Mamma entra in casa chiudendo piano la porta per non farsi sentire.
Ha un viso preoccupato e ansioso, respira a bocca aperta e si guarda intorno.
Tira fuori il suo vecchio telefono, fa il numero e lo appoggia all'orecchio, ho capito che ha chiamato papà dalla voce dolce che fa, sempre piena d'amore nonostante tutti questi anni.
Mio padre non è sicuramente a lavoro, perché quando sta lavorando spegne il telefono per non essere disturbato, se ha risposto vuol dire che non si trova in ufficio, ma allora dov'è?
Sono in salotto a sedere sul divano in silenzio a cercare di capire ciò che sta dicendo, ma non ci riesco.
Appena non sento più rispondere esco dal salotto e mi dirigo in cucina, dove trovo mia madre.
L'ho sempre amata questa donna mingherlina dai capelli rossi, mi avvicino a lei e le appoggio la mano sulla spalla per farla girare.
< perché parlavi con Hyram? > le chiedo dando per scontato che conosca il suo nome, visto che ci stava parlando e mia madre non parla con sconosciuti.
< Hyram chi? > chiede lei, la sua voce è tranquilla, impassibile, senza un minimo tremolio, è molto brava a fingere, forse l'ha aiutata il corso di teatro che ha frequentato da giovane, dove ha conosciuto papà.
< il ragazzo con cui parlavi qua fuori > le ricordo.
< ah sì, ero andata a buttare la spazzatura e quel ragazzo mi ha chiesto informazioni... perché lo conosci? > mi dice facendo un sorriso sospetto.
< n- no... Lascia stare > le dico per poi dirigermi verso la mia camera.
Non ci credo, mia mamma sa fingere molto bene, Hyram sa benissimo come si arriva a casa mia perché mi accompagnò quella sera, non so perché stesse percorrendo la mia via e non so perché stesse parlando con mia madre, ma decisamente non per chiedere informazioni.
Dev'essere stata una cosa molto importante per far uscire mamma con quei vestiti, lei ci tiene molto al giudizio degli altri e non si farebbe mai vedere con le ciabatte di casa in pubblico, anche se per la strada non c'è nessuno.
Per tutta la durata della cena mio padre e mia madre sono stati zitti, immersi nei loro pensieri talmente tanto che a stento portavano la forchetta alla bocca, a volte si lanciavano qualche occhiata di intesa, ma io non ho colto assolutamente il significato e tanto meno Christian che era impegnato a infilzare con il coltello un pisello, poi un altro e poi un altro ancora.
La curiosità mi sta distruggendo, devo assolutamente sapere cosa ha detto Hyram a mia madre, la quale l'ha riferito a mio padre, per ridurli in questo stato, pensierosi e non attenti, immersi dentro di loro come se il corpo fosse lì, ma la mente viaggiasse per un universo a me sconosciuto.
Sono quasi tentata adesso di alzarmi da questo letto, interrompere il film che sto guardando e andare a cercare Hyram. Il problema è che non ho la minima idea di dove possa essere o possa vivere.
Rinuncio all'idea e mi rimetto a vedere il film, che presto diventa un sonnifero e concilia il mio sonno.
...
Il bosco è freddo ed io ho solo una maglietta a maniche corte, non so perché mi trovo qui e nemmeno perché sono stata così cretina da essermi vestita così leggera.
Il vento soffia piano muovendo delicatamente le foglie e procurando l'unico rumore che si sente, il cielo è scuro tempestato di stelle rassicuranti, guardo in alto e mi metto a delinearle a formare dei disegni mettendole insieme, a vedere ogni loro più piccola sfumatura.
Comincio a camminare guardandomi intorno, il mio stesso rumore mi fa paura, sento le foglie rompersi e scricchiolare sotto i miei piedi e ad ogni passo cerco di fare poco rumore, non voglio che qualcuno mi senta.
Ad un tratto vedo una sagoma girata di schiena, piano si gira verso di me quando mi sente e io riconosco subito il volto.
Il vento comincia ad essere più forte e mi scuote i rossi capelli portandomeli inevitabilmente davanti alla faccia.
Hyram è lì a pochi metri di distanza, zitto e impassibile, mi fissa con i suoi occhi particolari senza nemmeno sbattere le palpebre.
Faccio un passo verso di lui ma il vento si alza e per la paura rimango dove sono.
< come sono arrivata qua? > chiedo al ragazzo con i tatuaggi.
Mi passo una mano sul braccio per riscaldarmi ma invano perché anch'essa è fredda.
