Capitolo 6

2.8K 164 11
                                    

Impasse

Capitolo 6

-Okay, okay amico me ne vado.-Disse lo sconosciuto andandosene.

-Fede!-Disse contente Bea, sospirando di sollievo.

-Bea! Ma cosa ci fai qui! Non mi sembri il tipo da discoteche, e poi sei un po' piccola per questo.-

-Lo so, mi ci ha portata Saul. Era andato a prendere da bere ma non lo vedo più.-

-Con Saul?  Avevi detto che non saresti uscita ne con me ne con lui.-

-Lo so, ma è successo un casino. Ha malmenato il ragazzo con cui dovevo uscire e si è presentato nel mio salotto.-Ridacchiò leggermente Bea. Infondo Saul era anche carino a modo suo.

-Ho capito. Ma non avrebbe dovuto lasciarti da sola. Sei circondata da pervertiti che ti vogliono violentare, e sei troppo piccola per una discoteca. Per questo non mi va che esci con lui. Non è responsabile nemmeno un po'.-Disse Fede serio.

-Chi sarebbe irresponsabile?-Disse Saul, arrivando e porgendo il bicchiere colmo di coca a Beatrice.-Scusami se ti ho fatto aspettare, ma c'era fila.-

-Grazie.-Mormorò Bea sorridendogli e accettando il bicchiere.

-Tu, tu sei irresponsabile! L'hai lasciata da sola e la stavano già accerchiando. Se non arrivavo io in tempo l'avrebbero trascinata in qualche bagno per fare cose sporche. Poi ti sembra il caso di portarla in una discoteca? E' una ragazzina!-

-Guarda eroe dei miei stivali che l'ho tenuta d'occhio tutto il tempo. Se avessero alzato le mani sarei intervenuto. Non sono mica coglione eh!-Si arrabbiò Saul.-So che quel tipo si è avvicinato a Bea, e stavo anche venendo ma sei arrivato tu e allora sono ritornato in fila.-

Fede si zittì.

-E ora se permetti, Bea è stanca e la porto a casa.-Disse Saul superandolo con una spallata e raggiungendo in poche falcate Bea che si alzò in piedi, posando sul tavolino il bicchiere vuoto.

-Andiamo piccola?-Le chiese, con voce più dolce.

-Si.-Sorrise lievemente lei, per poi salutare con la mano Fede mentre usciva dal locale.

-Mi fa salire il nervoso. Non sono mica stupido come crede, cosa pensava che ti avrei lasciata lì da sola? Pensavo che Anis fosse meno ubriaco e sarebbe rimasto con te, invece...-Incominciò a sbraitare Saul fuori dal locale, erano le quattro del mattino.

-Tranquillo, io ti credo.-Sorrise Bea.

Saul sorrise.-Ti accompagno a casa. La prossima volta che usciamo andiamo in un posto che piace a te, ok? Mi sembravi a disagio questa sera.-

-Chi ti ha detto che voglio uscire ancora con te?-Ridacchiò la ragazza.

Il sorriso sul volto di Saul svanì.

-Non voglio perdere la scommessa.-Tentò di rimediare Beatrice.-Però se mi prometti che tieni le mani a posto esco con te.-

-Promesso.-Rise Saul alzando le mani.

-Grazie per questa serata Saul.-

-Non ti sei nemmeno divertita.-Rise Saul.

-Beh, finchè sei stato con me mi sono divertita. Poi quando ti sei allontanato ho avuto paura.-

-In effetti aveva ragione Fede. Questa discoteca non è un luogo adatto ad una ragazzina, specialmente se carina come te.-

Beatrice arrossì.

-Speriamo i tuoi non mi facciano il terzo grado per l'ora.-Disse Saul guardando il suo orologio da polso nuovo di zecca.

-Staranno sicuramente dormendo a quest'ora.-Lo tranquillizzò lei.

