Impasse
Capitolo 10
-Saul? Che ci fai da queste parti?- Chiese Federico attirando l'attenzione del biondo e della sua accompagnatrice.
-Federico? Bea?- Chiese sconcertato Saul voltandosi nella loro direzione, e forse anche un po' geloso.
-Ciao.- Sorrise leggermente Bea, ancora risentita che quel giorno non l'avesse guardata.
-Cosa ci fai qui con lui?-Chiese freddo Saul con una vena sprezzante nella voce.
-Cosa ti sembra che stiamo facendo? Giochiamo al bowling, no?-Chiese Federico, rispondendo per Bea.
-Intendo cosa ci fai qui con LUI.- Sbottò Saul geloso.
Okay, Beatrice stava incominciando ad arrabbiarsi. E le sue guance che si arrossavano piano piano ne erano la prova.
Saul conosceva fin troppo bene i sintomi di quelle guance rosse. O imbarazzo o rabbia. E di certo in quel caso non erano rosse per imbarazzo.
-Potrei farti la stessa domanda.- Sbottò acida. -E oggi potevi anche dirmelo che non mi avresti accompagnata a casa, avrei evitato di aspettare mezz'ora fuori al freddo come una scema!-Si alterò.
-Tu l'hai fatta aspettare?!-Chiese nervoso Federico entrando nella lite.
-Eh carina, non ti ha portato a casa perchè ha accompagnato me. La sua ragazza.- Ghignò Linda arpionandosi al braccio di Saul con fare languido e provocante.
-Non sono obbligato a darti un passaggio tutti i giorni.- Replicò sdegnoso Saul, pentendosi subito dopo di quello che aveva detto.
-Guarda che nessuno ti ha chiesto mai niente!- Si alterò lei.-Dicevo che potevi semplicemente avvisarmi! Anzi, visto che ti da così tanta noia accompagnarmi a casa da scuola, puoi tranquillamente non farlo più. Sai cosa mi importa a me! Domani ti restituisco il casco.- Concluse respirando affannosamente per l'urlata.
-Non intendevo dire-Provò a replicare Saul, ma fu subito troncato da Beatrice.
-Lasciami stare, non vedi che sono occupata con Federico?-Chiese fredda, per poi prendere per il braccio Federico e trascinarlo in pista.
Federico mentre Bea lo stava trascinando via arrabbiata ghignò guardando Saul, che in quel momento aveva una faccia da pesce lesso.
Si era scavato la fossa da solo. In più davanti al suo migliore amico/rivale.
Lucrezia subito gli si parò davanti, gelosa marcia.
-Cos'è questa storia?!-Chiese con sguardo corrucciato.
-Cosa?-Chiese sospirando Saul finendo la sua lattina e buttandola nel cestino.- Andiamocene, non ho più voglia di stare in giro.-
-Da quando tu ti frequenti con gente di così basso livello? Da quando frequenti una ragazza all'infuori di me?!-Chiese gelosa e arrabbiata.
-Beatrice non è di basso livello.- Sbuffò Saul uscendo dal locale seguito da Lucrezia che gli sbraitava dietro.
-Vedi?! La difendi nonostante ti abbia appena trattato come spazzatura! Devi starle alla larga, capito? Lei non fa per te, IO faccio per te! E non voglio che vai a fare il cascamorto con un'altra! Specialmente se è quella santarellina sempliciotta!-Urlò.
-Lucrezia, non rompere i coglioni.-Sospirò Saul alzando gli occhi al cielo e aspirando del fumo dalla sua sigaretta, disinteressato dal discorso della mora. La sua testa era altrove e i suoi pensieri di certo non erano rivolti alle scenate di gelosie della sua ragazza. Ma ad una certa testolina bionda fin troppo permalosa.
-Guarda, che se non le stai alla larga glie la faccio pagare cara.- Sibilò Lucrezia per poi andarsene furibonda, facendo sentire il ticchettio dei suoi tacchi a spillo nella notte.
Saul non l'ascoltò minimamente. Lucrezia era sempre stata tutto fumo e niente arrosto.