< bambolina > la sua voce echeggia tra gli alberi e ho l'impressione che il cielo sia diventato improvvisamente più scuro, nessuna stella lo punteggia adesso.
< non mi chiamare in quel modo > ripeto per l'ennesima volta infastidita, lui non muove un muscolo e mi fissa ancora, ciò mi inquieta, non risponde alla mia domanda e mi continuo a guardare intorno più agitata di prima, ci siamo solo io e lui immersi nel cupo bosco.
< bambolina... L'ho scoperto anche io da poco... > mi dice con la sua voce ancora echeggiante.
< ma di che cosa parli? Perché ci troviamo qua Hyram? > urlo contro di lui, la paura sta prendendo il sopravvento dentro me e una lacrima mi scende, dal tale silenzio riesco a sentire ogni singolo battito del mio cuore che diventa man mano sempre più veloce.
< scusami... Lo scoperto anch'io da poco > la sua faccia ipnotizzata mi guarda, ma non davvero, i suoi occhi sono puntati su di me, ma la sua mente non realizza ciò che guarda, un po' come me durante la lezione di biologia, fisso la lavagna, i miei occhi sono puntati su di essa, ma la vista è sfocata perché il cervello non focalizza ciò che ha davanti perché è impegnato a pensare, nel caso di Hyram è impegnato a ripetere frasi senza senso con fare inquietante.
< Hyram ma dove siamo! > gli urlo contro piangendo, rimane impassibile e come se nulla fosse casco per terra, ho foglie appiccicate alla faccia, faccio per rialzarmi, guardo Hyram ma la sua figura è sfocata, non riesco a focalizzarlo e d'un tratto tutto diventa più cupo, lo sento scusarsi ancora una volta, la sua voce rimbomba nella mia testa quando poi, tutto diventa... Ancora più nero.Mi alzo di scatto e mi trovo sul letto sudata, molto probabilmente ho fatto una specie di incubo.
Sono le sette e tra poco suonerà la sveglia, quindi tanto vale dirigermi già in bagno.
Ancora scossa dal sogno/ incubo mi sciacquo il viso e ripenso alle parole dette da Hyram, non hanno alcun senso, cosa ha scoperto anche lui da poco? Io non ho scoperto nulla e non so a cosa si riferisce.
Mi trucco e mi vesto... scendo in cucina per fare colazione con la mia solita tazza di caffè latte.
Siccome per la prima volta in tutta la mia vita sono in orario, anzi, in anticipo, mi siedo con tutta calma e sorseggio la bevanda che mi riscalda immediatamente lo stomaco.
La porta si apre all'improvviso facendomi paura visto che sono reduce da un sogno / incubo, fortunatamente è solo mio padre e non Hyram con quello sguardo impassibile e inquietante che è ancora nitido e impresso nella mia mente.
< oh.. Svegliata prima oggi? > chiede l'uomo di casa.
< si, ho deciso adesso che non sarò più ritardataria > dico fiera di me.
< mi sa che non ci stai riuscendo bene > indica l'orologio, adesso dovrebbe suonare la campanella che indica di entrare in classe, merda.
< ma che cazz... > dico guardando l'orologio.
Corro furtiva in camera mia e prendo il mio zaino, mi soffermo in cucina per salutare mio padre che sta sghignazzando divertito e ancora correndo sbatto la porta e mi scontro, senza rendermene conto, contro un caldo corpo appena sono nel viale.
Alzo gli occhi e vedo Layton con un sorriso stampato in faccia.
< cos'è? Non saluti? > mi dice notando la mia faccia imbambolata.
Ancora non avevo realizzato chi avevo di fronte.
< scusami > gli contorno il collo con le mie braccia e appoggio la testa sulla sua spalla sospirando, come se questo abbraccio fosse liberatorio.
Gli do un bacio sulle labbra e ci resto per qualche secondo, sono così morbide, per me sono come la calamita e il frigo, come gli studenti e i letti.
Saliamo sulla sua Porsche e io lo guardo mentre è intento ad accendere la macchina.
< allacciati la cintura, siamo in ritardo > mi dice guardandomi, eseguo gli ordini e senza nemmeno accorgermene stiamo sfrecciando veloci tra le vie in direzione della scuola.WEE, mi piace molto questo capitolo, non so voi hahaha, commentate se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci baci Guys A. ❤️
STAI LEGGENDO
Choose me
Teen Fiction|| completata Benvenuto nella vita di Asam! ( I personaggi presenti nel libro sono puramente inventati, se i nomi sono uguali a persone famose, i comportamenti e i caratteri presenti nel racconto non sono conformi alla persona reale ma frutto della...