-Allora posso farmi una sigaretta prima di andare?-

-Fai pure, basta che non mi fumi in faccia come fa Leonardo, mi da fastidio.-Ridacchiò Bea.

-Stai sempre con quel Leonardo.-Mormorò Saul accendendosi la sigaretta e tirando un lungo tiro.

-E' il ragazzo di Ele. Non sarai geloso anche di lui?-Rise Bea.

-Credi che io sia geloso? Io non sono geloso.-Mentì Saul.

-Hai picchiato il ragazzo con cui mi sto frequentando.-

-Stavi, ora non lo frequenti più. Ha troppa paura ad avvicinarsi ancora a te.-

Beatrice gli lanciò un occhiataccia.-Sei stato crudele.-

Saul ghignò, per poi soffiare il fumo sul volto di Bea in modo provocatorio ma sensuale.

Bea arrossì ma poi si ritrovò a tossire.-Che schifo.-Si lagnò.-Ti avevo detto di non farlo.-

-Mi piace quando arrossisci.-

-Non sono arrossita, hai bevuto e te lo stai sognando.-

-Mi piace anche quando mi tieni testa.-Disse lui ignorandola e continuando a fumare la sua sigaretta.

Beatrice alzò gli occhi al cielo.-Dai andiamo.-

Saul le infilò il casco e poi se lo mise lui. Salì sulla moto subito imitato da lei e poi partirono.

L'aria era ancora più gelida di quando erano usciti e Bea nascose la faccia nell'incavo del collo di Saul alla ricerca di calore.

-Hai freddo?-Chiese il ragazzo mentre aumentava di velocità per arrivare prima a casa.

-Un po'.-Rispose lei.

-Siamo quasi arrivati!-

Dopo dieci minuti Saul frenò davanti casa di Bea e l'aiutò a scendere dalla moto. La accompagnò fin sotto il portico.

-Grazie per questa serata.-Sorrise lui.

Beatrice sorrise e gli baciò la guancia, per poi entrare in casa e chiudere la porta.

Saul arrossì e si rese conto che quella era la prima volta che una ragazza lo faceva arrossire.

Il giorno dopo era domenica, Beatrice dormì fino a mezzogiorno e quando si alzò era ora di pranzare. Si sedette a tavola.

-Ore corte ieri sera?-Chiese sua madre maliziosa. Non era la tipica madre carabiniere.

-Si.-Rispose solo Beatrice stropicciandosi gli occhi.

-Si è comportato bene?-Chiese Noah guardandola indagatore.

Bea sorrise.-Si, si è comportato bene.-

-Ti piace, eh?-Ghignò la madre.-Non ti ho mai vista sorridere così per un ragazzo.-

-MAMMA! Saul non mi piace, siamo solo amici.-Rispose Bea con le guance che andavano  a fuoco.

-Beh, lui non mi sembra dello stesso avviso.-Commentò Noah corrugando la fronte.

-Sarà...-Mormorò Bea mangiando la sua bistecca.

***

Il giorno dopo Bea si preparò per andare a scuola. Mise dei jeans larghi,strappati e con il risvoltino , delle all star bianche e basse e una felpa dell'obey.

Andò a scuola senza fare colazione, come al solito.

-Beh, com'è andato l'appuntamento con Kevin?-Chiese Eleonora maliziosa.

-Emh...Diciamo che non ci sono uscita.-Ridacchiò Bea per poi raccontarle l'accaduto.

-Aw che teneri! Io vi shippo troppo insieme! A proposito, guardando  c'è Kevin lì! Dovresti chiedergli scusa per Saul.-

-Hai ragione! Kevin!-Lo chiamò, ma il ragazzo, pieno di lividi e graffi e con un braccio rotto la guardò spaventato per poi scappare.

Beatrice ci rimase male.

-Aveva ragione Saul a dire che d'ora in poi mi avrebbe evitata.-


Continua...

Impasse #wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora