamarlo ripetutamente e mandargli messaggi ma non risponde.
Così esco di casa e sotto la pioggia comincio a correre verso Villa Klein.
Non mi importa se sono bagnata fradicia, se potevo restarmene a casa nel mio caldo letto, adesso devo trovare Layton e spiegagli tutto.
Le gocciole fredde mi scorrono sul viso e fanno diventare i miei capelli da arancione carota a marrone chiaro.
Il trucco è sicuramente sbavato, corro e naturalmente nelle mie scarpe adesso potrebbe viverci tutti i personaggi di Nemo.
Arrivo fortunatamente e busso, mi apre Daisy.
< Rossa, ma sei tutta bagnata, vieni dentro che ti ammali >
< Devo trovare Layton, è a casa? > domando
< Non era da te? > chiede perplessa.
< Si... Lascia stare, devo trovarlo>
< Quando si sente giù, va sempre al mare, forse lo trovi lì >
La ringrazio e prendo fiato per tutta la strada che devo fare da qui fino alla spiaggia.
...
Dopo dieci minuti ci sono finalmente.
Lo vedo subito, è seduto immobile e la sua macchina è parcheggiata all'angolo della strada.
Mi avvicino con cautela e lui si gira verso di me solo quando ormai sono seduta accanto a lui.
Mi guarda con i suoi occhi blu, posso perdermici dentro e non riuscire a tornare più in superficie.
< Tuo fratello? > ripete ancora.
Decido di guardare il mare per raccontargli questa storia, che è così turbolento, le gocciole ricadono su di lui spezzando la sua uniformità, sento il mormorare delle onde e prendo coraggio.
Iniziò a raccontare e lui sta zitto e ascolta con attentamente.
Appena finisco mi abbraccia e appoggia la testa sulla mia spalla bagnata.
La spiaggia e deserta e silenziosa, il mare è l'unico rumore che si sente.
Gli prendo il mento e fissò le sue labbra carnose mente una gocciola ci si posa sopra.
Lo bacio dolcemente e lui contraccambia, sento la sua lingua chiedere l'accesso alla mia bocca e io sono felice di darglielo, andiamo allo stesso ritmo.
Mi morde il labbro procurandomi un gemito e si distende sopra di me, la pioggia ci bagna ma non ci importa, siamo troppo presi da noi.
Mi bacia il collo e me lo succhia facendomi dei succhiotti.
Il tempo passa ma per me si è fermato.
Amo Layton più di ogni altra cosa, farei tutto per lui, anche percorrere molti isolati da casa mia fino a qui a piedi, sotto la pioggia e di sera.
La sua mano entra dentro di me e io butto inevitabilmente la testa indietro, gemo sotto il suo tocco delicato mentre lui bacia la mia pancia.
Gli afferro i capelli platino senza però fargli male e a lui sembra piacere, continua a farmi succhiotti ovunque e a muoversi nelle mie mutande.
Gli prendo il viso fra le mani e bacio quelle sue labbra così rosse.
Poi lui si alza e mi prende in braccio, cammina fino alla macchina dove mi fa distendere sopra e lui entra dopo di me chiudendo lo sportello alle spalle.
Mi slaccia i pantaloni e mi toglie le mutande facendomi restare soltanto con la maglia, poi si china e mi bacia nel mio punto più sensibile, continua così fino a quando vengo sotto il suo tocco e lui si distende sopra di me.
< Ti amo > mi dice.
< Ti amo pure io>

Spero vi sia piaciuto, l'altro lo pubblicherò stasera, fatemi sapere qualcosa nei commenti.
Un bacio A.❤️

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