Impasse
Capitolo 35
-Lui...Sta bene. Per fortuna è stato colpito solo di striscio dal proiettile. Si sta già svegliando, i suoi genitori sono andati a vederlo.-Sorrise sollevata Cristina, stringendo a sè Beatrice, per poi notare un Federico sollevato ma imbarazzato dall'abbraccio delle due. Si sentiva di troppo. Allora coinvolse anche lui, stringendo forte a sè i due ragazzi.
I genitori di Saul arrivarono dopo dieci minuti, sollevati. Si tenevano per mano e la madre di Saul si stava asciugando le lacrime di felicità con il fazzoletto.
-Cerca te...-Mormorò sorridendo Mascia, rivolta a Beatrice.-E' molto debole e ha la febbre alta.-La avvisò prima di aprirle la porta per permetterle di entrare nella stanza.
Beatrice entrò lentamente, Saul era disteso sul letto, indossava un paio di pantaloncini che metteva in genere per dormire ed era a petto nudo, tranne per l'enorme fasciatura che avvolgeva il suo busto e la spalla sinistra.
Sorrise sollevata e si sedette accanto a lui, attirando la sua attenzione.
-Ehi.-Mormorò con le lacrime agli occhi, gli accarezzò la guancia delicatamente.
-Ehi.-Sussurrò lui con la voce arrochita.
Beatrice gli posò un bacio sulla fronte.-E' buffo, vero? Prima ero io ad essere in ospedale e tu seduto sulla poltrona a vegliarmi come un falco; ora i ruoli si sono invertiti. Ho avuto molta paura.-Parlò, intrecciando le loro mani.
-Anche io.-Ammise lui, tentando di alzarsi leggermente dal cuscino per stare più comodo. Fece una smorfia di dolore.
-Sh...Non ti sforzare. Ti aiuto io.-Disse Beatrice, aiutandolo a mettersi nella posizione che voleva.-Tra poco parlerò con la polizia amore.-
-Cosa? Sei matta? Bea no!-Si alzò di scatto lui per poi portarsi la mano sulla spalla stringendo forte il labbro tra i denti per non urlare.
-Calmati!-Lo rimproverò seria per poi farlo di nuovo distendere.-Devi capire Saul...Che se vuoi essere una persona migliore, occorre sempre dire la verità. Tempo fa tu mi dissi che volevi diventare migliore per me...Ecco io ti chiedo questo: Quando io avrò testimoniato e verranno a fare l'interrogatorio anche a te...Dì sempre la verità. Sempre. Neanche una piccola bugia. Nessuno ti porterà in prigione; nessuno ti accuserà di nulla. Tu sei la vittima, capisci? Ti hanno costretto a fare quello che hai fatto; ti hanno sparato. Non posso rimanere zitta dopo questo, e nemmeno tu. Devi farlo per te stesso.-Si alzò in piedi Bea.
Saul sospirò pesantemente.-E' anche colpa mia se sono quello che sono...Se ho fatto quello che ho fatto.-
-Le persone ti hanno condizionato. Ma tu sei la persona più buona che io abbia mai conosciuto. Se fossi stato una persona cattiva non ti sarebbe mai importato di prestarmi la giacca quando Lucrezia mi aveva buttato addosso la lattina di aranciata. Se fossi stato una cattiva persona, non mi avresti dedicato un murales. Potrei stare a elencare altre mille cose che tu hai fatto per me e non te ne sei nemmeno reso conto, ma non lo farò, perchè voglio che ti renda conto tu stesso di quanto fantastico tu sia.-
Saul sorrise mestamente.-Credo tu ti sia fatta un'idea sbagliata di me. Dio quanto sei ingenua...Bea...Siediti perfavore.-Mormorò. Beatrice si sedette di nuovo. Saul le prese la mano tra la sua.-Io non sono una brava persona. Io sono voluto entrare in questo giro; poi quando ho capito che le cose si stavano facendo serie ho avuto paura. Se io fossi stato una brava persona ti avrei tenuta lontana da me.-
-Cosa stai dicendo?-
-Bea se io ti avessi allontanata fin da subito, in tutto questo tu non ci saresti mai entrata!-Sbottò lui, anche se tossì poco dopo, affaticato.-Sono stato troppo egoista per lasciarti andare. Perchè ti amo cazzo. Ti amo come non ho mai amato nessuno e vaffanculo io ti porterei volentieri all'altare, anche se a tutte quelle cazzate di chiesa non ci credo per nulla. Lo farei solo per avere la certezza di averti al mio fianco per sempre.-
A Beatrice vennero gli occhi lucidi.-Anche io ti amo tanto.-Sussurrò commossa.
Saul arrossì leggermente.-Si ma stiamo diventando sdolcinati, che schifo.-
Beatrice scoppiò a ridere e gli posò un bacio leggero sulle labbra. Fece per staccarsi ma lui le prese il braccio e se la spalmò meglio addosso per poi riprendere a baciarla con più enfasi, facendo incontrare le loro lingue. Beatrice strinse tra le dita i corti capelli di lui, facendolo mugolare leggermente.
La porta si aprì lentamente, ma loro non se ne accorsero.
Una finto schiarimento di voce li fece ritornare alla realtà. Beatrice si staccò di scatto rossa in volto e Saul sorrise per poi prenderle la mano e riavvicinarla a sè, posandole un ultimo e dolce bacio a stampo sulle labbra, per poi lasciarla andare.
Sull'uscio della porta c'erano tutti. Mascia, Luca, Federico, Cristina, Eleonora, Leonardo...
-Ciao ragazzi.-Sorrise lui, con la mano intrecciata in quella di Beatrice.
-Come stai tesoro?-Chiese la madre, intenerita dalla scena appena vista. Si avvicinò e gli accarezzò il volto dolcemente.
-Mamma...-Mormorò infastidito lui, arrossendo.-Sto bene.-Borbottò.
-Okay okay..-Sorrise la donna ridacchiando.
-C'è la polizia.-La avvisò Cristina.-Vogliono parlare con te.-
Beatrice lanciò un'occhiata spaventata a tutti per poi uscire dalla stanza, accompagnata da un poliziotto in servizio.
La portarono in una stanza e accesero un registratore. Beatrice si sentiva a disagio.
-Descrivici questa persona che vi stalkerava da tempo.-Parlò l'uomo che l'accompagnò fino a quella stanza.
-Si chiama Joy. Avrà una quarantina d'anni; ha pochi capelli in testa e quei pochi sono brizzolati. Non è proprio magro e ha i denti storti e ingialliti dal fumo. Ha la barba incolta e una ciccatrice gli attraversa la guancia.-Raccontò Beatrice.
-E' lui?-L'uomo indicò una foto sullo schermo del computer.
Beatrice rabbrividì guardando spaventata la foto.
Le parole non le uscirono di bocca quindi si limitò ad annuire.
Jhonatan Criniti. (Da qui deriva il soprannome "Joy") Ricercato da quattro anni per aver ucciso 4 persone.
Continua...
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Impasse #wattys2016
RomanceOggi lo guardavo mentre parlava. Sa sempre usare le parole giuste, coinciso e diretto. Starei ore intere ad ascoltarlo, anche senza dire niente, e lo sai, per me sarebbe un'eccezione. Mi capita spesso di guardarlo, mi fisso sempre sulla porzione di...