Impasse
Capitolo 33
Il giorno seguente, Saul si svegliò ingarbugliato nel pesantissimo piumone di Beatrice, stava morendo di caldo.
Guardò la sveglia, le 5.52. Alle 6.00 si sarebbero dovuti alzare per andare a scuola; si sentiva già il profumino di caffè appena fatto e la mamma di Beatrice trafficare in cucina con pentole e pentolini.
Era interamente nudo, se non per i boxer che la notte prima si era infilato per decenza, nel caso la madre di Bea, Cristina, o il patrigno, Noah, sarebbero entrati a controllare se dormivano.
Anche Beatrice aveva addosso solo l'intimo ed era accoccolata su di lui, le loro gambe erano intrecciate e il piumone li copriva, ma lei non sembrava sentisse caldo, probabilmente era abituata.
La sveglia suonò e Beatrice emise un piccolo mugnugno infastidito, tirando un pugnetto alla sveglia che smise di emettere quel fastidosissimo suono.
-Buongiorno.-Mormorò lui sorridendo lievemente. Beatrice con gli occhi ancora mezzi chiusi ricambiò il sorriso sbadigliando poco dopo. Si diedero un lieve bacio a fior di labbra e poi si alzarono. Si vestirono, si lavarono, presero gli zaini fatti la sera precedente e scesero al piano di sotto, sedendosi al tavolo.
-Buongiorno ragazzi, dormito bene?-Sorrise cordiale Cristina, mettendo nei piatti dei due ragazzi due pancake a testa e versandogli il caffè nelle tazzine.
-Benissimo signora.-Sorrise sotto i baffi Saul. Non avevano dormito, decisamene no. Ma questo era un dettaglio che Cristina poteva anche non sapere.
-Sei tornata tardi questa notte?-Chiese Beatrice.
-Alle 4.00 del mattino cara, adesso penso che mi metterò a fare un pisolino. Più tardi viene la mamma di Saul a bere un caffè, infondo dobbiamo conoscerci, no?-
Saul e Beatrice arrossirono leggermente.
-Noi andremmo...-Borbottò Beatrice alzandosi insieme a Saul.
-Ah, comunque, ho immortalato la scena di voi due dormire abbracciati. Sarà il principale motivo di pettegolezzo più tardi.-Ghignò Cristina, ridacchiando.
-MAMMA!-Urlò Beatrice arrossendo.
-Scherzi a parte...Tesoro, dopo scuola ti viene a prendere tuo padre, andrai a casa sua a pranzare.-Mormorò dispiaciuta la madre di Bea, accarezzandole il braccio.
Beatrice abbassò lo sguardo.-Va bene.-Mormorò.
La giornata di scuola passò velocemente.
-Buona fortuna con tuo padre.-Sorrise Saul accarezzandole la guancia, all'uscita.-Buona fortuna con il libro di chimica.-Ricambiò il sorriso Bea.
Saul, giacchetto di pelle in mano e zaino in spalla andò verso la moto.
-Pensavi davvero di cavartela senza pagare?-Chiese una voce dietro di lui.
-Cosa?-Si girò Saul confuso.
Uno sparo.
Saul cadde a terra tenendosi la spalla.
Una pozza di sangue.
Joy ghignò e se ne andò.
***
Beatrice salì nella macchina del padre, rimandendo in silenzio.
-Buongiorno Beatrice, come va?-La salutò sorridendo cordialmente.
-Bene.-Borbottò lei acida, guardando fuori dal finestrino.
-Potresti essere anche più educata.-La rimproverò, leggermente infastidito.
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Impasse #wattys2016
RomanceOggi lo guardavo mentre parlava. Sa sempre usare le parole giuste, coinciso e diretto. Starei ore intere ad ascoltarlo, anche senza dire niente, e lo sai, per me sarebbe un'eccezione. Mi capita spesso di guardarlo, mi fisso sempre sulla porzione di...