Capitolo 12

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Impasse

Capitolo 12

Accompagnata Beatrice a casa, Saul andò verso casa sua, a due isolati da quella di Beatrice.

Posò la moto nel garage di casa e poi prese le chiavi per aprire.

-Nanni.-Sentì una voce chiamarlo dietro di lui e si girò, guardandolo sorpreso.

-Cosa ci fai qui? Ti avevo detto massima circospezione, se mi scoprono i miei sono morto.-Lo aggredì, guardandosi in torno preoccupato.

-Tranquillo ragazzino. Ti sto tenendo d'occhio sai? Non mi fido di te, sei troppo furbo per i miei gusti. I tuoi genitori sono al lavoro in questo momento, tua madre stacca alle 19.00, mentre tuo padre alle 21.00.-Disse tranquillo l'uomo, entrando in casa soprassando Saul e prendendo una birra dal frigo, come fosse casa sua, per poi andare a sedersi su uno dei due divani del grande e illuminato salotto.

Saul drignò i denti.- Se non fossi stato furbo non mi avresti preso a lavorare per te, e comunque non hai nulla da temere. Tu non parli e io continuerò a lavorare per te.-Disse freddo.

-Beh, su quest'ultimo punto avrei qualcosa da ridire.-Ghignò l'uomo divertito.- Non mi è piaciuto il tuo ultimo lavoro con Federico e Leonardo, quello di ieri sera, sai? La notizia che ci sono spacciatori in città è circolata perchè vi stavate facendo scoprire, avete picchiato a sangue quell'uomo che non voleva pagarvi e ora i media sanno tutto. Ci stanno cercando.-Urlò quasi l'uomo, stringendo nella mano la bottiglia di birra, che per la forza usata si frantumò in mille pezzi, graffiando la mano dell'uomo e finendo sul divano e sul pavimento.

Saul sbiancò.-Cosa?-

-Hai sentito bene, ragazzino.-Sibilò l'uomo alzandosi dal divano e mettendosi davanti a Saul con fare provocatorio.

-Nessuno ti ha chiesto di assumermi! Io avrei continuato a farmi gli affari miei e ora la tua banda non sarebbe in pericolo. La colpa è solo tua!-

-Vedi caro Saul, tu hai degli ottimi potenziali, sarebbe un vero peccato sprecarli. Sei bravo, troppo bravo, o con noi, o contro di noi. Dovevo scegliere. Inoltre la tua intera vita è appesa ad un filo. Non ti conviene fare lo spavaldo con me. Potrei ammazzarti da un momento all'altro, a te e alle persone che ti stanno intorno. Mi sono spiegato?-Ghignò l'uomo, tirando fuori dalla tasca dei jeans scolortiti una foto stropicciata di Beatrice.

Saul spalancò gli occhi e lo guardò ancora più male.

-Lei non c'entra niente, prendetevela con me. Sono io che ho sbagliato, no?!-

-Troppo facile.-Rise di gusto l'uomo.-Sappi solo che se commetti un altro errore sei fottuto. Fottuto per davvero.-Disse per andare verso la porta.-Ah, un ultima cosa. La ragazzina è sorvegliata a tutte le ore del giorno, se tu dovessi fare un altro sgarro, non potresti proteggerla per sempre.- Detto questo se ne andò.

Saul rimase sull'uscio a per qualche minuto, riflettendo sul da farsi. Non poteva dire ciò che era successo a Beatrice, si sarebbe spaventata inutilmente. Avrebbe dovuto tenere il segreto per lui, ma il peso di un incarico troppo grande per lui lo stava divorando.

Voleva uscire da tutto quello, ma non poteva. Era immischiato fino al collo. Sospirò grattandosi la nuca con fare afflitto e pensieroso e rientrò, a pulire il disastro che aveva fatto l'uomo con la bottiglia di birra.

***

Il giorno dopo Beatrice si alzò dal letto sorridente, l'aver fatto pace con Saul le aveva restituito il buon umore. Prese dall'armadio uno dei suoi mille maglioni di tre taglie in più, un paio di leggings e le sue amate superstar e uscì di casa, con in mano ancora il cornetto mezzo mangiucchiato.

Sorrise a Eleonora e s'incamminarono insieme a scuola.

-Hai fatto pace con Saul, non è vero?-Chiese Eleonora maliziosa, ma il suo sguardo era oscurato però, Beatrice conosceva fin troppo bene la sua migliore amica per non capire che qualcosa la preoccupasse.

-Si.-Sorrise leggermente, le sue guance si colorarono di un tenero rosso.-Ma tu che hai? Problemi a casa?-Chiese, conoscendo la situazione familiare di Eleonora.

-Si, ma non è solo quello.-Rispose Eleonora abbassando lo sguardo.-I miei hanno chiesto il divorzio. Andrò a vivere con mamma e vedrò papà solo a fine settimana. Mi sento schiacciata da tutto questo...Inoltre Leonardo è sempre più assente in questi giorni. Lo vedo distratto, ha smesso di frequentare Daniele. L'altro giorno l'ho visto parlare con Federico, Anis e Saul. Leonardo non è come loro, capisci? Ho paura che entrerà anche lui in quei brutti giri.-

-Mi dispiace.-Disse Beatrice sinceramente dispiaciuta, abbracciando l'amica.-Vuoi che provo a parlarci?-

-No, lascia stare. Forse con il tempo le cose torneranno come prima.- Ma nemmeno Eleonora credeva nelle sue parole.

Le due andarono a scuola insieme in silenzio. Il loro rapporto era così. Non c'era bisogno di parole superflue, loro si capivano anche senza parlare. Potevano anche non sentirsi per mesi ma avrebbero comunque continuato a capirsi, comprendersi, con un solo sguardo.

Perchè Beatrice non esisteva senza Eleonora, ed Eleonora non esisteva senza Beatrice. Era sempre stato così. Non c'era anima viva a scuola che le avesse mai viste separate, nemmeno all'asilo.

Arrivate nell'atrio Saul notò Beatrice e le andò incontro, seguito da Federico, con suo enorme disappunto.

-Ciao ragazzi!-Salutò lei abbracciandoli entrambi, forse Saul con un po' troppa foga.

Eleonora si limitò a sorridere a mo' di saluto, non era molto in confidenza con loro.

-Piccola, come stai?-Sorrise Saul appoggiandosi al muro e aspirando del fumo dalla sigaretta.

-Bene, tu?-Sorrise lei arrossendo per il nomignolo.

-Bene dai.-Sorrise forzatamente il biondo, ricordandosi del discorso del giorno prima avuto con il suo capo.-Oggi ti va di accompagnarmi a comprare delle bombolette di vernice? Ho appena fatto imbiancare la stanza così posso creare un nuovo murales, magari mi guardi lavorare.Ti va?-

-Sarebbe fantastico.-Sorrise entusiasta Bea, non facendo caso al fatto che Saul aveva sottinteso il fatto che sarebbero stati loro due in casa di lui da soli.

-Scusate se vi interrompo. Ma...Avete visto Leonardo?-Chiese Eleonora, guardandosi intorno.

Federico e Saul si scambiarono un'occhiata consapevole.

-Si, è con Anis e gli altri.-Rispose Federico evasivo, non entrando troppo nei particolari.

Infondo non poteva dirgli che Leonardo aveva incominciato a spacciare con lui e Saul.


Continua...

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