***
Il giorno dopo Beatrice si svegliò con un gran male alla testa. Oltre ad aver dormito poco, perchè Federico l'aveva riportata a casa solo all'una del mattino, i pensieri della litigata con Saul l'avevano tartassata anche nel sonno, facendola dormire poco e male.
Quindi si alzò con l'umore nero.
Prese dei vestiti a casaccio dall'armadio, si lavò e uscì di casa senza fare colazione e senza essersi truccata.
Eleonora l'aspettava davanti casa.
-Hai litigato con Saul?-Chiese Eleonora, senza mostrare troppo interesse altrimenti Beatrice si sarebbe chiusa a riccio e non avrebbe detto niente, nonostante però fosse tremendamente curiosa.
-Si.- Grugnì Beatrice stropicciandosi gli occhi cerchiati di nero dalle occhiaie.
-Cosa è successo?-Chiese Eleonora, guardandola comprensiva. La sua migliore amica si stava piano piano innamorando e non se ne era neanche accorta. La cosa peggiore però era che si era innamorata di Saul. E Saul non era decisamente la persona più adatta a Beatrice, una brava ragazza senza troppi grilli per la testa.
Beatrice gli spiegò brevemente i fatti, sperando di trovare un buon consiglio da parte dell'amica.
-Gli hai fatto una scenata di gelosia in piena regola!-Trillò Eleonora, ridendo sguaiatamente. -E nemmeno lui si è tirato indietro! Eravate tutti e due gelosi dell'altro mentre uscivate con altri!-Evidenziò i fatti.
-A me non piace Saul.- Disse risentita lei, quasi fosse un sacrilegio innamorarsi.
-Vedremo cosa mi dirai tra un po' di tempo.- Le due continuarono il tragitto verso scuola, inconsce che degli uomini posti in un furgoncino spiavano la figura snella di Beatrice.
-Per oggi non voglio sentire niente e nessuno. Ne ho abbastanza di ragazzi, mi fanno venire il mal di testa.- Si lagnò Beatrice, posando il casco accanto all'armadietto di Saul. Sospirò guardandolo per poi andarsene con Eleonora.
-Vedrai che tutto si sistemerà.- La consolò Eleonora, guardando di striscio la figura di Saul che si avvicinava al suo armadietto, mentre loro si dirigevano in classe.
Saul raccolse il casco da terra e staccò il post-it che vi era attaccato sopra, leggendolo.
"Questo ti appartiene. Grazie per avermelo prestato." Nessuna firma, ma non c'era bisogno di mettere la firma per capire da chi fosse indirizzato. La biondina che da un po' di tempo occupava sempre i suoi pensieri.
"Eh no cara, se pensi di fuggire così ti sbagli." Si ritrovò a pensare Saul, prendendo un post-it nuovo dal suo armadietto disegnato e pieno di foto e scritte.
"Non te l'ho prestato, ma regalato. Questo pomeriggio fatti trovare alle 16.00 p.m. nella piazza Marchesi." Attaccò il bigliettino sul casco e scassinò l'armadietto di Bea facilmente. Al contrario del suo era ordinato e profumava addirittura, mentre il suo era pieno di scritte con le bombolette. L'armadietto di Beatrice, notò, aveva delle foto attaccate all'interno raffiguranti lei e Eleonora, lei e sua madre, lei, Leonardo e Daniele. Sentì una fitta allo stomaco quando vide che tra le sue foto ce n'era anche una con lui.
Era la sera in discoteca, il fotografo del party gli aveva fatto qualche scatto, come a tutti nella sala del resto.
Sistemò il casco nell'armadietto e lo richiuse, per poi uscire fuori da scuola e andarsene. Mani in tasca e sigaretta in bocca, come suo solito.
Doveva farsi perdonare.
Continua...
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Impasse #wattys2016
RomanceOggi lo guardavo mentre parlava. Sa sempre usare le parole giuste, coinciso e diretto. Starei ore intere ad ascoltarlo, anche senza dire niente, e lo sai, per me sarebbe un'eccezione. Mi capita spesso di guardarlo, mi fisso sempre sulla porzione di...