Capitolo 25

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Impasse

Capitolo 25

-Allora, stiamo di nuovo insieme?- Chiese Saul con lo sguardo da cucciolo bastonato.

Bea sospirò.-Non lo so, Saul. Se ti ho perdonato non significa che mi fidi ancora di te.-Mormorò.

-Quindi?-

-Quindi per ora rimaniamo amici. Se continuerai ad essermi fedele e saprai aspettarmi torneremo insieme.-Rispose Bea.-Queste sono le mie condizioni.-Aggiunse.

-Va bene. Ma sappi che continuerò a farti la corte finchè non cederai.-Ghignò Saul, le condizioni di Bea gli suonavano tanto come una sfida e lui adorava le sfide.

-Mi sta bene.-Sorrise Bea.-Ora devo tornare a casa, non ho avvisato mia madre che sarei uscita, sarà preoccupata.-Disse, prendendo il cucciolo di cane in braccio e andando verso la porta. Saul la seguì e le aprì la porta.

-Ci vediamo domani a scuola, scricciolo.-Ammiccò lui, baciandole la guancia e alludendo al nomignolo che le affibbiava sempre la madre di Bea.

Beatrice avvampò.-Grazie ancora per lui.-Mormorò alludendo al cane.-Ciao.-Salutò per poi uscire dal vialetto della casa di Saul e andarsene.

Beatrice arrivò in dieci minuti a piedi a casa sua, sua madre era seduta nel gazebo che faceva colazione con pane e marmellata. Noah dormiva ancora.

-Scricciolo! Dove sei stata? Potevi avvisare!-La rimproverò la madre, sorridendo però. Guardò il cane incuriosita.-E quello?-

-Un regalo da parte di Saul.-Rispose Beatrice arrossendo e avvicinandosi alla madre per farle vedere il cucciolo.

-Oddio che cosa romantica! E' tenerissimo! Ma sei sicura che tra te e questo Saul non c'è niente?-Ghignò maliziosa la donna.

-Cosa?-Avvampò Beatrice, stringendosi il cane al petto.

-Oh andiamo non fare la finta tonta con me. Non sono nata ieri.-

-...Pooootrebbe esserci qualcosa.-Sussurrò Beatrice rossa in volto.

-SI. LO SAPEVO.-Esultò la madre.-Bella scelta comunque.-Ghignò.

-Dai mamma...-Mormorò Beatrice posando il cane a terra che incominciò a giocare nel giardino esplorando l'ambiente nuovo. Era un cane silenzioso e tranquillo.

Beatrice si sedette al tavolo con sua madre in giardino e spalmò della marmellata sulle fette biscottate integrali.

Una vibrazione la distolse dal suo intento. Prese in mano il telefono e guardò chi le avesse scritto.

"Da: Cameron

Ti va se qualche volta usciamo?"

Okay, Cameron non le interessava. Era un figo pazzesco, alla pari con Saul sicuramente, ma lei non amava lui. Saul occupava costantemente i suoi pensieri. Però doveva fargliela pagare per averla presa in giro in quel modo e forse farlo ingelosire un po' gli avrebbe fatto capire i suoi errori. Però si sentiva in colpa ad illudere Cameron in quel modo.

"Da Beatrice a Cameron:

Vedremo...;)"

Risposta evasiva ma non del tutto negativa.

-Mamma, vado a studiare. Domani ho la versione di latino.-Disse Beatrice, per poi sparire in casa per il resto della mattinata.

Non poteva permettersi un brutto voto, non aveva di certo voglia di passare l'estate a studiare per recuperare i debiti!

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