Capitolo 34

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Impasse

Capitolo 34

Beatrice si sedette sul divano bianca in volto; il cellulare le scivolò dalle mani finendo in terra.

-Bea! Bea! Mio dio Cate portagli un bicchiere d'acqua si sta sentendo male!-Urlò preoccupato Filippo, correndo verso la figlia.

Caterina corse verso di loro con un bicchiere di acqua e zucchero e lo porse a Beatrice che lo prese con mani tremanti.

-Tesoro, cosa è successo?-Le chiese Filippo, sedendosi accanto a lei.

-Saul...-Mormorò sconvolta.-E' in...O-ospedale...-Balbettò.

Il padre fece una faccia dispiaciuta.-E cosa gli è successo? Si è sentito male?-

-Una pallottola. Sulla spalla.-Mormorò con lo sguardo vitreo.-Lo sapevo! Non sarei dovuta venire qui da te! VEDI?! Se fossi stata con lui avrei potuto beccarmi io la pallottola al posto suo e invece sono stata costretta a rimanere nella tua stupidissima casa!-Urlò alzandosi in piedi di scatto, le lacrime che le bagnavano il volto.

-Bea calmati ti prego, so che sei arrabbiata e lo capisco! Ma ti prego non dire mai più una cosa simile.-Mormorò il padre cercando di avvicinarsi per abbracciarla ma lei lo respinse e corse fuori dalla casa, dirigendosi di corsa verso l'ospedale.

Arrivò dopo dieci minuti di corsa folle.

-Scusi.-Si rivolse all'infermiera più vicina, ansimante per la corsa.Sa dirmi dov'è la stanza in cui stanno operando Saul Nanni?-

-Terzo piano stanza 205.-Rispose con voce annoiata l'infermiera dai capelli biondo platino, mentre masticava rumorosamente una cicca e si limava un'unghia.

Beatrice salì a due a due gli scalini e quando arrivò al terzo piano vide sua madre, Mascia, Luca e infine Lucrezia. Era seduta in disparte e stava messaggiando con il cellulare con la sua solita aria da vip.

Bea abbracciò di slancio la famiglia di Saul, erano entrambi distrutti.

-B-Bea com'è potuto accadere...-Singhiozzò Mascia, stringendola a sè.

Lei abbassò lo sguardo e non rispose.

-Bea sai qualcosa vero?-Chiese Luca, con il volto scavato dall'angoscia.

-Si...Io so chi ha sparato a Saul...-Mormorò.-So tutto.-

-Devi dircelo tesoro, lo porteremo in tribunale E' per il bene di Saul.-Cercò di infonderle coraggio sua madre.

-Non posso dirlo...Lui ci minaccia da un po'...Non oso immaginare cosa farà se verrà a sapere che ho spifferato tutto...-Rispose in lacrime Beatrice.-Non potete neanche immaginare le cose orribili che ha fatto in passato!-

-Tesoro devi dircelo. Fallo per Saul o si sarà preso una pallottola nella spalla per niente. Se ci dirai tutto davanti al commissario potremo catturare questa persona e allora voi due sarete liberi.-Tentò di convincerla Cristina, accarezzandole i capelli amorevolmente.

Beatrice annuì soltanto.

-Il commissario arriverà tra venti minuti. Ricordati, devi dire soltanto la verità.-Disse infine Cristina.

Beatrice annuì per poi cambiare argomento.-Come sta? Avete saputo qualcosa?- Chiese.

-Non ci vogliono dire nulla, adesso lo stanno operando d'urgenza. Se Lucrezia non l'avesse trovato...Sarebbe morto.-Spiegò Luca, guardando riconoscente Lucrezia che continuò a mandare SMS fingendo di non ascoltare le loro conversazioni.

Beatrice si girò verso Lucrezia guardandola riconoscente.-Grazie.-

-L'ho fatto solo perchè non potevo rimanere ferma vedendo una persona a terra mezza morente. Di te e di lui non mi importa minimamente.-Disse secca Lucrezia alzandosi in piedi e prendendo la borsetta in vernice tra le mani.-Ora tolgo il disturbo, infondo le mie dichiarazioni alla polizia le ho date. Con permesso.-Salutò con il suo solito tono acido per poi andarsene, facendo risuonare sul pavimento i suoi tacchi a spillo.

Nessuno proferì parola.

Improvvisamente dalla porta dell'ascensore comparirono Federico, Leonardo ed Eleonora. Federico aveva gli occhi lucidi, abbracciò Mascia e Luca che ricambiarono con sguardo spento.

Eleonora corse ad abbracciare Beatrice, che incominciò a singhiozzare contro la sua spalla.

-Sono sicura che se la caverà...Infondo...Lui è Saul, no?-Tentò di sorridere Eleonora stringendo forte a sè l'amica.

-Spero solo che sappia cavarsela anche questa volta...Non voglio perderlo.-Sussurrò tra le lacrime Beatrice.

-Bea tesoro, vai a prendere qualcosa da mangiare alla macchinetta. Devi distrarti.-Disse Mascia porgendole un fazzoletto con cui Beatrice asciugò le lacrime.

-L'accompagno io.-Disse Federico, per poi prenderla sottobraccio in modo da infonderle coraggio e trascinarla con lui verso le macchinette.

-Si riprenderà. Non sarebbe capace di lasciarti da sola con Joy in giro.-Fece un mezzo sorriso lui.

-Lo spero. Come faccio io senza di lui? Da quando è entrato nella mia vita non riesco più a farne a meno.-

Federico sospirò.-Alla fine Saul ottiene sempre tutto.-

-Cosa?-

-Ho detto: Alla fine Saul ottiene sempre tutto. Lui è sempre stato la persona più fortunata della terra. Sempre il numero uno in tutto, negli sport, con le ragazze...E adesso ha te. Ha la ragazza più bella e fantastica che potrebbe esserci. E cazzo, anche se mi odio per questo, mi sento invidioso di lui. E' il mio migliore amico e gli voglio un mondo di bene ma...Non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stato se tu fossi stata la mia ragazza. Perchè Bea...Io credo di amarti.-

Beatrice spalancò gli occhi.-Cosa?-

-Hai sentito bene...Ti prego non farmelo ripetere.-

-Fede...Io non so cosa dire...-Mormorò Beatrice.

-Lo so...Tu non provi niente per me, sei innamorata di lui. Non c'è bisogno di dirmelo. Dico solo che avendo una ragazza fantastica come te, sarebbe un vero coglione a morire. Non glie lo perdonerei.-

Beatrice si asciugò le lacrime e sorrise.-Fede sei la persona migliore che potessi conoscere.-Lo abbracciò.

Federico non potè fare a meno di ricambiare l'abbraccio, anche se il suo sorriso era spezzato.

Il suo migliore amico e la ragazza che amava erano fidanzati felicemente. Alla fine era sempre lui il coglione a doverci soffrire.

"Infondo...Mi basta averti accanto."Pensò Federico, staccandosi dall'abbraccio e sorridendole incoraggiante.

Presero una merendina alla macchinetta e tornarono nella sala d'aspetto.

-Ragazzi! Finalmente siete arrivati! Hanno terminato di operare Saul!-Disse la madre di Bea. Mascia e Luca non erano nella sala d'aspetto, evidentemente erano nella stanza del figlio.

-E come sta? E' vivo?-Chiese Beatrice preoccupata.

-Lui...-

Continua...
Bea se stai leggendo dammi un segno, ho bisogno di sapere se il mio lavoro è apprezzato. Ti amo.

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