Impasse
Capitolo 28
Era pesta di botte.
Federico già bianco in volto per lo spavento si sentì morire ancora di più. Era compito suo proteggerla, e non ci era riuscito.
Aveva preso sotto gamba gli avvertimenti di Saul su quanto potesse essere pericoloso Cameron; si era preso il lusso di svegliarsi tardi e non andare nemmeno a cercarla.
Cosa avrebbe detto Saul?
Si faceva schifo da solo.
Se lui avesse saltato l'ora di diritto ed economia ora Beatrice non sarebbe stata picchiata da Cameron.
Federico si avvicinò piano alla figura di Beatrice che aveva gli occhi mezzi chiusi e gonfi dai pugni. Probabilmente non era neanche molto lucida in quel momento.
-Bea...-Mormorò lui inginocchiandosi accanto a lei con le lacrime agli occhi. I sensi di colpa lo stavano logorando.
-N-Non fatemi del male.-Sussurrò Beatrice chiudendo gli occhi come a proteggersi da un ennesimo pugno. Le sue guance erano piene di lacrime e mascara colato.
Federico le sollevò leggermente la testa e l'appoggiò sulle sue gambe accarezzandole piano i capelli biondo cenere.-Nessuno ti farà più del male...Sei al sicuro adesso.-Sussurrò cercando di infonderle sicurezza.
-..Fede?-Mormorò Beatrice, lo aveva riconoscito solo in quel momento.
-Si, sono io.-Sorrise lui tra le lacrime, cercando il cellulare nella tasca dei jeans per chiamare aiuto.-Merda, l'ho lasciato in classe.-Imprecò tra i denti.-Bea, dobbiamo andare in infermeria.-Cercò di risultare calmo, senza molti risultati.
-...Non riesco ad alzarmi.-Mormorò Beatrice, tossendo poco dopo sputando delle goccioline di sangue.
Federico l'alzò delicatamente in modo che fosse seduta con la schiena contro il muro e poi la prese in braccio, facendo in modo che il suo volto fosse posato sulla sua spalla. Le mani a reggerle le cosce come fosse una bambina.
Beatrice gemette di dolore e un'ennesima lacrime le solcò la guancia.-Ho paura Fede...-Mormorò.
-Non devi averne. Ci sono io con te...Li ammazzo di botte io a quelli! E anche Saul, non oso immaginare come reagirà quando lo verrà a sapere.-
-No, Fede non dirglielo ti prego.- Alzò leggermente la testa dalla spalla di Fede allarmata, ma un giramento di testa glie la fece riappoggiare subito.
-Non posso. Non la passeranno liscia anche questa volta. Voglio i nomi Bea.-Disse lui serio in volto mentre camminava per i corridoi della scuola tenendola in braccio come fosse una bambola di porcellana, sotto gli sguardi stupidi di tutti.
Beatrice deglutì sospirando.-Cameron e altre due persone. Non li conosco.-Sussurrò.
-In tre?! Contro una ragazzina!?-Urlò quasi Federico.
Beatrice annui scoppiando in lacrime spaventata.
-Ma perchè?!-
-Volevano fare sesso...Ma io mi sono opposta.-Pianse Bea, mugolando di dolore a ogni passo di Fede.-Allora mi hanno picchiata. E mi hanno detto che la prossima volta se non avessi acconsentito subito mi avrebbero conciata peggio.-
-Non ti hanno...-
-No, per fortuna no.-Mormorò Bea rabbrividendo all'idea di essere stuprata da tre energumeni. Non sarebbero stati delicati come Saul di certo, lui era completamente diverso da loro.
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Impasse #wattys2016
RomanceOggi lo guardavo mentre parlava. Sa sempre usare le parole giuste, coinciso e diretto. Starei ore intere ad ascoltarlo, anche senza dire niente, e lo sai, per me sarebbe un'eccezione. Mi capita spesso di guardarlo, mi fisso sempre sulla porzione di...