ImpasseCapitolo 14
Un nuovo messaggio.
"Questa sera, in via G.Leopardi ti aspetterà un gruppo di ragazzi, hanno ordinato un carico enorme, portati dietro Leonardo e Federico, non si sa mai. Non mi fido. La droga te la porto io questa sera."Da Joy.
Quanto odiava quel nome.
Saul sospirò affranto e cancellò il messaggio, per poi mandare altri due messaggi a Leo e Fede per avvisarli.
Bea aprì la porta del bagno facendo uscire insieme a lei una nuvola di vapore. Aveva i capelli leggermente umidi e i vestiti di Saul addosso.
Saul si ritrovò ad allontanarsi il colletto della maglietta dal collo, quando vide che Bea non portava il reggisento sotto la maglietta.
Lei gli sorrise e si sedette sul letto accanto a lui.
-Beh, non si mangia?-Chiese sorridendo.
-Certo.-Ridacchiò lui, alzandosi subito seguito da Bea, andarono in cucina dove c'era il cartone della pizza che aveva ordinato poco prima.
-Come facevi a sapere la mia pizza preferita?-Chiese Bea, addentando una fetta di pizza con il salame piccante.
-In realtà non lo sapevo. E' la mia pizza preferita questa.-
-Abbiamo anche gli stessi gusti.-Ridacchiò Bea, per poi aiutare Saul a sparecchiare.
-Beh, incominciamo?-Propose Saul, tirando fuori delle bombolette di vernice dallo zaino.
-Va bene, andiamo.-Sorrise Bea aiutandolo a portare in camera le tante bombolette.-
Il pomeriggio passò in fretta. Alla fine Saul aveva creato un disegno bellissimo sul muro, nonostante però lasciasse trapelare molta tristezza. Bea aveva immerso la mano nella vernice e aveva lasciato la sua impronta sul muro, allora Saul aveva fatto lo stesso e aveva fatto un'impronta accanto a quella di Bea, era un'immagine estremamente tenera.
-Seratina film? Non credo tu ti senta molto a tuo agio in discoteca.-Propose Saul, lavandosi le mani sporche di vernice nel lavandino.
-Non vorrei disturbare.-Mormorò in imbarazzo Beatrice, nonostante però volesse rimanere con tutto il cuore. Lei e Saul. Sul divano, con una coperta, abbracciati. La sua mente stava già facendo mille filmini mentali.
-I miei sono partiti in America per lavoro, torneranno tra una settimana, non mi disturbi per niente. Anzi, perchè non rimani a dormire?-
-Dormire?!-Chiese sconvolta Beatrice avvampando.
-Ehy, non faremo mica niente di male.-Rise Saul divertito, prendendo un pacchetto di patatine e versandolo in una ciotola.-Allora?-Chiese, con una nota di speranza nella voce.
-...Va bene.-Rispose Beatrice, arrossendo ancora di più, per poi mandare un messaggio a sua madre dicendo che sarebbe rimasta a dormire da Eleonora. Non poteva di certo dirle che si fermava a dormire da un ragazzo. Avrebbe chiamato l'FBI e l'avrebbe rinchiusa in casa a vita.
Saul sorrise, mostrando delle tenere fossette ai lati delle labbra. Prese un plaid e lo sistemò sul divano. Poi mise un DVD nel video registratore e azionò il film.
Beatrice si sedette in un angolo del divano, completamente irrigidita, guardando di tanto in tanto Saul che guardava il film ridendo ogni tanto per le battute.
Evidentemente notò che lo stava guardando, perchè si girò verso di lei. Poi scosse la testa divertito e le prese per i fianchi, spalmandosela addosso in modo da stare più comodi e caldi.
Beatrice si ritrovò in una frazione di secondo con la faccia appoggiata sul petto caldo di lui e le farfalle nello stomaco le facevano provare una sensazione di agitazione misto a contentezza.
Finalmente riuscì a rilassare leggermente i muscoli e si sistemò meglio sul corpo di Saul avvolgendo le braccia intorno al busto di lui.
Il film proseguì, il silenzio regnava nella stanza. Saul guardò l'ora. Le 21.05. Alle 21.10 Fede e Leo sarebbero andati a prenderlo davanti casa.
Abbassò lo sguardo vedendo che Beatrice si era addormentata abbracciata a lui. Una fitta al cuore.
Non aveva mai provato una sensazione....Di calore?
Gli dispiacque svegliarla, ma non poteva mica lasciarla così senza dirle nulla.
-Bea...-Mormorò, accarezzandole la guancia.
-Mh..-Mugolò lei aprendo gli occhi leggermente.
-Mi hanno chiamato per un lavoretto. Starò via per un'ora all'incirca. Non ti dispiace rimanere da sola vero?-Chiese sussurrando, vedendola mezza addormentata.
-No tranquillo. Ma stai attento perfavore.-Mormorò lei aprendo gli occhi del tutto.
-Non ti preoccupare. Te l'avevo detto no? Io mi tiro sempre via dai guai alla fine.-Sorrise lui, baciandole la fronte e facendole imporporare per l'ennesima volta le guance.
Andò verso la porta e uscì fuori, notando che Fede e Leo erano già sull'uscio.
-Andiamo?-Sussurrò Leo, prendendo un sacchetto posto nel cespuglio. La droga.
-Si, andiamo.-Disse Saul, guardando ancora una volta Beatrice dalla finestra. Era sdraiata e guardava la televisione, con gli occhi mezzi chiusi, era coperta ed era bellissima.
-Beatrice eh?-Chiese Federico, con una nota di amarezza nella voce.
-Già.-Sospirò Saul.-Senti, Fede...Direi di finirla qui con la scommessa. Lei è diversa dalle altre...Credo mi piaccia veramente.-
-Volevo proportelo anche io. Senti Saul, anche a me piace Beatrice. Quindi anche se non proverò più a portarmela a letto, continuerò a lottare per averla.-
-Mi sta bene. Ma non azzardarti a toccarla.-Ghignò Saul, distogliendo lo sguardo dalla finestra, per poi incamminarsi verso la sua moto, seguito dagli altri.
-Sarà una cosa veloce. Ho lasciato Ele a casa mia, dovevamo stare insieme questa notte. Non mi va di lasciarla da sola.-Disse Leo.
***
Beatrice guardò l'ora per l'ennesima volta, erano passati solo cinque minuti da quando se n'era andato. Aveva paura. Quell'enorme salotto nell'oscurità la spaventava non poco, se lui non c'era.
Stava per guardare l'orologio per un'altra volta, quando sentì la porta d'ingresso aprirsi con un calcio violentemente.
Si alzò di scatto, facendo cadere la coperta per terra.
Entrò l'uomo che aveva incontrato il giorno prima con Saul. Joy. Era accompagnato da altri due scagnozzi e stava spintonando una ragazza mora legata e imbavagliata. Delle lacrime rigavano le guance della mora con il labbro spaccato e sanguinante.
Eleonora.
-ELE! Cosa sta succedendo?! Slegatela! Cosa ci fate in casa di Saul?!-Urlò Beatrice spaventata guardandosi intorno freneticamente.
-Zitta mocciosa. Legatela.-Disse Joy con una voce roca e cavernosa.
-NON MI TOCCATE!-Urlò incominciando a piangere Beatrice, quando i due scagnozzi di Joy la presero per i fianchi sollevandola e trascinandola su una sedia posta al centro del salotto. La legarono, le corde erano strette e faceva fatica a respirare.
-Smettila di urlare! Mi fai venire il male alla testa!-Tuonò Joy nervoso, tirandole i capelli in modo da far incontrare i loro sguardi.
-Tappatele la bocca.-Mormorò, lasciandole la presa dai capelli legati in un cipollotto che si era fatta prima. L'elastico cadde a terra slegandole i capelli.
Beatrice guardò spaventata Eleonora che piangeva con la bocca imbavagliata.
-SAUL! AIUTAMI TI PREGO!-
Continua...
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Impasse #wattys2016
RomanceOggi lo guardavo mentre parlava. Sa sempre usare le parole giuste, coinciso e diretto. Starei ore intere ad ascoltarlo, anche senza dire niente, e lo sai, per me sarebbe un'eccezione. Mi capita spesso di guardarlo, mi fisso sempre sulla porzione di...